Alluvione: ricognizione da € 110 milioni lunedì al Governo

A Prato variazione di bilancio da quasi un milione di euro per 13 lavori di somma urgenza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 dicembre 2023 15:44
Alluvione: ricognizione da € 110 milioni lunedì al Governo

Sarà inviata lunedì al Governo la relazione con la ricognizione degli interventi di soccorso alla popolazione e le somme urgenze legate all’alluvione che ha colpito le province di Firenze, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia e Prato a partire dal 2 novembre 2023.

La notizia è stata data oggi dal presidente Eugenio Giani nell’ambito di una conferenza stampa nella quale era accompagnato dal direttore di Irpet, Nicola Sciclone, e da Giovanni Massini, direttore della Protezione Civile e Difesa del suolo della Regione e coordinatore dell’ufficio del commissario per l’emergenza.

“Ho presentato la relazione che calcola nel complesso 110 milioni di euro di interventi tra quelli di soccorso alla popolazione e le somme urgenze – spiega Giani – La relazione deve essere inviata entro trenta giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza che mi nomina commissario per l’emergenza e sarà inviata lunedì. Allegata a questa, c’è la relazione con la stima dei danni complessivi a privati e attività produttive elaborata da Irpet che calcola i danni in quasi 2 miliardi di euro.

Qualcuno ha identificato la relzaione come lo strumento e la modalità per ottenere dal Governo i fondi, non è così. Il Governo può dare le risorse in ogni momento, e la relazione è svincolata. Finora sono arrivati 5 milioni e sono stati impiegati nelle somme urgenze. Ma dai contatti che ho quotidianamente con il direttore della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, avverto la volontà da parte del Governo di arrivare a corrispondere quanto richiesto”.

Approfondimenti

Tre gli atti presentati oggi dal presidente Giani ai giornalisti.

Il primo, come detto, è la ricognizione che sarà inviata a Roma nella giornata di lunedì, degli interventi cosiddetti A e B ai sensi del Codice di Protezione civile nazionale. Si tratta di interventi di soccorso per la popolazione (A) e interventi prevalentemente di somma urgenza (B) sul patrimonio pubblico, volti entrambi a garantire la sicurezza delle persone e il ritorno alla vita ordinaria. Il piano degli interventi A e B complessivamente ha un valore di 110 milioni di euro, una cifra nella quale confluiscono i primi 5 milioni di euro che ha già stanziato il Governo e su cui il Dipartimento di Protezione civile nazionale ha già espresso parere positivo.

Grazie alla ricognizione di questo Piano di interventi il Governo può cercare le risorse mancanti, cioè i 105 milioni. In questa prima ricognizione viene allegata la stima di Irpet per i danni complessivi a privati e attività produttive predisposti sulla base delle aree allagate. Complessivamente la cifra dei danni stimati da Irpet è di quasi 2 miliardi.

Il secondo atto è già disponibile da ieri pomeriggio ed è un’ulteriore piattaforma informativa predisposta in accordo con i Comuni interessati per la ricognizione: contiene le famiglie che hanno diritto al cosiddetto “contributo di autonoma sistemazione”.

Questa ulteriore ricognizione va a individuare le famiglie che, a causa dell’evento del 2 novembre, hanno dovuto abbandonare la propria abitazione. La scadenza per questa ulteriore ricognizione è il 19 gennaio, ma per chi già predispone del formulario, nel mese di dicembre sarà possibile avere la prima quota parte del contributo a partire dal mese di febbraio. Con questa ricognizione si completano tutte quelle di censimento danni a privati e a imprese che deve attivare il Commissario. Per questa misura le risorse sono già disponibili sui primi 5 milioni, già approvati dal Dipartimento di Protezione Civile nazionale.

Il terzo atto riguarda l’approvazione con ordinanza della mappatura sia delle aree interessate dall’evento del 2 novembre, sia del sottoinsieme delle aree direttamente allegate. Si tratta di un adempimento aggiuntivo deciso dal Commissario per facilitare l’attività di individuazione del perimetro interessato dall’evento. Non è però un atto richiesto né dall’ordinanza 1037 (del 5 novembre 2023 «Primi interventi urgenti di protezione civile in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi a partire dal giorno 2 novembre 2023 nel territorio delle Province di Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato) né tanto meno da altra disposizione normativa.

Questo atto permetterà per esempio ai gestori del servizi pubblici locali di applicare la sospensione delle bollette di tutte le utenze come deliberato dall’ARERA, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente.

“In seguito al protocollo d’intesa del 2005 sul torrente Marina è stato individuato un programma di interventi prioritari svolto per stralci, condiviso da tutte le amministrazioni competenti in materia. Oggi è stato coperto per 12 milioni di euro per un tratto di circa 10 chilometri”. Così l’assessora all’Ambiente Monia Monni ha risposto in Aula all’interrogazione del consigliere di Italia Viva Maurizio Sguanci in merito alle responsabilità dei danni provocati dagli eventi meteorologici e calamitosi nel Comune di Campi Bisenzio.

“Il complesso monumentale di Villa Montalvo – ha continuato Monni, - compreso il muro perimetrale, è di proprietà del comune di Campi Bisenzio. Il torrente Marina è oggetto di attività attenta di monitoraggio e di interventi a partire dagli anni Novanta, che si sono concretizzati in tre protocolli di intesa firmati, oltre che dalla Regione, anche dall’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Arno, dalla Provincia, dai Comuni territorialmente interessati, compreso Campi Bisenzio, e dal Consorzio di bonifica”.

“Inoltre – ha aggiunto - dalla data di sottoscrizione del protocollo d’intesa del 2005 ad oggi non risultano agli atti della Regione, dell’Ufficio del Genio civile territorialmente competente e del Consorzio di bonifica, segnalazioni riguardanti il muro perimetrale di Villa Montalvo. E anche i sopralluoghi svolti da suddetti soggetti non hanno evidenziato fattori critici che potessero richiedere la modifica del protocollo. Poiché dal 2015 ad oggi non sono stati presentati agli uffici regionali progetti di interventi da parte dell’Autorità idraulica competente, a noi non risultano espressioni di parere da parte della Sovrintendenza. Infine, dal 2014 al 2023, il Consorzio di bonifica ha eseguito o ha in corso lavori di manutenzione straordinaria e di nuove opere per 14 milioni, di cui 8 milioni e 100 nel comune di Campi Bisenzio. Sono già stati finanziati 7 milioni e mezzo per attività di manutenzione e nuovi interventi da parte dei soggetti competenti”.

Il consigliere Sguanci ha ringraziato l’assessore “per la risposta esaustiva e particolareggiata”. “L’interrogazione – ha detto - aveva l’intento di fare chiarezza rispetto alle dichiarazioni del sindaco Tagliaferri che attribuiva le responsabilità a chi lo aveva preceduto e di dare alla Regione la possibilità di esprimersi e di enunciare quanto è stato fatto e quanto sarà fatto sottolineando l’importanza dell’investimento economico”.

"I continui attacchi, il terrorismo mediatico, la propaganda elettorale del PD, che evidentemente non si ferma di fronte a nulla, mi costringono a intervenire". A dirlo Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia, che prosegue: "Giani, che tanto del suo tempo di governatore e commissario impiega ad accusare il Centrodestra, entro il 2 dicembre scorso avrebbe dovuto consegnare l'elenco definitivo dei danni subiti dai territori con annessa perimetrazione completa dei comuni interessati.

Non lo ha ancora fatto. Sembra si debba aspettare forse l'11 dicembre: le imprese e i cittadini aspettano come il governo per procedere ad un provvedimento idoneo". "Come governo – ricorda - abbiamo, già il giorno seguente all'alluvione, dichiarato lo stato emergenza con annessi 5 milioni, poi il ministro Tajani è venuto a Prato per indicare la strada per i finanziamenti agli imprenditori che esportano; non solo, sono state prorogate le scadenze fiscali al 18 dicembre e sicuramente in un secondo momento verrà fatta una proroga o una sanatoria".

"È del tutto evidente che Giani si sia rivelato inadeguato – incalza - di fronte a un compito che non è meramente rappresentativo ma di sostanza. Per non parlare di cosa non è stato fatto negli anni contro il rischio idrogeologico: Giani chieda ai consorzi cosa non ha funzionato e usi i suoi poteri per intervenire in Vallata e per ripristinare i collegamenti, visto che Migliana è ancora tagliata fuori". "Serve un uomo del fare, non del fare i video, sul modello dell'Emilia-Romagna", conclude Mazzetti.

Con 19 voti favorevoli (Pd, Biffoni sindaco, Demos, Lo sport per Prato, Consiglieri indipendenti) e 6 astenuti (M5S, FdI, Lega, Centrodestra, Noi Moderati) è stata approvata ieri dal Consiglio comunale di Prato la variazione di bilancio di 980 mila euro che servirà a finanziare gli interventi di somma urgenza per la riparazione dei danni alla rete stradale e ai cimiteri provocati dall'alluvione del 2 e 3 novembre. Il provvedimento, già approvato dalla Giunta comunale la settimana scorsa, è stato illustrato dall'assessora al Bilancio Benedetta Squittieri.

Come ha spiegato Squittieri, si tratta del primo intervento di un pacchetto più ampio che prevede opere di ripristino straordinarie per ulteriori 7 milioni di euro. Inoltre è stato annunciato il riconoscimento di un altro debito fuori bilancio per circa 550 mila euro per finanziare le opere in somma urgenza di riparazione e protezione dell'abitato di Figline, già in corso, in seguito allo smottamento di una parte di collina in una zona privata. In particolare le opere che andrà a coprire la variazione di bilancio sono 13, ad esempio la messa in sicurezza della pista ciclabile Fausto Coppi (146 mila euro), il rifacimento di una porzione di strada e asfalto in viale Unione Europea e via Casale e Fattici (97 mila euro) e in via del Guado a Santa Lucia per guard rail e parapetto dove è esondato il Bisenzio (25 mila euro), in via Cantagallo o le riparazioni urgenti al muro perimetrale del cimitero di Chiesanuova.

Dopo la rateizzazione del saldo della tassa sui rifiuti Tari per utenze domestiche e non domestiche alluvionate, si tratta del secondo intervento promosso dal Comune di Prato. In questo caso si tratta di opere di messa in sicurezza del territorio che trovano copertura finanziaria nel Bilancio del Comune. L'Amministrazione infatti attraverso questa variazione ha modificato la destinazione di queste risorse precedentemente previste per altre priorità dell'Ente: "E' necessario che il Governo garantisca le coperture finanziarie di questi interventi straordinari che rischiano di mettere in difficoltà i bilanci dei Comuni.

- dichiara l'assessora Squittieri - il Governo ad oggi non ha risposto negativamente in questo senso, ma come sta avvenendo per i ristori a famiglie e imprese, si ha l'mpressione che l'atteggiamento del Governo nazionale sia quello di girarsi dall'altra parte e fischiettare, facendo finta che il problema non sussista. Questo potrebbe essere un grave danno per questo territorio, ampiamente martoriato da un'alluvione che ha colpito tante famiglie, tante imprese e tanti territori che si sono messi nelle condizioni di intervenire in emergenza anche senza averne le possibilità."

La sintesi della relazione Irpet

Ammonta a 1 miliardo e 890 milioni di euro la stima del danno economico potenziale subito da famiglie e imprese per gli allagamenti che hanno colpito le province di Firenze, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia e Prato a partire dal 2 novembre 2023.

Sono i risultati dello studio realizzato da Irpet e presentato questa mattina dal presidente Eugenio Giani.

Le stime prodotte da Irpet, che non ricomprendono le spese eventualmente sostenute per il ripristino delle infrastrutture (strade, ponti, argini dei fiumi…) del territorio, sono state ricavate da fonti statistiche, di varia natura, i cui valori sono stati riproporzionati sulla scala territoriale interessata dall’evento meteorologico.

L’alluvione ha interessato 18.723 ettari di cui, l’area più ampia nella provincia di Pistoia (6805 ettari), seguita da Pisa (3490 ettari), Prato (3484 ettari), Firenze (3378 ettari), Livorno (1299 ettari), Lucca (229 ettari), Massa (27 ettari), Arezzo (6 ettari) e Grosseto (5 ettari).

In base a una georeferenziazione puntuale, si è ricavato che 10.382 sono state le imprese coinvolte dall’alluvione, di cui: 4390 a Pistoia, 3725 a Prato, 2016 a Firenze, 173 a Pisa, 33 a Livorno, 26 a Arezzo, 10 a Lucca, 5 a Grosseto e 4 a Massa.

Per calcolare il numero di abitazioni ad uso residenziale alluvionate (sono state prese in esame quelle ai piani terra e/o nei seminterrati) si sono incrociati la carta tecnica regionale con i dati del Censimento della Popolazione e delle Abitazioni più recente di cui si dispongono i micro dati (2011).

Ne è risultato che la superficie residenziale coinvolta è di 2.832.930 metri quadri, 1.063.199 metri quadri è la superficie di cantine e garage, per un totale di 29.140 alloggi. Di questi, 13.477 a Pistoia, 10.145 a Prato e 4.467 a Firenze. Seguono i 635 di Pisa, i 130 di Livorno, i 111 di Lucca, i 107 di Massa, i 39 di Grosseto, e i 29 di Arezzo.

Infine, per gli edifici pubblici (per i quali non erano disponibili informazioni sulle superfici né da censimento né da CTR), si è utilizzata come fonte informativa la base dati openstreetmap e ne è risultato che in Toscana sono 106 quelli sono rimasti coinvolti dall’alluvione (39 a Pistoia, 30 a Prato, 18 a Pisa, 8 a Massa Carrara, 4 a Lucca, 3 a Livorno, 3 a Arezzo, 1 a Grosseto)

Per la quantificazione del danno sulle abitazioni e sui beni durevoli delle famiglie, il danno complessivo subito è quantificabile in 588 milioni di euro.

La stima è stata calcolata in base a tre tipi di costo: il primo si richiama ad un concetto di fitto figurativo, cioè il valore del mancato consumo per un mese degli spazi residenziali stimato dal canone mensile al metro quadro degli affitti. Il secondo, misura le spese che dovranno essere sostenute per le opere di ripristino dell’immobile. Nelle aree più gravi sono state conteggiate, fra le spese, la tinteggiatura e il ripristino dell’impianto elettrico, mentre per le abitazioni ubicate nelle aree meno gravemente colpite, la tinteggiatura ed un ripristino meno importante dell’impianto elettrico.

La terza fattispecie di costo è rappresentata dai danni riportati a quanto contenuto all’interno dell’abitazione (mobilio, elettrodomestici, etc) e all’esterno di essa (macchine e motorini). I beni posizionati dentro l’abitazione sono considerati solo per le famiglie dei piani terra 6 o seminterrati. I veicoli, auto e motorini, invece per tutte le famiglie residenti nelle zone allagate.

Per quanto riguarda gli edifici pubblici, il danno complessivo subito è pari a 70 milioni di euro calcolando gli interventi necessari al rifacimento degli edifici pubblici, diversificando i costi di ripristino fra le aree potenzialmente più danneggiate e quelle potenzialmente danneggiate in modo meno grave.

Per quanto riguarda le imprese la stima operata è relativa ai danni diretti, indiretti ed indotti prodotti dall’alluvione e il totale è di 1,2 miliardi di euro.

I danni diretti sono quelli relativi a tre aspetti: a) le perdite di magazzino (materie prime semilavorati e merci finite), cioè le scorte; b) le perdite associate agli impianti (fabbricati, macchinari); c) le perdite di valore aggiunto dovute al blocco produttivo.

A tali danni diretti possono essere aggiunti i danni indiretti dovuti alla interruzione delle relazioni di scambio fra le imprese danneggiate dagli allagamenti e le imprese che ad esse vendono altri beni e servizi in una relazione di filiera.

Infine, potrebbe essere aggiunto il danno indotto dovuto alla contrazione dei consumi che conseguirebbe da una riduzione dei redditi. È il caso, ad esempio, che si configurerebbe qualora si verificasse una sospensione del pagamento degli stipendi dei lavoratori e l’avvio di una procedura per la richiesta della cassa integrazione.

Mettendo insieme il danno calcolato sulle scorte (109,2 milioni di euro), quello relativo ai fabbricati e macchinari (833,7 milioni di euro), quello relativo al blocco produttivo (107,3 milioni di euro) e l’effetto diretto, quello indiretto e quello indotto (150 milioni di euro) si arriva ad una stima complessiva di circa 1,2 miliardi di euro.

Di questo danno totale sulle imprese, è da tenere in considerazione che esiste un diverso livello di gradazione di gravità della situazione. E’ stato possibile infatti individuare alcune aree particolarmente colpite e rispetto alle quali il fattore tempo assume una rilevanza cruciale per la sopravvivenza delle imprese stesse. Isolando le imprese che appartengono a queste aree critiche, possiamo stimare che il danno relativo a tali situazioni ammonta ad una cifra che stimiamo in circa 240 milioni di euro, una cifra che può essere indicata come altamente urgente.

Per il settore agricolo, la quantificazione del danno è di circa 39 milioni di euro.

Per stimare i danni nel settore agricoltura, è stata utilizzata la stessa zonizzazione impiegata per la stima dei danni alle abitazioni (zona gravemente alluvionata e zona moderatamente alluvionata), applicata alla più recente mappatura regionale dei piani colturali. Per ciascun comune è stata ricavata la quota di superficie coltivata alluvionata e da qui una stima dell’impatto in termini di valore aggiunto del settore agricoltura (ipotizzando che il costo per le aree colpite sia pari a 2 mesi di resa produttiva.

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