Big Bang, Renzi a Bersani: ''Scalciare? Non sono un asino''. Nasce il Wiki-PD

Giornata conclusiva per il Big Bang renziano che si apre con l'eco del botta e risposta con il segretario del PD e ''Primarie per Tutti''. Enrico Rossi invece si sposa, ma non con Renzi. Non si candida adesso, però tra tre mesi..

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 ottobre 2011 10:47
Big Bang, Renzi a Bersani: ''Scalciare? Non sono un asino''. Nasce il Wiki-PD

Si è passati in poco tempo dalla ferma presa di posizione dei vertici Democratici della difesa del proprio Statuto che chiudeva le porte a primarie di partito visto che il candidato unico "è il Segretario" ad una totale apertura a tutti per le Primarie. Pier Luigi Bersani al suon di "Non ho paura di nessuno" è di fatto tornato sui propri passi, così Rosy Bindi e adesso la corsa è aperta. Matteo Renzi a poche ore dal Big Bang, dal trespolo di Palazzo Vecchio, a margine della conferenza che presentava l'evento "Rosso Ferrari" che si svolge oggi alle Cascine, ha detto ai giornalisti "Abbiamo ottenuto un risultato fantastico, adesso tutti parlano di noi, dei giovani, del rinnovamento, si sono aperti squarci e si è aperto il dibattito con l'ingresso di personaggi di spessore, non ultimo Zingaretti..

e gli editorialisti delle maggiori testate nazionali. Adesso - ha aggiunto - paradossalmente, potremmo anche non fare più il Big Bang" mancavano poche ore, era prima della sigla, prima della kermesse, prima delle magliette, delle spille, della sottoscrizione, degli interventi di 5 minuti, dei commenti, delle idee. Prima delle 'idee' il risultato era già raggiunto. Ma la battaglia è continuata a distanza: "Siamo una squadra siamo un collettivo - dice Pier Luigi Bersani dal palco griffato PD di ''Finalmente Sud'' - non dobbiamo dare l'idea di un giovane che per andare avanti deve scalciare, deve insultare.

No allo slogan 'Vai via tu che arrivo io che sono più giovane'. Basta con la stupidaggine di dimensioni cosmiche della distinzione tra giovani e vecchi, ma certo che tocca ai giovani il rinnovamento, a chi deve toccare.. a chi deve toccare?" "Il mestiere della politica non è quello della comunicazione, dobbiamo andare dentro al problema.. Da soli non si salva il mondo. Non siamo qui per piangerci addosso in una valle di lacrime, siamo qui per reagire e trovare strade nuove.

Vogliamo il futuro"

"Scalciare? Non sono un asino" - ha risposto Renzi da Firenze. Il sindaco 'fortissimamente' sindaco che oggi chiuderà la Leopolda 2011 con un discorso atteso ed una 'sorpresa' annunciata. Intanto era atteso sul palco del Big Bang Enrico Rossi, ma il governatore della Toscana su Facebook ha dato un annuncio: "Oggi faccio una cosa importante: mi sposo con Laura".

Felicitazioni. Renzi sul proprio profilo: "Non ne potete più della Leopolda? Vi capisco. Ma allora fiondatevi alle Cascine dove gira la Ferrari. Un accordo tra la città e la Ferrari finalizzato a valorizzare sempre di più il Mugello e il suo territorio... - per chi resta - Ricordo le regole della Leopolda. Cinque minuti a testa per dire cosa faremmo se fossimo al Governo. Le polemiche lasciamole ad altri..." Tocca a Matteo Renzi chiudere la kermesse: "Se qualcuno pensava che avremmo fatto l'elenco delle ambizioni di un giovane che vuole scalare posizioni ha avuto una risposta...

se pensavate che avremmo fatto tutto questo per candidare uno di noi alle primarie allora avete una bruttissima impressione di noi. Noi abbiamo nel cuore la consapevolezza che ciò che stiamo facendo sia giusto, e siamo contenti di vivere la nostra esistenza quotidiana serenamente, non pacatamente perché saremmo veltroniani. Noi stiamo benissimo a fare quello che facciamo già. Allora perché abbiamo fatto tutto questo? Perchè abbiamo paura della nostra paura, della rassegnazione. Qual è il colore che inquieta il sentimento di ciascuno di noi? Quello di chi pensa che il nostro futuro sia peggiore di quello che è toccato alle generazioni precedenti.

Il compito dei cittadini, il nostro compito è quello di guardare ai problemi reali e di non tirarsi indietro perché noi amiamo il futuro e non crediamo sia la cosa sulla quale scaricare i nostri problemi. I nostri genitori ci hanno lasciato una casa, il conto in banca.. i politici invece sono andati al ristorante ed hanno lasciato il conto da pagare, ed il debito pubblico è la cosa peggiore. La mia paura è che il centro-sinistra non sappia rispondere al fallimento di Silvio Berlusconi. Quando sento parlare gli amici del nostro partito mi sembra di sentire il frate della scena di Non ci resta che piangere (e parte il Video) "Ricordati che devi morire - dice il frate a Troisi, che risponde - Aspetta..

che ora me lo segno" Il nostro paese è diventato nell'immaginario collettivo l'immagine della volgarità, mentre rivendichiamo la nostra bellezza. Noi siamo venuti qui per ripartire dai bambini. I bambini che giocano non sono oggetti estranei ma i soggetti della politica, se sei uno statista non pensi alle elezioni ma al contributo che potranno dare. siamo venuti alla Leopolda ad ascoltare, e non è una cosa naturale ascoltare. La giustizia sociale nasce da un'idea dinamica della società dove chi ha talento non viene bloccato perché dobbiamo arrivare tutti allo stesso punto.

Non abbiamo bisogno che lo Stato pensi a noi dall'inizio alla fine, ma che ci lasci liberi e non deve massacrare le forze sociali vere e reali. Vogliamo essere il centrosinistra che non deve fare il casting da Grande fratello per presentare qualcuno, non si manda in Parlamento solo chi prende ordini, ma chi prende voti. Lo Stato ci deve accompagnare non sostituirsi a noi. Se si va in pensione, si va con il sistema contributivo, ovvero con quello che hai versato non è giusto che un consigliere riceva di pensione più di quello che ha versato.

Il massacro non è chiedere di lavorare due o tre anni in più, ma è quando mancano i servizi elementari. Abbiamo discusso di Europa, di Impresa.. una persona normale non fa l'imprenditore, chi ha i soldi in tasca lavora sulle transazioni finanziarie. Non possiamo dividere i lavoratori dall'imprenditore, ma chi ha coraggio da chi ha paura. Non facciamo una battaglia generazionale fine a se stessa, ma prendere un impegno sì. E' un falso storico il nostro con il logo del dinosauro estinto dal Big Bang. Noi siamo quelli dei Volumi Zero, della ecosostenibilità, dell'innovazione, dei linguaggi nuovi.. Il modello di Partito democratico per cui ci sono i dirigenti che danno la linea agli eletti che poi fanno volantinaggio per spiegare agli elettori cosa devono fare è vecchio, è dell'800.

Cerchiamo il ribaltamento, sono gli elettori che scelgono gli eletti e dopo vanno a muso diro a dirgli in faccia cosa non è stato fatto. Io non posso prendere la linea di questo paese, da uno che non prende voti neppure nel suo condominio io non ci sto. Nessuno è nella condizione di poter salvare da solo il paese. Nessuno di noi ha la necessità di salvare il mondo. Proviamo ad aprirci alla società.. come? Andando incontro alle persone dove le persone stanno, ma anche sapendo che il partito che deve venire non serve per dare un senso a questa storia.

se il PD viuole vincere deve scrivere una storia nuova e questa la scrivono i pionieri non i reduci. Apriamo, spalanchiamo le stanze della politica portiamo fuori i circoli della politica, dobbiamo andare Fuori! Mi chiedono "Ti candidi?". Se noi oggi chiudessimo questa tre giorni candidando qualcuno alla guida del paese faremmo un errore gravissimo, quello dello scontro uno contro l'altro sul loro stesso terreno. "Ma chi te lo fa fare?". Non è un problema di candidare qualcuno oggi o di giocare la partita di Matteo contro qualcuno, se così fosse ci metteremmo in un angolino a vedere passare il cadavere dell'Italia.

Vogliamo essere concreti ed operativi, essere capaci nei prossimi mesi di invadere la sfera della politica con contenuti e proposte serie innovando e dando coraggio. se saremo in grado di dire che le Università devono competere, che non si deve avere paura di licenziare, ma tornare ad assumere. Potremmo fare un miracolo, candidando qualcuno a qualcosa. Tocca a te, a te e a te.. mamma o ragazzo che fuggi all'estero. Il problema è che non viene nessuno in Italia, non dobbiamo avere paura e chiuderci dentro. Tocca a te dirigente politico che non devi preoccuparti di cosa farai tra otto mesi, devi preoccuparti di non cambiare i simboli e lasciare i soliti al potere, devono restare i soliti partiti e cambiare i politici.

Non possiamo permetterci di fare il prossimo anno la Leopolda 3.. siamo ad un bivio, l'unica soluzione possibile è scegliere bene i tempi. Avevamo pensato di fare una associazione e la faremo, di fare un atto ecc. ma fin da stasera sui siti internet lanceremo il nostro WIKI - PD con 100 proposte concrete per cambiare il paese e la politica. Sarebbe facile dire che Berlusconi ha 5 anni meno di mia nonna. Dire che noi siamo i giovani, ma non commetteremo questo errore.

Ci prendevano in giro per i "rottamatori" ora tutti vogliono rottamare, anche autorevoli personalità. Dobbiamo rilanciare sui contenuti e proporre argomenti. Da qui ai prossimi 3 mesi dobbiamo alimentare la discussione parlando il linguaggio della verità e del coraggio, non so se alla fine ci candideremo a qualcosa ma certo avremo fatto del bene all'italia. tra tre mesi sapremo che fine farà Berlusconi, se vogliamo ridare onore e prestigio alle istituzioni in tutti i luoghi nei quali andremo dovremo portare un messagio che riporti l'Italia ad essere una superpotenza culturale, la patria della bellezza e non la Casa della Volgarità" Non si candida.

Però detta i tempi, preannuncia un gruppo ad hoc che persegua gli obiettivi emersi dal Big Bang e lancia il Wiki-PD. Contornato di amici che, come Giorgio Gori, hanno dichiarato "Io ci sono Matteo, io sono con Renzi". Non si candida perché fare il sindaco di Firenze è bellissimo, specie se fuori ci sono i dipendenti di ATAF a protestare e lui li cita e ringrazia cogliendo l'occasione per mettere in piazza il loro 'lauto stipendio' di 1500 euro mensili ricco di privilegi. Non si candida.. adesso.

Perché sarebbe un errore.. adesso. Tra tre mesi invece.. AntLen

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