Criminalità in Toscana: il Procuratore Quattrocchi in Regione

Iniziata con l’audizione del procuratore di Firenze l’indagine conoscitiva sulla criminalità in Toscana, promossa da Stefania Fuscagni. Gli interventi di Marco Manneschi, Marco Spinelli, Alessandro Antichi e Marina Staccioli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 luglio 2013 16:35
Criminalità in Toscana: il Procuratore Quattrocchi in Regione

Firenze – Le caratteristiche della criminalità organizzata e delle associazioni mafiose presenti in Toscana e la loro penetrazione nel tessuto economico e sociale sono stati al centro dell’audizione di Giuseppe Quattrocchi, procuratore di Firenze, in commissione Affari istituzionali, presieduta da Marco Manneschi (IdV). E’ iniziata così l’indagine conoscitiva sulla criminalità organizzata, promossa dal portavoce dell’opposizione Stafania Fuscagni, che vedrà impegnata la commissione nei prossimi mesi. L’obbiettivo dell’incontro, come ha sottolineato Manneschi, è di avere indicazioni puntuali, anche sul piano metodologico, per fare un lavoro utile non solo al Consiglio regionale, ma all’intera comunità toscana.

Molti gli spunti di riflessione forniti da Quattrocchi, a partire dalla presenza delle associazioni mafiose tradizionali (mafia, camorra, ndrangheta), che non sembra spingersi fino al controllo del territorio, ma si caratterizza per una penetrazione nel tessuto economico, specie nel settore edilizio e nella ristorazione. In questo contesto assume particolare rilievo l’attività di riciclaggio e, soprattutto, dell’autoriciclaggio, sul quale il procuratore ha ribadito la necessità di un intervento normativo.

Altra norma critica da modificare, secondo Quattrocchi, riguarda la partecipazione all’associazione criminale di terze persone, alle quali i magistrati devono contestare, dimostrandolo, di avere agito “al fine di favorire il sodalizio criminale”. Una dimostrazione in molti casi impossibile, mentre sarebbe sufficiente dimostrare che hanno agito “nella consapevolezza” di favorire i mafiosi. Una presenza da valutare con attenzione riguarda le associazioni criminali straniere, che non entrano in competizione fra di loro.

Meno che meno esse confliggono con le mafie di casa nostra, con le quali, anzi, talvolta cooperano, spesso in modo cruento ed efferato, come nella tratta di persone. Molte le domande dei consiglieri. Il segretario della commissione, Marco Spinelli (Pd), si è soffermato sul rischio che la crisi economica favorisca la penetrazione della criminalità, mettendo l’accento sul ricorso diffuso ai subappalti. Quattrocchi ha suggerito, tra l’altro, di valutare l’ipotesi di una stazione appaltante unica per le gare pubbliche. La portavoce dell’opposizione, Stefania Fuscagni, ha sottolineato la necessità di trovare forme utili di prevenzione ed allo stesso tempo di far maturare tra i cittadini la consapevolezza intorno al fenomeno. Il vicepresidente della commissione, Alessandro Antichi (PdL), ha chiesto al procuratore se la legge regionale sugli appalti e la “puntigliosa” regolamentazione sui rifiuti possano favorire “i furbi”.

Sul punto Quattrocchi si è riservato una valutazione con i propri collaboratori, mentre ha escluso episodi di voto di scambio, un altro tema sollevato da Antichi, che ha evidenziato tale aspetto mettendolo in relazione con la legge elettorale senza preferenze. Il problema della massiccia presenza di russi sulla costa, con forti somme a disposizione per acquisti in contanti, è stato al centro dell’intervento di Marina Staccioli (gruppo Misto). Un fenomeno difficile da fronteggiare, come ha sottolineato il procuratore, se non sul piano fiscale. I lavori continueranno nelle prossime settimane con le audizioni programmate e gli incontri con i comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica.

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