Anziani non autosufficienti in Toscana, serve una riforma?

Il report dallo sportello Spi Cgil Firenze: "Vanno aumentati i servizi"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 novembre 2023 17:26
Anziani non autosufficienti in Toscana, serve una riforma?

Firenze, 14-11-2023 - Lo Spi Cgil Firenze ha presentato stamani in Camera del lavoro il report del secondo anno di attività dello sportello sociale “SpiNa” (acronimo di Sindacato Pensionati Italiani Non Autosufficienza). Erano presenti anche operatori e utenti dello sportello, che assiste gli anziani nel percorso sulla non autosufficienza (c’è una scarsa conoscenza dei servizi rivolti alle persone non autosufficienti e dei loro diritti), e quindi per la presa in carico da parte dei servizi socio sanitari, un aiuto importante per uscire dalla solitudine e dal disagio.

IL REPORT

"Il progetto SPI NA ( acronimo di Sindacato Pensionati Italiani Non Autosufficienza) dello SPI CGIL di Firenze nasce dalla consapevolezza ( certificata anche da un’indagine condotta dal sindacato stesso su tutto il territorio metropolitano) di una scarsa conoscenza dei servizi rivolti alle persone non autosufficienti e dei loro diritti.I primi 8 sportelli sono stati inaugurati a fine anno 2021 (Firenze, Borgo San Lorenzo, Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Certaldo, Castelfiorentino e Fucecchio) e dal 1 settembre 2022 sono stati aperti altri 4 sportelli ( Empoli, Montelupo F.no, San Casciano, Sesto Fiorentino).Dal mese corrente ne sono stati aperti altri 3 (Scandicci, Le Signe e Greve in Chianti).Gli sportelli sono pertanto presenti in tutti i territori delle 5 Società della Salute.Gli utenti dello Sportello SPI Na che si rivolgono a noi , sono per la stragrande maggioranza interessati a conoscere il percorso sulla non autosufficienza, e quindi la presa in carico da parte dei servizi socio sanitari , che può rappresentare un aiuto importante per uscire dalla solitudine e dal disagio che provano nell’affrontare il decadimento fisico del proprio familiare.

Cosa emerge dall’elaborazione dei dati raccolti

Complessivamente nei dieci mesi di attività, gli accessi registrati agli sportelli sono stati circa 200, più o meno in linea rispetto al primo anno di apertura.La persona non autosufficiente per il 76% è di sesso femminile, il restante 24% di sesso maschile,quasi la metà sono nella fascia di età 81/90 anni. E’ infatti il familiare colui che ci contatta e che prevalentemente si rivolge ai nostri sportelli.Infatti rappresenta l’87% dei contatti, ed il 38% è in fascia di età tra i 60 e 70 anni, ma anche la fascia over 70 non è così irrilevante (26%). Ovviamente vengono date molte informazioni anche per cellulare, per mail, al nostro indirizzo spina di posta elettronica, e anche ai nostri sportelli sul territorio.

L’accesso agli sportelli:

 28% Borgo San Lorenzo 20% Fucecchio 17% Firenze 11% Castelfiorentino 10% Campi Bisenzio 5% Sesto Fiorentino 3% Empoli, Figline Valdarno, Montelupo 2% San Casciano

Le patologie invalidanti ( le più diffuse)

 31% età avanzata 21% Demenza senile 12% Alzheimer( spesso le patologie sono più di una)

Perché ci si rivolge allo sportello SPI NA

 per il 41% per conoscere il percorso sulla non autosufficienza per il 23% per informazioni su invalidità, legge 104 e avvio pratiche per il 4% amministratore di sostegno per il 5% per accesso Bandi Inps Home Care Premium ( scarsamente conosciuti, maprovvediamo durante il colloquio ad individuare il requisito per accedere)

Lo Sportello SPI NA è conosciuto per il 96% tramite fonti sindacali (le nostre sedi , ma anche Caaf e Inca) e quindi, anche se dobbiamo fare di più e meglio per farci conoscere, la rete Cgil si è impegnata.

Percentuale di invalidità rilevata (dato raccolto su 116 utenti)

 il 76% invalido al 100% il 21% invalidità media (66-99%) il 3% invalidità inferiore al 66%

IL CONTESTO

Secondo una stima dell’ARS, gli anziani non autosufficienti nell’AUSL Toscana Centro (considerando la Zona Fiorentina, la Fiorentina Nord Ovest, la Fiorentina Sud est, il Mugello e l’Empolese Valdelsa Valdarno) sono circa 24400 persone di cui in carico ai servizi territoriali 12577, (esclusa RSA)Sempre secondo i dati di ARS Toscana 2022 la percentuale di anziani in cure domiciliari, cosiddetta Adi, assistenza domiciliare che prevede interventi e attività sanitarie e socio sanitarie presso il domicilio (trattamenti medici, infermieristici e riabilitativi) si aggira , in media intorno al 12%Un esempio nell’area Fiorentina (dell’AUSL Toscana Centro): su 95746 anziani over 65 le persone che hanno ricevuto almeno un accesso domiciliare sono pari a 14472.Questi dati parlano da soli: le cure domiciliari fanno fatica a coprire il fabbisogno e quindi le persone coinvolte – gli anziani certo , ma anche i caregiver familiari – si trovano da soli ad affrontare i bisogni necessari a chi ha perso la propria autonomia.Questo comunque in una regione, come la Toscana, sicuramente maggiormente virtuosa rispetto al quadro nazionale.

Quadro che può migliorare soltanto se la Legge di Riforma (33/2023) attesa da 25 anni, potenzialmente innovatrice, verrà finanziata adeguatamente dalla legge di bilancio in approvazione; cosa che al momento non è avvenuto e quindi i condivisibili obiettivi della riforma – semplificazione, domiciliarietà, residenzialità di qualità -rischiano di rimanere solo parole sulla carta.Attualmente l’unica offerta di servizi nel paese, universale e uguale per tutti è l’indennità di accompagnamento, (erogata dall’Inps) la cui copertura nel paese è del 10,6%, che però non prevede né la presa in carico da parte del servizio pubblico, né un Piano di Assistenza Individualizzato.

La riforma deve avere come obiettivo, oltre alla semplificazione dei processi, il potenziamento dell’assistenza domiciliare affinché l’anziano, non grave, possa essere assistito quanto più a lungo possibile presso il proprio domicilio.L’integrazione tra ambito sanitario e sociale (Adi e Sad) è fondamentale e si potrà realizzare rafforzando e qualificando i Distretti Sanitari e gli Ambiti Territoriali Sociali, con organici e professionalità adeguate; allo stato attuale assolutamente inadeguati nell’intensità e nella durata.Concludendo, oggi il ruolo delle famiglie, al cui interno c’è un anziano non autosufficiente, è di sostanziale supplenza nei confronti dello Stato, e in questo caso, come afferma la Proff.ssa Chiara Saraceno, “le politiche familiari sono il risultato di un’assenza”.

In evidenza