Processo Breve: il presidente della Regione Toscana al sit-in a Roma

Con i familiari per chiedere giustizia per le vittime della strage di Viareggio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 aprile 2011 14:21
Processo Breve: il presidente della Regione Toscana al sit-in a Roma

Roma, 13 aprile- Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, è a Roma ''per partecipare, con i familiari delle vittime di Viareggio e della Moby Prince, al sit-in contro l'approvazione del processo breve'' contro il provvedimento in discussione oggi alla Camera e che produrrà degli effetti sul procedimento in corso sulla strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009. “Appena arriverà il provvedimento sul processo breve in Senato, presentero’ l’emendamento suggerito dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi per escludere i reati di disastro colposo dai meccanismi previsti dalla legge.

Sono convinto che ciò rappresenti un elemento di chiarezza anche per i parlamentari del Pdl”. Lo dichiara in una nota il senatore Andrea Marcucci (Pd) “Proprio per evitare qualsiasi dubbio di interpretazione, propongo ai colleghi della maggioranza fin da ora di firmare insieme l’emendamento. In questo modo possiamo ricostruire anche un clima pacifico di confronto-aggiunge Marcucci- e offrire certezze ai familiari delle vittime di Viareggio. E’ indubbio che sostenere tale proposta sgombrerebbe il campo da subito da polemiche ed incomprensioni.

Già nel 2010 ho presentato emendamenti che andavano in tale direzione- conclude Marcucci- e furono respinti dalla maggioranza. Confido che questa volta possa andare in altro modo”. Da Bruxelles a Viareggio, fino alla Camera dei Deputati, a Roma, l’Italia dei Valori esprime con forza il proprio sdegno contro il processo breve che, insieme ad altre centinaia di imputanti, dalla Thyssen al terremoto de L’Aquila, rischia di lasciare impuniti i responsabili della strage di Viareggio che, il 29 giugno 2009, ha ucciso trentatré persone.

“Le sofferenze delle vittime bruciate vive nelle loro case, lo strazio dei sopravvissuti, l'incubo di un'intera città non si prescriveranno mai, le responsabilità penali dei colpevoli sì”, commenta Marco Ziljak, esponente di Idv Viareggio e candidato alle prossime elezioni provinciali a Lucca. “Nell'inchiesta aperta dalla Procura di Lucca – ha ricordato Fabio Evangelisti, Segretario Idv Toscana, durante la maratona in Aula di ieri – sono 38 gli indagati: manager, dipendenti di Ferrovie dello Stato, di Rfi, di Trenitalia, di Fs Logistica, di Cima Riparazioni, della tedesca GATX Rail Germania e dell'austriaca GATX Rail.

Per tutti gli indagati la Procura formula le seguenti ipotesi di reato: incendio e disastro ferroviario colposo, omicidio e lesioni colpose plurime. Inoltre, per alcuni, vengono ipotizzate una serie di violazioni al Testo unico in materia di tutela della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro. Tutti gli imputati sono incensurati, tutti potranno beneficiare della prescrizione breve. Le vittime non avranno mai giustizia”. “Un eventuale processo breve sulla strage di Viareggio, di fatto, renderebbe impunite le responsabilità oltre a comportare conseguenze devastanti".

È così che gli eurodeputati Idv, Niccolò Rinaldi e Giommaria Uggias, fanno eco da Bruxelles. “L'Italia deve anche essere consapevole - continuano - che una prescrizione del processo provocherebbe un’irrimediabile perdita di credibilità del nostro Paese in sede Ue, rendendo percepibile l'indifferenza del Governo e della sua maggioranza parlamentare nel capire cosa sia accaduto e per colpa di chi”. “Il Processo Breve rischia di vanificare tutti gli sforzi per accertare la verità e le responsabilità penali sul disastro ferroviario di Viareggio”, spiega ancora Ziljak.

“È più di un indulto. Nel procedimento per la strage di Viareggio i trentotto indagati, fra i quali figura l’amministratore delegato del Gruppo Ferrovie Mario Moretti, sono verosimilmente tutti o quasi incensurati. Quindi per loro i tempi di prescrizione si ridurranno. La maggioranza governativa vuole promulgare questa legge facendo credere che il processo breve sia una priorità per il paese, in realtà è una necessità per il solo Presidente del Consiglio per affrancarsi dalle sue responsabilità criminose, affossando i processi Mills e Mediaset, garantendosi, di fatto, l'impunità”.

“Per tutto questo, i parenti delle vittime vi ringraziano”, chiude il suo intervento in Aula Evangelisti, rivolgendosi ai colleghi della maggioranza.

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