Partono le richieste al Governo per allentare la stretta sugli Enti Locali

I tagli della Finanziaria varata dal Governo mettono in pericolo i servizi di trasporto pubblico e scolastico, le mense, i servizi sociali e gli asili nido. Sono senza fondi i settori come la cultura e lo sport.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 ottobre 2010 15:50
Partono le richieste al Governo per allentare la stretta sugli Enti Locali

I tagli prodotti dalla manovra finanziaria varata dal Governo mettono a forte rischio il mantenimento di servizi fondamentali erogati dai Comuni, come ad esempio il trasporto locale; i servizi per l’istruzione (asili nido, trasporto scolastico, mensa, sostegno alla didattica); i servizi sociali (sostegno alle politiche abitative, servizi per anziani, disabili, persone in condizione di disagio); servizi culturali e per la promozione dello sport. In pericolo anche manutenzione del patrimonio pubblico, del verde e dell’ambiente.

Questo l’allarme lanciato oggi a Palazzo Medici Riccardi nel corso di una incontro promosso dal sindaco di Campi, Adriano Chini, e sostenuto dal presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci. I contenuti della protesta e le relative proposte per superare la stretta sui bilanci degli enti locali sono state raccolte in un documento che entro il 28 ottobre sarà portato all’approvazione dei consigli comunali del territorio fiorentino (al momento mancano all’appello solo i comuni di Palazzuolo sul Senio, Marradi e Firenzuola). Le difficoltà in cui si dibattono le amministrazioni comunali e le proposte lanciate per tentare di arginare la situazione, sono state illustrate questa mattina da numerosi sindaci della provincia di Firenze giunti per l’occasione a Palazzo Medici Riccardi.

Oltre a Barducci e Chini, erano presenti alla presentazione del documento anche Simone Gheri (Scandicci), Alessio Biagioli (Calenzano), Gianni Gianassi (Sesto Fiorentino), Andrea Campinoti (Certaldo), Ida Ciucchi (Dicomano), Federico Ignesti (Scarperia), Aleandro Murras (Londa), Sestilio Dirindelli (Tavarnelle), Sestilio Dirindelli (Tavarnelle), Massimiliano Pescini (San Casciano), Carlo Nannetti (Lastra a Signa), Ida Beneforti (Impruneta), Marco Mairaghi (Pontassieve), Giovanni Bettarini (Borgo San Lorenzo), Federico Campatelli (Gambassi Terme), Paolo Sottani (Greve), Angelo Falchetti (Firenze), Margherita Ghiandelli (Incisa Valdarno), Tommaso Cipro (Rignano sull’Arno). “La Provincia sostiene questa iniziativa e ne condivide gli obiettivi – ha spiegato il presidente Andrea Barducci - Questa manovra penalizza non solo gli enti, ma anche le comunità locali perché incide direttamente sui servizi che i Comuni devono fornire ai cittadini.

Dobbiamo avere la possibilità di esercitare l’azione di governo in autonomia ma, purtroppo, in questa stagione politica abbiamo un drammatico accentramento delle risorse e, ancora una volta, è a Roma che decideranno sul nostro trasporto pubblico locale, sul nostro sociale e sulla nostra scuola. Dobbiamo quindi recuperare la titolarità delle risorse”. Oltre all’approvazione del documento in tutti i Comuni del territorio fiorentino, i sindaci hanno in programma manifestazioni pubbliche e incontri con i parlamentari.

Di questo argomento, come annunciato da Marco Mairaghi (sindaco di Pontassieve e responsabile concertazione di Anci Toscana) se ne occuperà anche l’associazione dei comuni toscani. Lo scopo delle iniziative è quello di ottenere un allentamento della stretta finanziaria che paralizza il bilancio degli enti locali. In particolare, viene chiesto al Governo di erogare “tutte le risorse indebitamente trattenute, relativamente all’Irpef (addizionale comunale), ai trasferimenti compensativi inerenti il minor gettito per l’abolizione dell’Ici con riferimento all’abitazione principale, ed all’accatastamento dei fabbricati di categoria D”.

Inoltre gli amministratori locali chiedono di rendere possibile, anche per il triennio 2010-2013, l’utilizzazione degli oneri di urbanizzazione per le spese correnti. Una particolare richiesta riguarda la possibilità di eliminare dalla base del calcolo per il rispetto del patto di stabilità le spese per: l’adeguamento degli edifici pubblici alle norme antisismiche, la costruzione di nuovi edifici scolastici, l’abbattimento delle barriere architettoniche, le opere necessarie alla difesa del territorio.

Allo stesso modo i Comuni chiedono al Governo di ampliare la somma svincolata dal patto di stabilità 2010 (oggi pari a 0,75%) per i pagamenti dei residui in conto capitale, e utilizzare altresì fuori dal patto di stabilità le entrate da alienazioni di beni per spese di investimento. Gli enti locali rivendicano poi l’autonoma gestionale del personale dipendente (i cui costi sono tutti a carico dei Comuni) secondo i bisogni e le esigenze delle comunità locali. Le 38 Amministrazioni locali della provincia di Firenze chiedono anche che venga approvata rapidamente la legge delega sul federalismo fiscale solidale, che garantisca un’effettiva autonomia finanziaria degli enti locali al fine di assicurare l’erogazione dei servizi pubblici comunali.

Infine i sindaci chiedono che sia consentito ai Comuni, che non l’hanno fatto, di poter applicare l’addizionale Irpef fino al massimo consentito dalla legge.

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