Bilancio sanitario: Giani ha incontrato a Roma il ministro Schillaci

Audizione dell’assessore al Welfare Serena Spinelli in commissione Sanità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 dicembre 2023 16:05
Bilancio sanitario: Giani ha incontrato a Roma il ministro Schillaci

Firenze– L’incontro che si è svolto ieri pomeriggio a Roma tra il presidente della Toscana Eugenio Giani e il ministro alla sanità Orazio Schillaci è stata l’occasione per approfondire i temi del payback che stanno condizionando l’elaborazione del bilancio della sanità toscana. Tra dieci giorni ulteriore approfondimento, in cui sarà coinvolto anche il Ministero di economia e finanza.

“E’ stato un incontro costruttivo e concreto - commenta Giani - Il ministro ha compreso e preso atto della necessità di dare una risposta ai crediti che la Regione Toscana vanta sul payback sui dispositivi medici e poterli così inserire come voce attiva nel bilancio 2023 della sanità”.

I crediti superano i quattrocento milioni di euro e riguardano quattro anni diversi, dal 2019 al 2022. Derivano da una legge nazionale che obbliga dal 2015 le aziende fornitrici a restituire una quota fissa una volta superato un determinato tetto di spesa sull’acquisto di materiali come letti o bisturi, stent e siringhe, mascherine e protesi.

Approfondimenti

“Al ministro ho ricordato come l’anno scorso il payback è stato accolto per quattro annualità – prosegue Giani – ed ho chiesto che lo stesso possa accadere per quest’anno, iscrivendo a bilancio i crediti del payback di quattro annualità oppure voci compensative di pari importo”.

Come e quando questo possa avvenire sarà approfondito in un incontro allargato anche al Ministero di economia e finanza. “Ci rivedremo tra dieci giorni” conclude Giani.

“Sulle nostre 28 zone distretto siamo arrivati al passaggio a gestione diretta di tutte quelle che hanno scelto di costituire la Società della Salute, e siamo alla firma della convenzione socio-sanitaria per tutte le altre”. Così l’assessora regionale al Welfare Serena Spinelli, che ha illustrato nella commissione Sanità presieduta da Enrico Sostegni (Pd) che si è tenuta ieri, la relazione al Consiglio regionale per l’anno 2023 sullo stato di attuazione delle disposizioni in merito alla revisione degli ambiti territoriali delle zone distretto.

“La gestione diretta delle Sds – ha ricordato Spinelli - è avvenuta nell’Alta val d’Elsa, nel Mugello, nella zona Fiorentina, nell’Alta Val di Cecina, nell’Amiata Senese e Val d’Orcia e nella zona Pisana entro il dicembre 2021”.

“Per l’accorpamento delle zone distretto sono stati erogati incentivi di finanziamento per 5 anni, dal 2018 al 2022 – ha continuato l’assessora - . Il contributo di primo avvio è stato pari a 50 mila euro per ciascuna zona, elevato a 150 mila euro qualora il modello organizzativo successivo all’accorpamento fosse quello della Sds. Le risorse hanno reso possibile aumentare i servizi e migliorare la loro organizzazione”.

“Al momento stiamo incontrando tutte le zone distretto e le Sds in modo da evidenziare criticità e difficoltà - ha detto Spinelli - . Esse sono il nostro braccio operativo, crediamo molto nei territori e abbiamo con loro un rapporto stretto e costante. Sappiamo anche che hanno necessità di maggiore stabilizzazione del personale a loro disposizione”.

L’assessora ha poi evidenziato come ai 28 ambiti siano destinate “con parametri omogenei” risorse che provengono dal Fondo sociale europeo, dal Fondo per la non autosufficienza e dal Fondo nazionale politiche sociale, connesse alle gravissime disabilità e per la vita indipendente. “La governance territoriale è fondamentale – ha affermato - e riteniamo che sia da rafforzare perché la capacità di programmazione dei territori è ciò che consente di utilizzare al meglio le risorse che destiniamo”.

Il presidente Sostegni ha ricordato che la commissione ha recentemente ricevuto una petizione di 2000 firme degli abitanti di Massa Marittima che chiedono l’istituzione di una zona distretto in quell’area. “Prima di entrare nella valutazione della situazione delle singole zone distretto – ha spiegato – era per noi importante partire dall’analisi della relazione che la Giunta ha fatto al Consiglio sullo stato di attuazione della legge sulla revisione degli ambiti territoriali, che è la clausola valutativa della legge”.

“Entro la fine dell’anno saremo in grado di arrivare alla conclusione dei primi tre tavoli tecnici di lavoro – ha affermato l’assessore - composti dai rappresentanti dei soggetti gestori delle Rsa, delle organizzazioni sindacali e delle Asl, della Regione e delle Società della Salute”.

I primi tre tavoli che arriveranno a delibera hanno riguardato la programmazione e la governance del sistema; i livelli di assistenza e il governo dell’accesso in coerenza con i LEA; l’organizzazione dei moduli specialistici, le Rsa in azione di supporto alla domiciliarità e le Rsa nel paniere dei servizi per l’emergenza sociale e socio sanitaria.

“Nel primo tavolo in particolare è stata fatta un’analisi del fabbisogno per finalizzare la realizzazione di una rete dei servizi in grado di rispondere ai bisogni accertati di non autosufficienza – ha spiegato Spinelli - . Nella delibera ci prefiggiamo di dare un’indicazione sul fabbisogno dei diversi servizi nelle zone distretto sia attuali che di tendenza”.

Obiettivo del lavoro degli altri due tavoli è stato quello di ridefinire i moduli specialistici all’interno delle Rsa “aggiornati alla nuova fase epidemiologica, identificando – ha detto l’assessora – i criteri di accesso per ogni modulo, definendo i tempi massimi di ricovero e individuando i profili professionali del personale necessario, oltre agli indici di performance del controllo qualità e appropriatezza”.

“Quello che ci siamo proposti – ha affermato - è una revisione della categoria di alcuni moduli. In particolare ci concentreremo sulla possibilità di organizzare, laddove le strutture saranno in grado di accreditare questa modalità, setting di cure intermedie di terzo livello, ovvero di minore assistenza, nell’obiettivo di averli diffusi sul territorio insieme agli ospedali di comunità”. “Lavoreremo anche sulla revisione del modulo Alzheimer – ha aggiunto Spinelli – I nostri moduli Alzheimer sono temporanei, ma ridefiniremo la loro organizzazione nelle Rsa sulla base delle indicazioni dei soggetti gestori, delle parti sociali e delle nostre strutture.

Ridiscuteremo anche del modulo Bassa intensità assistenziale)perché ci viene chiesto un ampliamento di questi moduli all’interno delle strutture, soprattutto per alcune realtà territoriali più periferiche. Questi tre moduli, modulo bia, cure intermedie e Alzheimer, non sono a libera scelta, devono stare nella programmazione aziendale”.

“Abbiamo cominciato a ragionare anche di come le Rsa possano essere di supporto alla domiciliarità come estensione della sua azione soprattutto in aree interne o svantaggiate – ha continuato - Il nostro intento sarebbe quello di partire con una sperimentazione con strutture di natura pubblica, come le Asl”.

Per quanto riguarda le cure intermedie di terzo livello, Spinelli ha dichiarato che “ne abbiamo sperimentato la presenza all’interno delle Rsa, e sappiamo che c’è la possibilità di ospitare al loro interno dei posti letto per tali cure tutte pagate sul fondo sanitario. Ciò vorrebbe dire avere posti diffusi sul territorio e rispondere alle necessità di una determinata fascia di popolazione”.

Infine sulle Aziende pubbliche di servizi alla persona, l’assessore ha ricordato come vi sia una richiesta di revisione della legge da parte del Coordinamento Aree Asp e che “stiamo ragionando con loro su quali possono essere le modifiche”.

La commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd), ha espresso all’unanimità parere favorevole alla proposta di legge, presentata dal consigliere Marco Stella (Forza Italia), sulla proroga di un anno delle graduatorie del servizio sanitario regionale, limitandola però a quella per gli operatori socio sanitari.

Nel corso della seduta della commissione, il presidente Sostegni ha infatti proposto un emendamento che circoscrive la proroga alla graduatoria degli Oss “al fine di chiarire la sussistenza della competenza legislativa regionale sulla materia in questione prima di estendere eventualmente la disposizione anche ad altre graduatorie regionali”. Sul testo della proposta di legge il parere della Commissione sanità è secondario: su di esso si dovrà infatti esprimere la commissione Affari istituzionali e bilancio per il parere referente.

“Erogare in anticipo l’indennità di vacanza contrattuale avrebbe un impatto di 74 milioni di euro non previsti sul bilancio della Regione e questo comporterebbe criticità rilevanti. Per questo abbiamo deciso di erogarlo in modo regolare nelle buste paga a partire dal 2024”. Così l’assessore alla Sanità della Regione Toscana Simone Bezzini ha risposto in Aula all’interrogazione del consigliere Andrea Ulmi (Lega) in merito al quadro economico del bilancio sanitario della Regione. “Peraltro – ha aggiunto Bezzini - tra le rappresentanze sindacali dei lavoratori non è emersa una volontà univoca, alcuni hanno espresso valutazioni critiche rispetto all’opzione dell’anticipo”.

Ulmi ha ringraziato per la risposta. “L’interrogazione – ha poi replicato - chiedeva quali sono le voci di spesa che ad oggi pesano sul bilancio regionale per il perimetro sanitario tali da non poter pagare a dicembre l’indennità di vacanza contrattuale. È evidente che stiamo scontando le conseguenze di scelte degli anni passati. In particolare per quanto riguarda il payback, si parla di 618 milioni spesi dal 2015 al 2020 che mancano all’appello e che non è detto che si riescano a ottenere. Quindi non si può usare come foglia di fico. L’indennità della vacanza contrattuale non data in anticipo fa emergere come il modello organizzativo della sanità toscana abbia fallito”.

“Sulla scadenza delle graduatoria del concorso per l’assunzione di operatori socio sanitari sono in corso approfondimenti in sede di commissione Sanità e tra le strutture tecnico giuridiche della Regione per capire se sia possibile costruire uno strumento normativo che permetta di arrivare una proroga”. Così l’assessore alla Sanità della Regione Toscana Simone Bezzini ha risposto all’interrogazione della consigliera Silvia Noferi (Movimento 5 Stelle). L’interrogazione richiamava la mozione approvata nel maggio scorso dal Consiglio regionale che chiede alla Giunta di attivarsi affinché vengano assunti provvedimenti finalizzati a consentire la proroga della scadenza (aprile 2024) della validità della graduatoria relativa al concorso indetto a novembre 2021 dall’Estar per l’assunzione di Oss.

“Sulla base di impegni assunti e in ottemperanza delle indicazioni che sono arrivate in questa sede – ha spiegato Bezzini - abbiamo presentato alla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni una proposta di emendamento, che è stata recepita e trasmessa al Governo e al Parlamento, che consentirebbe di prorogare le graduatorie di un anno. Tuttavia questa proposta non è sono stata recepita dal Governo. Altre regioni, come Abruzzo e Calabria, hanno approvato norme in contesti circoscritti che hanno consentito loro di prorogare le graduatorie e che non sono state impugnate dal Governo. Quindi è in corso un lavoro di approfondimento per comprendere se le norme varate in queste regioni possono essere replicate anche in questo caso, in un quadro di sostenibilità tecnico, giuridica e amministrativa”.

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