Toscana in chiaro: la Regione presenta un bilancio per tutti, facile da leggere

Presentato il primo bilancio sociale dell’ente dopo una sperimentazione di qualche anno fa: più chiaro e leggibile, non solo dagli addetti ai lavori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 novembre 2011 19:53
Toscana in chiaro: la Regione presenta un bilancio per tutti, facile da leggere

Primo dovere: l’informazione e la trasparenza. Per render conto di come le risorse (di tutti) sono spese e perché senza trasparenza e una corretta informazione non ci può essere partecipazione. La Regione presenta al “Dire e fare” di Lucca, la rassegna della pubblica amministrazione che si chiude oggi,“La Toscana in chiaro”, ovvero il primo bilancio sociale dell’ente dopo una sperimentazione di qualche anno fa: un bilancio più chiaro e leggibile non solo dagli addetti ai lavori, quaranta pagine nella versione sintetica, circa 170 in quella più estesa, ma sempre senza eccessivi tecnicismi, tutte e due disponibili on line sul sito dell’ente, all’indirizzo www.regione.toscana.it/bilanciosociale. “Abbiamo voluto raccontare in modo trasparente la situazione attuale e futura della Regione – spiega l’assessore al bilancio e alla partecipazione, on.

Riccardo Nencini – Raccontiamo il ruolo che svolge la Regione, a volte magari non a tutti chiaro, le politiche attivate, le risorse a disposizione, quelle investite e i principali risultati ottenuti”. E’ una fotografia di quanto fatto nel 2010, l’anno della prima contrazione della spesa pubblica e della mancata ripresa dell’occupazione, consapevoli che, rispetto ad allora, un mondo comunque è cambiato e che nel 2012 la Regione potrà contare su ancora meno risorse, oltre 600 milioni in meno da spendere.

Colpa della crisi e dei tagli. “Ma è un’esperienza – aggiunge Nencini – che vogliamo riproporre anche l’anno prossimo e tutti gli anni a venire: per dovere di informazione ma anche, magari, per ricevere dai cittadini qualche consiglio. Perché no? “E’ un tassello della lunga filiera che riguarda la partecipazione dei cittadini alle decisione delle istituzioni, a cominciare dai giovani”. Il bilancio sociale è infatti una diversa opportunità di raccontare l’azione di governo, ma diventa anche la premessa per una diversa azione di governo. Domande e risposte Come le amministrazioni pubbliche hanno impiegato le risorse? Quanti e quali risultati hanno ottenuto? Sono le domande che spesso si pongono i cittadini e sono le stesse domande a cui risponde il bilancio sociale.

La pubblicazione si divide in tre parti. La prima descrive la situazione socio-economica della Toscana, con una particolare attenzione alle prospettive future. Si racconta di come il Pil, ovvero la misura del prodotto interno lordo, non può essere il solo indicatore per quantificare il benessere di una comunità. Lo diceva già, nel 1968, Robert Kennedy, il fratello del presidente degli Stati Uniti: reddito e consumi, merci e denaro non possono essere gli unici numeri per misurare “quello per cui vale la pena vivere”.

Essere ben nutrito, in buona salute, essere ben istruito sono altri aspetti essenziali del benessere. Così l’Irpet, l’istituto di programmazione economica della Toscana, ha adottato un nuovo indicatore – l’indice di sviluppo umano (Isu) – e da lì ne ha successivamente elaborato una declinazione toscana, tenendo conto della solidità dello sviluppo economico, della salute dei cittadini, della loro sicurezza, dell’inclusione sociale, dello stato dell’ambiente, del grado di partecipazione alla vita della comunità e pure del tempo libero a disposizione.

Quell’indice, nel decennio passato, poneva la Toscana al quinto posto, tra le regioni italiane, per sviluppo umano. Una situazione che, alla luce della crisi a cui pure la regione ha retto meglio di altri, mostrando una maggiore tenuta sui mercati internazionali, va inevitabilmente rivista. La seconda parte del bilancio sociale affronta l’identità e il modello di governance della Regione Toscana. Prova ovvero a spiegare ai cittadini come funziona la macchina, la semplificazione e i risparmi in atto, la rete e gli strumenti attraverso cui le singole politiche vengono attuate, quello che fa direttamente la Regione e quello che, con le risorse messa a disposizione e le linee guida impartite dalla Regione, fanno Province, Comuni e le altre articolazioni della pubblica amministrazione, ma anche a volte associazioni ed organizzazioni di volontariato La terza parte del bilancio sociale, la più ampia, rende appunto conto, con schede .tematiche, delle principali azioni intraprese nel 2010, da strade, treni e bus a porti ed aeroporti, dall’agricoltura e foreste al turismo e commercio, dalla ricerca alla cultura, dall’istruzione e formazione e il mondo del lavoro, dal sostegno alle imprese alle politiche energetiche, dai parchi naturali alla tutela del paesaggio, dall’assistenza sanitaria e sociale agli aiuti sugli affitti e per la casa, dalla proiezione internazionale alla tutela dei consumatori.

Ed altro ancora.

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