Le Notti dello Stibbert al suono di Jazz

Settembre 2013 - Rainbow Jazz Orchestra presenta "La musica di Duke Ellington"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 settembre 2013 16:17
Le Notti dello Stibbert al suono di Jazz

Le notti dello Stibbert Settembre 2013 - Rainbow Jazz Orchestra presenta "La musica di Duke Ellington" excursus musicale dalle sue prime composizioni fino alle suite orchestrali. La Rainbow Jazz Orchestra è diretta da Duccio Bertini, noto arrangiatore e direttore fiorentino, ed è composta da alcuni tra i migliori talenti del jazz italiano e da musicisti attivi già da tempo sulla scena jazzistica toscana.

Martedì 10 settembre 2013, ore 21 - Museo Stibbert, via di Montughi 4 - Firenze Ingresso euro 8,00 - ridotto Friends of Stibbert euro 6,00 “Friends of Stibbert” è una carta museo dedicata ai cittadini di Firenze e del suo territorio, agli studiosi e ai collezionisti che vogliano partecipare alla vita culturale del Museo e condividerne gli spazi. Info e prenotazioni 055.486049 direzione@museostibbert.it Il Museo deve la sua esistenza ad un uomo straordinario, Frederick Stibbert (1838-1906), di padre inglese e madre italiana, nato a Firenze ma educato in Inghilterra. Proveniva da una famiglia di militari: il padre colonnello delle prestigiose Coldstream Guards, il nonno governatore generale del Bengala, India, da dove ebbe inizio la ricchezza della famiglia che il giovane Stibbert ereditò appena ventenne. Dedicò presto la sua attenzione alla collezione per la quale egli stesso creò, sul colle di Montughi, un museo.

"Il mio museo", come egli lo chiamò, "che mi costa ingenti somme di denaro, tante cure e fatiche", aggiunge nel suo testamento. Alla sua morte egli lasciò il Museo alla città di Firenze. Il Museo è ora gestito da una Fondazione, istituita per volontà testamentaria di Stibbert stesso. Egli lasciò tutto il suo patrimonio museale in prima istanza alla Nazione Britannica, e in caso di rinuncia alla Città di Firenze che subentrò infatti al primo legatario. Gli obblighi, puntualmente assolti, erano di mantenere le collezioni nel luogo e negli ambienti per loro pensati e di aprire il Museo al pubblico per la conoscenza degli studiosi e l'educazione dei giovani.

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