Autovelox. Il Giudice di Pace non ha dubbi ed accoglie altri ricorsi

Continua anche la battaglia di Aduv al fianco dei cittadini multati dagli apparecchi fissi. La Procura della Repubblica dovrà valutare la correttezza dei procedimenti atti ad ottenere le omologazioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 2011 14:09
Autovelox. Il Giudice di Pace non ha dubbi ed accoglie altri ricorsi

Continua la débacle del Comune di Firenze in materia di sicurezza stradale. Un nuovo giudice, che finora non si era pronunciata nel merito, Anita Grossi, ha oggi accolto diversi ricorsi motivandoli col fatto che gli autovelox -senza agenti accertatori accanto- non possono essere installati su quasi tutte le strade fiorentine. "Il Comune avrebbe fatto carte false nella domanda di autorizzazione al Prefetto, spacciando per strade a grande scorrimento urbano quelle che non lo sono (viale Etruria, viale Lavagnini, viale Matteotti, viale Gramsci, via Senese)" 'carte false' per le quali l'Aduc ha gia' chiesto l'intervento della Procura della Repubblica. Finora i giudici non hanno respinto neanche un ricorso, sia di quelli che l'Aduc ha curato direttamente (circa 500) che quelli che i cittadini hanno fatto da se' seguendo le indicazioni sul web o attraverso altre strade (2.500, secondo il Comune, su 150.000 verbali emessi nel 20010 fino al 6 ottobre). I giudici che finora si sono espressi sono: Anita Grossi, Agostino Virzi', Sonia Salerno, Alfredo Iorio, Maria Barbara Benvenuti e Simone Bozzi. Giudici di pace che il Sindaco Matteo Renzi nei giorni scorsi aveva apostrofato come “giudici di guerra”, per sminuirli nelle loro funzioni di tutori e interpreti della legge. "Sindaco che, nonostante le sentenze, continua a sostenere che la sua amministrazione non fallisce mai e che fara' ricorso contro tutte le sentenze, salvo poi essere smentito dal comandante dei suoi vigili urbani, Massimo Ancillotti, che in commissione a Palazzo Vecchio ha detto che probabilmente i ricorsi saranno solo contro alcune sentenze che, per lo specifico, rimettono in discussione tutto il piano autovelox dell'amministrazione. Dopo i “giudici di guerra”, visto che questa “guerra” continua, non ci stupiremmo se il nostro Sindaco gridasse al “complotto dei giudici di guerra” contro la propria amministrazione, proprio come il complotto che il nostro capo del Governo nazionale evoca come in atto da parte della magistratura milanese (e non solo) nei suoi confronti. L'Aduc continua ad informare ed assistere i cittadini, senza nessun intento bellico nei confronti del Sindaco e della sua amministrazione; spinta solo dall'anelito che un paletto base del nostro sistema giuridico e amministrativo resti e si affermi come tale: certezza dei doveri e dei diritti.

Nello specifico: un sistema di sicurezza del trasporto urbano che, basandosi sul rispetto di norme e leggi, non sia per 'fare cassa' ma a tutela di tutti".

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