Rossi anticipa la Finanziaria 2011 ai sindaci toscani

Ribadita la cancellazione delle Apt. Anci Toscana propone 5 gruppi di lavoro su servizi pubblici, tpl, gestioni associate, servizi sociali, turismo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 ottobre 2010 18:59
Rossi anticipa la Finanziaria 2011 ai sindaci toscani

Firenze- “Dura, difficile, inusuale ma all'altezza della sfida che ci viene dal ministro Tremonti e capace di rispondere a una seria riflessione anche sulla qualità della nostra spesa pubblica”. Così il presidente di Regione Toscana, Enrico Rossi, sulla manovra finanziaria regionale 2011 i cui “robusti contenuti” sono stati anticipati questa mattina ai sindaci toscani riuniti in assemblea su iniziativa di Anci. Sottolineato come la Giunta chiuderà il testo della sua Finanziaria venerdì prossimo passandolo al Consiglio, Rossi ha ribadito il valore di alcune scelte politiche: nessun taglio all'istruzione, assoluta garanzia circa l'equilibrio nel bilancio sanitario (“Ne andiamo orgogliosi”), fondi nel sociale per l'autosufficienza, proposta specifica per i giovani precari.

Quanto ai forti tagli (“Siamo davanti a un'autentica svolta: cambia l a natura stessa della presenza delle Regioni, così come a cascata cambierà anche quella di Province e Comuni”), dopo aver criticato il senso complessivo della manovra nazionale (“Troppo draconiana, produrrà effetti drammaticamente recessivi”), Enrico Rossi si è soffermato sulla necessità di “riflettere comunque anche sulla qualità della nostra spesa pubblica” perché “la svolta che ci viene chiesta passa anche attraverso un nostro cambiamento”.

Si annunciano a questo proposito grandi novità su spesa politica e riorganizzazione dei servizi pubblici locali (acqua, trasporti, rifiuti, promozione...) all'insegna di “sobrietà, rigore e tagli”. Manifestata disponibilità a concertare con gli enti locali (“Se queste cose si fanno insieme, i cittadini potranno capirci meglio tutti, la cosa negativa sarebbe darci le colpe gli uni con gli altri&rdquo ;), Rossi ha sottolineato come la Regione Toscana è consapevole dell'importanti di non “ri-centralizzare” competenze togliendo agli enti locali la caratteristica, costituzionale, della loro autonomia.

Ha aperto e chiuso i lavori dell'assemblea – che si è svolta a Firenze - il sindaco di Livorno e presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi. Diffuso, per l'occasione, un “Report” sui contraccolpi, per la finanza locale, della manovra finanziaria 2010. Titolo: “Comuni al tappeto”. Servizi pubblici locali, trasporto pubblico locale, gestioni associate, accesso ai servizi sociali, funzioni in campo turistico: sono i temi dei cinque tavoli di confronto e gruppi di lavoro congiunti che Anci Toscana propone alla Regione Toscana, con l’obiettivo di arrivare a costruire insieme un emendamento alla finanziaria regionale da portare in Consiglio regionale a novembre.

La proposta è stata lanciata dal presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno, nel corso dell’Assemblea dei sindaci toscani, che si è riunita stamani a Firenze per discutere delle politiche finanziarie della Regione e delle gravi ripercussioni sui bilanci comunali derivanti dalla manovra correttiva del Governo e a cui ha preso parte il presidente della Regione Enrico Rossi. In particolare, per quanto riguarda la riforma dei servizi pubblici locali “l’impianto generale proposto dalla Regione è condiviso - ha detto Cosimi - ma segnaliamo l’esigenza che siano nominati amministratori unici e non commissari e che si possa disporre di un Comitato di vigilanza composto da un numero ristrettissimo di sindaci in rappresentanza dei territori dell’ambito e va in ogni caso garantita ai comuni l’opportunità di partecipare alla programmazione delle opere e dei servizi necessari, nonché la possibilità di determinare criteri per le tariffe”.

Sul trasporto pubblico locale “la riforma della legge 42/98, che disciplina il servizio in Toscana, è un punto sul quale concordiamo - ha aggiunto il presidente di Anci Toscana -. Passaggio fondamentale è quello dei finanziamenti che secondo le tabelle regionali passa per il ferro da un taglio di 7 milioni su 195 circa, mentre per la gomma, grazie al recupero di 130 milioni dai fondi FAS, si arriva a un taglio di 24 milioni su 208”. Un taglio “che dichiariamo sopportabile - aggiunge Cosimi -, ma il punto nodale è che, se davvero c’è la volontà di andare verso un’azienda regionale del trasporto pubblico, credo che anche su questo dobbiamo essere capaci di dare una risposta positiva”.

Nel corso del suo intervento Cosimi si è soffermato a lungo sugli effetti negativi per i Comuni derivanti dalla manovra governativa e sul federalismo fiscale: “Occorre modificare le regole del Patto di stabilità e alleggerire la manovra a carico dei Comuni per il 2011 - ha affermato Cosimi - per guardare a una condizione in cui i comuni possano essere davvero interpreti del percorso sul federalismo fiscale. Non possiamo accettare che si agisca solo sul contenimento della spesa. Nei prossimi giorni dovremo esprimere un parere sul decreto di accompagnamento del federalismo fiscale: chiediamo l’innalzamento al 4% dello sblocco dei residui passivi che i comuni hanno nelle loro casse e che non sono in grado di spendere e la riduzione dei tagli previsti per il 2011 dagli attuali 1,5 miliardi a 1 miliardo”.

Infine, il presidente di Anci Toscana ha insistito sul ruolo dell’Associazione dei Comuni in questa fase: “Diamoci un ruolo anche politico nelle proposte - ha concluso Cosimi -. Siamo dentro una fase in cui come Comuni, insieme a Province e Regione Toscana, dobbiamo essere in grado di esprimere una nostra idea del federalismo, altrimenti il rischio è quello di rimanere schiacciati”. Promozione ed innovazione, ma anche investimenti, trasporti e logistica. Ed un obiettivo condiviso: cercar di realizzare quello che è necessario, mettendo a fattor comune risorse e professionalità.

Ma con una premessa: «Che tutto quello che fino ad oggi è stato non sarà più così – annota il presidente della Toscana, Enrico Rossi – ed anche la presenza stessa della Regione, in molti settori e su numerosi fronti, cambierà: inevitabilmente, a causa dei tagli operati dal governo». Il presidente della Toscana ha incontrato stamani a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione, Unioncamere e i presidenti delle Camere di Commercio. «Siamo disponibili a mettere le nostre risorse in gioco – aveva detto Pierfrancesco Pacini, presidente di Unioncamere Toscana – ma vogliamo avere un ruolo nella promozione internazionale.

Ben venga anche la razionalizzazione della presenza della Regione. Occorrono però investimenti per realizzare le infrastrutture necessarie». E la necessità sta tutta in un dato: «se un prodotto costa 100 – spiega sempre Pacini –, il 17% oggi se ne va in trasporti e logistica». Se miglioriamo il sistema, anche i costi dovrebbero diminuire. «Abbiamo deciso di cancellare le aziende provinciali di promozione turistica perché, dall'Ombrone e il Tronto in su (ovvero dalle Marche e Toscana a salire ndr), non esistono in nessuna altra regione – spiega e ribadisce Rossi -.

L'obiettivo è concentrare tutta l'attività su Toscana Promozione, a livello regionale. Le voci dei territori saranno comunque salve grazie ad un tavolo attorno a cui siederanno tutti gli assessori provinciali al turismo. Magari possiamo anche creare un tavolo specifico per le Camere di Commercio. E alle Pro vince rimarranno comunque 5 dei 14 milioni assegnati fino ad oggi, assieme all'informazione e promozione locale». Sull'innovazione l'idea è invece quella di superare, almeno in parte, lo strumento dei bandi e concentrare buona parte dei fondi strutturali europei su 10-15 progetti, da individuare e che abbiamo ricadute a rete sul territorio.

«Discutiamone assieme – propone Rossi –, ma solo così possiamo sperare di fare quel salto di qualità che è necessario». Ultimo capitolo: gli investimenti, il piatto forse più dolente. «Noi vogliamo investire su logistica e trasporti – afferma il presidente Rossi - Purtroppo le notizie che arrivano da Roma vanno in tutt'altra direzione». Non solo il governo ci ha tagliato 320 milioni quest'anno e 360 l'anno prossimo. Ha anche detto che ci saranno meno soldi per la Tirrenica e meno soldi per la Grosseto-Siena.

«Una manovra così - annot a Rossi - rischia di diventare solo recessiva, oltre che socialmente insostenibile».

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