Tumori: un piano per potenziare e migliorare gli screening

Monumenti illuminati per la giornata mondiale contro il cancro al polmone, al pancreas e alla cervice uterina

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 novembre 2023 14:03
Tumori: un piano per potenziare e migliorare gli screening

I tumori si combattono, innanzitutto, con la prevenzione. I programmi di screening sono essenziali in questa battaglia e la Regione Toscana ha deciso di potenziarli. La giunta regionale ha infatti approvato un Piano di sviluppo ed innovazione che adesso dovrà essere declinato a livello operativo dalle singole aziende sanitarie con il coordinamento del l’istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica. “Prevenire è sempre meglio – si sofferma il presidente della Toscana, Eugenio Giani – e porta vantaggi sia alla salute dei singoli, anche quando una malattia può essere curata a stadi più avanzati, sia alla sostenibilità complessiva del sistema sanitario. Dobbiamo su questo sensibilizzare i cittadini, affinché fasce ancora più ampie di popolazione si sottopongano ai controlli offerti”.

Screening, in Toscana platea più ampia

L’oggetto del piano di sviluppo ed innovazione riguarda i tre programmi di screening istituzionali per il tumore alla mammella, alla cervice uterina e al colon retto. I primi due, in Toscana, sono attivi oramai da più di venti anni, il terzo è a regime dal 2007. Una tradizione, dunque, consolidata, con fasce di popolazione coperte superiori a volte a quelle previste a livello nazionale. Gli screening mammografici sono infatti offerti gratuitamente in Toscana a tutte le donne da 45 a 74 anni (e non solo tra 50 e 69). E si può ancora migliorare: per il colon retto si sta ad esempio valutando l’estensione dei controlli fino a 74 anni e non solo fino a 69.

Approfondimenti

I tumori più diffusi

Il tumore alla mammella è il più diagnosticato nelle donne (il 29 per cento di tutti i tumori tra le donne toscane), con sopravvivenza a cinque anni del 90 per cento, tra le più alte in Italia. Seguono colon-retto (11,5 per cento) e polmone (7,5 per cento). Tra gli uomini la patologia più frequente è il carcinoma alla prostata (17,5 per cento di tutti i tumori diagnosticati), seguito dal cancro al polmone (14,8 per cento) e colon-retto ( 11,3 per cento), la cui sopravvivenza a cinque anni è il 62 per cento. Sono complessivamente 25 mila i nuovi casi di tumore diagnosticati ogni anno nella regione dal 2013 al 2018.

Le novità

“Nel piano di sviluppo ed innovazione proposto – spiega l’assessore – ci sono azioni volte a sensibilizzare e a far meglio conoscere i programmi di screening e l’importanza di aderirvi. Si sperimenteranno anche nuove modalità di esecuzione, quali il multiscreening che prevede, per la popolazione eleggibile, più controlli in una stessa seduta e l’autoprelievo per il tumore della cervice uterina: il tutto per venire incontro alle esigenze dei cittadini e favorire i processi di adesione”. “Lavoreremo inoltre – aggiunge - per aggiornare ed innovare alcuni aspetti dei modelli organizzativi in essere, anche in merito all’inoltro degli inviti, alla consegna del kit per il sangue occulto e alla raccolta del relativo campione, investendo altresì su soluzioni tecnologiche innovative”.

Il piano prevede pure di potenziare le iniziative utili a garantire massima prossimità nella erogazione delle attività, anche attraverso l’utilizzo di unità mobili sul territorio. Per promuovere e sensibilizzare alla prevenzione oncologica e alla massima equità di acceso ai programmi di screening, saranno promossi accordi di collaborazione e massime sinergie. Il piano è stato elaborato dall’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica toscana, nell’ambito del coordinamento screening e in collaborazione con la direzione sanità della Regione.

Incontro sul tumore al pancreas a Torregalli

A poche ore dall’avvio dell’incontro che nella Giornata Mondiale del tumore del pancreas dà spazio al San Giovanni di Dio alle storie raccontate dai malati (ore 16, Aula Muntoni), arrivano i ringraziamenti della direzione sanitaria dell’ospedale, ai tanti che hanno contribuito a rendere preziosa e unica questa giornata.

Se abbiamo potuto dar luogo nel nostro ospedale a un incontro importante come quello di oggi – dicono dalla direzione di presidio che ha voluto e organizzato l’incontro insieme alla struttura di chirurgia generale dell’ospedale della Asl Toscana centroè grazie a chi ha creduto che attraverso il racconto e la condivisione delle esperienze si possa infondere forza a chi sta combattendo con questa malattia. Per questo ringraziamo infinitamente il Comune di Scandicci e in particolare il sindaco, Sandro Fallani, per aver messo a disposizione tutto quanto necessario per l’illuminazione della fontana all’ingresso dell’ospedale che questo pomeriggio si tingerà di viola, colore simbolo del tumore al pancreas.

E grazie alla Fondazione Fedez per il videomessaggio, alle associazioni, ai professionisti e soprattutto ai pazienti. Ciascuno con il proprio contributo ha collaborato per la riuscita di questa giornata”.

Il 17 novembre è la Giornata mondiale per l’eliminazione del carcinoma della cervice uterina

Un appuntamento importante per sensibilizzare la popolazione sulla necessità della prevenzione e l’importanza di vaccinarsi contro il Papillomavirus (HPV), responsabile di infezioni che provocano lesioni che possono trasformarsi in forme tumorali al collo dell’utero.

Il carcinoma della cervice uterina, infatti, secondo il rapporto “Global Cancer Statistics 2020”, è al quarto posto tra i tumori più comuni nelle donne e rappresenta il 6,5 per cento di tutti i tumori che vengono diagnosticati nel sesso femminile. In Italia ogni anno si registrano circa 2.400 nuovi casi, pari all’1,3 per cento di tutti i tumori diagnosticati nelle donne. Nel nostro Paese la sopravvivenza, a 5 anni dalla diagnosi, delle pazienti con tumore della cervice uterina è del 68 per cento.

«Nel mondo occidentale il numero dei casi e quello dei decessi continuano a diminuire – dichiara la dr.ssa Roberta Di Rocco, UOC Oncologia medica ospedale Grosseto - grazie soprattutto al Pap-test e successivamente al test per la ricerca del Papillomavirus, entrambi efficaci per la diagnosi precoce. Per molto tempo il tumore della cervice – prosegue Di Rocco - ha rappresentato a livello globale la più frequente forma di cancro per le donne, ma negli ultimi anni la situazione è profondamente cambiata. Oggi, infatti, disponiamo di strumenti di prevenzione, diagnosi e cura molto efficaci che hanno spinto l’Organizzazione mondiale della sanità a lanciare, il 17 novembre 2020, una strategia globale per eliminare il tumore della cervice in pochi decenni».

La Regione Toscana promuove un Open Day di vaccinazione contro il Papillomavirus il 24 e 25 novembre prossimi, a cui aderirà fattivamente anche la Asl Toscana Sud est: il 24 novembre i Pediatri di libera scelta e i Medici di medicina generale offriranno la vaccinazione nei loro ambulatori, mentre il 25 novembre in occasione dell’Open Day saranno i Centri vaccinali delle Asl toscane a somministrare la vaccinazione, senza necessità di prenotazione. La vaccinazione è gratuita e raccomandata per i ragazzi dagli 11 ai 18 anni, per le ragazze dagli 11 ai 26 anni e per i soggetti appartenenti alle categorie a rischio individuati dalla Regione. Oltre questi limiti di età per vaccinarsi sarà necessario pagare il ticket sanitario.

L'infezione da HPV è la più comune delle infezioni a trasmissione sessuale ed è causa del tumore al collo dell'utero, nelle femmine e nei maschi, di lesioni delle mucose genitali e di lesioni pre-cancerose.

«La vaccinazione è consigliata a partire dagli 11 anni compiuti perché la risposta immunitaria in questa fascia di età è maggiore e quindi il beneficio è massimo – dichiara la dr.ssa Emma Ceriale, responsabile Unità funzionale Igiene pubblica zona distretto Amiata grossetana, Colline metallifere e grossetana - Gli effetti collaterali, come qualche linea di febbre, che possono manifestarsi in seguito alla vaccinazione sono modesti e generalmente di breve durata».La vaccinazione è su invito diretto tramite lettera della Asl di residenza oppure essere effettuata su richiesta dei genitori ai centri vaccinali dedicati dell'Azienda Usl o al Pediatra o al Medico di famiglia”.

«Dobbiamo ricordare che il vaccino non sostituisce lo screening periodico per il tumore del collo dell'utero (Pap Test e HPV-DNA) – puntualizza la dr.ssa Roberta Rosati Responsabile Coordinamento Tecnico Screening Oncologico Grosseto UOC Screening -. Il vaccino antiHPV protegge dalle lesioni maligne e benigne e deve essere integrato con programmi di diagnosi precoce».

In Toscana, i programmi di screening della cervice uterina invitano le donne, tramite lettera, a effettuare il Pap test: per le donne di età compresa tra i 25 e i 33 anni il test deve essere ripetuto ogni 3 anni, ogni 5 invece tra i 34 e i 64.

«Obiettivo dello screening - spiega la dr.ssa Antonietta Labianca Responsabile clinica dello screening Grosseto - è di diagnosticare le lesioni potenzialmente evolutive e trattarle, evitando così l’insorgenza del tumore. Le donne con pap test positivo o con test HPV positivo da almeno un anno riceveranno l’invito a sottoporsi a colposcopia, grazie alla quale il ginecologo potrà osservare nei dettagli il collo dell’utero, identificare la lesione ed effettuare una biopsia mirata, allo scopo di caratterizzare il grado di alterazione con l’esame istologico e decidere, sulla base del risultato, se programmare una conizzazione, ovvero l’asportazione completa della lesione».

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