Saldi da manuale, alcune taglie finite, clientela preparata ed acquisti mirati

Il bilancio di Confcommercio Toscana dopo il primo lungo week end delle vendite di fine stagione, che si sono aperte sabato 4 gennaio e si concluderanno il prossimo 5 marzo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 gennaio 2014 13:49
Saldi da manuale, alcune taglie finite, clientela preparata ed acquisti mirati

Prime tre settimane quelle decisive per gli acquisti, poi calo ‘fisiologico’ a meno che non arrivi un’ondata di grande freddo. Giubbotteria, maglieria, calzature e borse i prodotti più venduti. Clienti sempre più preparati e decisi sugli acquisti da fare. Ma i saldi sono ormai un rito collettivo e trasversale per età e ceto sociale, a cui tutti vogliono partecipare I saldi invernali 2014 in regione si sono aperti con una spinta molto forte, in qualche caso addirittura superiore a quella degli altri anni.

Lo conferma il direttore generale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni: “merito dei Media, che hanno dato grande risalto all’inizio delle vendite di fine stagione, ma merito anche della coincidenza fra la data di apertura dei saldi, il 4 gennaio, e il week end lungo della Befana, che ha concesso a molte persone l’opportunità di guardarsi intorno e fare shopping con calma”. Gli acquisti sono andati molto bene sabato e domenica, appena un lieve calo si è registrato nei centri della regione il giorno dell’Epifania, quando molti hanno preferito concentrarsi sulla festa in famiglia.

Sempre alta invece l’affluenza di clienti nelle maggiori località turistiche, dove molti visitatori sono rimasti anche per la Befana. “Le prime tre settimane saranno quelle decisive poi la spinta dei saldi è destinata ad affievolirsi come ogni anno – dice Marinoni - a meno che non arrivi un’ondata di grande freddo a risollevare ancora le vendite dei capi invernali”. Secondo l’indagine di Confcommercio Toscana, i prodotti più acquistati a saldo in questi primi giorni sono stati, nell’ordine: giubbotteria, maglieria, calzature e borse.

“I clienti sono sempre più preparati, anche grazie ad Internet; entrano in negozio con le idee molto chiare sui capi da cercare- nota il direttore Marinoni - A fianco di questi clienti, che affrontano i saldi in maniera scientifica, ci sono poi altri tipi di clienti, che cedono ad acquisti di impulso ma di entità molto contenuta. E questo spiega le file di fronte ai negozi di intimo low cost”. “I saldi sono un rito a cui tutti vogliono partecipare, un fenomeno trasversale per età o ceto sociale.

Dieci anni fa i clienti principali erano adulti, soprattutto padri e madri che facevano acquisti per tutta la famiglia. Adesso i saldi interessano tutti, perfino i giovanissimi che ovviamente hanno capacità di spesa più limitata”. Dal cliente classico che cerca capi spalla evergreen, al cliente fashion che invece si lascia affascinare dalle mode, tutti preferiscono negozi che garantiscano lo stesso trattamento anche durante le vendite di fine stagione. “Possibilità di provare i prodotti e di cambiarli, possibilità di avere servizi di sartoria aggiuntivi sono punti a favore dei negozi tradizionali, dove il rapporto è più diretto”. Secondo alcuni operatori la prima impressione è che i toscani abbiano limato più il budget per i regali di Natale che per gli acquisti a saldo.

“Il rinnovo del guardaroba, soprattutto per le famiglie con bimbi piccoli, è quasi obbligatorio quindi dovendo scegliere qualcuno ha preferito lasciare un po’ di soldi da parte per i saldi.”. 340 euro l’importo che ogni famiglia toscana destinerà ai saldi secondo le stime previsionali della Confcommercio regionale: “poco più della media nazionale, ma pur sempre in calo di oltre il dieci per cento rispetto a tre anni fa. Non poteva essere altrimenti, in un quadro di consumi interni al palo.

Anche chi non ha subito i colpi della crisi sta fermo: a frenare l’entusiasmo restano sempre l’incertezza sul futuro e la pressione fiscale, che ancora per il 2014 non è affatto chiara”. Due sono le categorie di clienti che entrano in negozio in questo periodo: “quello abituale, che completa il rinnovo del guardaroba negli stessi negozi dove fa acquisti durante l’anno, e poi quello occasionale che arriva proprio per approfittare degli sconti. In ogni caso, per i negozianti è l’occasione di farsi conoscere ad un giro più ampio di clientela”. Sono andate abbastanza bene, negli oltre 1500 punti vendita del settore moda di Firenze e Provincia, le vendite nel primo week-end di saldi invernali. Si può sicuramente parlare di una crescita dell'8-10% rispetto allo scorso anno, con uno scontrino medio di 180- 200 Euro per le attività di fascia alta e 80-100 per quelle di fascia medio- bassa (30% sconto medio praticato).

Tra i capi più gettonati giacconi, maglie, pantaloni, calzature, soprattutto se "griffati". Per Franco Frandi, Presidente Provinciale Fismo Confesercenti, "sul risultato positivo di questo week-end ha sicuramente pesato il fatto che quest'anno, rispetto all'anno scorso, abbiamo potuto usufruire di un sabato e due giorni festivi consecutivi, quest'ultimi anche con buone condizioni meteo." "Ma, oltre a ciò, si può sicuramente parlare di Saldi...in ripresina, nel senso che il consumatore, seppure a fatica, sta cercando di recuperare un minimo di fiducia nell'immediato futuro e il trend economico degli ultimi anni sembra poter finalmente cambiare rotta." "Vediamo cosa succederà nei prossimi giorni",conclude Frandi, "su Firenze potrà esservi un "effetto Pitti" di non trascurabile importanza, per le altre attività speriamo di confermare il trend positivo, assolutamente necessario per molti imprenditori che, dopo il terribile inizio di stagione, necessitano di consolidare fatturati e liquidità".

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