Celebrazioni della Festa della Repubblica in Toscana

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Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 giugno 2022 20:12
Celebrazioni della Festa della Repubblica in Toscana

Questa mattina, a Pistoia, in piazza S.Francesco, L'omaggio al Monumento dei Caduti e la cerimonia in Piazza Duomo, in occasione delle celebrazioni per il 2 giugno.

76 anni da quel 2 giugno 1946 in cui oltre 28 milioni di italiani si recarono alle urne per votare al referendum che sancì la scelta tra Monarchia e Repubblica e la conseguente nascita della Repubblica. Fu la prima votazione a suffragio universale e la prima volta in cui le donne poterono esprimere il proprio voto ed essere elette. Non fu solo una scelta tra Monarchia e Repubblica, ma una ripartenza, una rinascita, il senso della ricostruzione.

Tina Anselmi diceva La nostra storia ci dovrebbe insegnare che la democrazia è un bene delicato, fragile, deperibile, una pianta che attecchisce solo in certi terreni, precedentemente concimati, attraverso la responsabilità di tutto un popolo. Dovremmo riflettere sul fatto che la democrazia non è solo libere elezioni, non è solo progresso economico. È giustizia, è rispetto della dignità umana, dei diritti delle donne. È tranquillità per i vecchi e speranza per i figli. È pace.

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Con queste parole, con l’auspicio che tutti ci prenderemo cura della fragilità della nostra democrazia e ne avremo sempre rispetto, vi auguro una felice festa della Repubblica. Viva l’Italia!” Così - in una nota - Caterina Bini, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento e senatrice PD.

La memoria come un monumento impresso nella coscienza collettiva del popolo, che ogni individuo custodisce e trasforma nel tempo e nello spazio. E quindi la memoria come monumento che incarna i valori della Repubblica Italiana. È con questa riflessione che oggi si è celebrata le Festa della Repubblica a Sant’Anna di Stazzema. Le cerimonia, nel Parco nazionale della Pace, si è svolta sulla piazza della chiesa con la partecipazione del sindaco di Stazzema Maurizio Verona, il vicepresidente dell’Associazione Martiri di Sant’Anna Umberto Mancini, e Luigi Ficacci ex Soprintendente di Lucca, professore universitario alla Sapienza di Roma e storico dell’arte.

Dopo la deposizione della corona d’alloro al cippo dei caduti il 12 agosto 1944 nella strage di Sant’Anna, da parte dei superstiti Mario Marsili e Adele Pardini, il sindaco di Stazzema Maurizio Verona ha ricordato il dramma della guerra che l’Europa sta vivendo. Un fatto che riporta al conflitto mondiale sulle cui ceneri è nata la Repubblica, il 2 giugno 1946. «Luoghi come questo hanno insegnato poco alle giovani generazioni – ha detto con rammarico il sindaco di Stazzema – tant’è che stiamo vivendo un dramma, quello in Ucraina, che però non è l’unico conflitto aperto.

L’ideologia criminale che ha mosso questa guerra non si discosta molto da quella che ha scaturito la seconda guerra mondiale. Compreso i crimini contro l’umanità, come ad esempio a Bucha che ricorda molto il borgo di Sant’Anna. Oggi bisogna non perdere le speranze e continuare a sforzarsi per trasmettere nelle giovani generazioni i valori che sono ben rappresentati dalla Costituzione italiana, come quotidianamente facciamo qui nel Parco della pace e come fanno i superstiti da decenni».

Il concetto di memoria in rapporto ai classici monumenti scultorei che si trovano nelle piazze e nelle città è stato espresso dal professore Luigi Ficacci. Ha spiegato che le statue – come ricordo di fatti e valori – sono «fragili e perciò vulnerabili». Perché seppure imponenti e fatte di materia, la loro capacità di esprimere significati e di parlare è fragile rispetto al tempo. Ecco che allora assumono davvero forza e importanza gli individui come collettività. «I testimoni sanno che la memoria è nella transitorietà della loro esistenza, sono loro il monumento. Vogliono parlare, per trasmettere a te, al tuo profondo soggettivo il loro essere memoria, il loro essere monumento. Affinché tu sia lo strumento che continui ad interpretare la memoria. Affinché tu, visitatore del Parco della pace a Sant’Anna di Stazzema, sia monumento», ha affermato Ficacci.

“Il 2 giugno rappresenta la Festa di tutti gli italiani. La celebrazione solenne e orgogliosa del nostro essere una Repubblica, libera, democratica, fondata sui principi, sui diritti, sui doveri e sui valori morali di sana e robusta Costituzione -afferma il sindaco Marco Remaschi- Una giornata che ci invita a riflettere sulla necessità di essere uniti, come una vera comunità solidale, di sentirsi parte di una collettività viva e attiva che promuove, racconta, testimonia e fa memoria di quello che significa essere Repubblica. Ogni giorno, in ogni campo, a partire dal lavoro. Quel 2 giugno del 1946 fu la festa di un’intera nazione, chiamata per la prima volta, tutta, donne comprese, a scegliere tra monarchia e repubblica. La storia la conosciamo, ma non dimentichiamola. Raccontiamola e viviamola sempre, questa bellezza incredibile di essere uniti nella Repubblica. Viva l’Italia”.

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