Siccità: Betori invita a pregare per la pioggia

La crescente preoccupazione per le mancate piogge va di pari passo con il bel tempo e temperature decisamente fuori stagione che secondo Coldiretti avranno un drastico effetto sulla resa ad ettaro con un abbattimento del 50 per cento della produzione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 marzo 2012 15:40
Siccità: Betori invita a pregare per la pioggia

Il ''dono della pioggia'' si ottiene con la preghiera, questa la richiesta che arriva dall'arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, ai sacerdoti della diocesi. Betori invita anche alla sobrietà dei consumi e a riflettere sugli stili di vita e sulla garanzia per tutti di un ''un accesso equo, sicuro e adeguato all'acqua''. Il problema dell'acqua di vasta portata e chiama comunque ciascuno di noi a maggior sobrietà nei consumi e a responsabilità nell'uso di questo bene prezioso e limitato'' Accogliamo l’invito alla preghiera per il ''dono della pioggia'' rivolto dall'arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori in Toscana dove la siccità rischia di dimezzare la produzione di cereali.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel ringraziare l’arcivescovo di Firenze che ha invitato a pregare nelle regioni colpite dalla siccità “perche' il Signore conceda il dono della pioggia e non manchino le risorse idriche necessarie ai bisogni e alle attività degli uomini''. La crescente preoccupazione per le mancate piogge va di pari passo con il bel tempo e temperature decisamente fuori stagione che secondo Coldiretti avranno un drastico effetto sulla resa ad ettaro con un abbattimento del 50 per cento della produzione in Toscana.

Lamancanza di piogge - precisa la Coldiretti potrebbe costare, in termini di produzione, oltre 2 milioni di quintali di grano per un valore tra 50 e 60 milioni di euro, mettendo in difficoltà l’intero comparto agricolo in un difficile momento di crisi. La siccità - prosegue la Coldiretti - sta in realtà colpendo tutto il centro e il nord Italia dove si registrano gravi difficoltà nelle campagne ma anche nei centri urbani. Sul territorio nazionale è caduto il 10 per cento di acqua in meno nel 2011, ma a cambiare è anche la distribuzione della pioggia con il problema della siccità che colpisce il Nord e il Centro Italia dove nell’inverno appena concluso le precipitazioni sono addirittura dimezzate.

In difficoltà ci sono i campi agricoli con i terreni induriti dalla siccità che rendono difficili e molto costose le tradizionali lavorazioni per la preparazione delle semine, ma a preoccupare è anche la disponibilità idrica per l’irrigazione delle piante durante la fase di crescita primaverile ed estiva, con la ripresa vegetativa delle piante da frutto favorita dal caldo. “Raccogliamo e rilanciamo l’invito del Cardinale Giuseppe Betori per una maggiore sobrietà nei consumi e nell'uso del "dono dell’acqua".

In questa drammatica fase di siccità che da mesi colpisce il nostro territorio con sorgenti, pozzi e fonti superficiali a secco o fortemente ridotti, occorre davvero la collaborazione di tutti ad un uso estremamente responsabile dell’acqua potabile ai soli fini igienici ed alimentari, evitando usi impropri e sprechi e riducendo i record di consumi di oltre 200 litri al giorno a persona”. Così Erasmo D’Angelis, presidente di Publiacqua. “Questo comportamento – continua D’Angelis - deve essere assunto anche e soprattutto da settori che stanno utilizzando il 70% dell’acqua potabile erogata e cioè l’industria e l’agricoltura con la messa in opera di appositi sistemi di irrigazione, di recupero e riuso di acqua.

Publiacqua sta intervenendo da mesi in emergenza per garantire acqua a tutti i rubinetti. E’ in corso una campagna straordinaria di ricerca perdite – conclude il presidente di Publiacqua - che impegna diverse squadre sui circa 7.000 km di reti idriche al fine di individuare immediatamente e riparare eventuali guasti, dando priorità a quelli che possono avere effetti diretti sull’approvvigionamento”

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