Per ''Die Katastrophe'' il XXV ''Premio Pieve''

E' il diario di Sabina Perla, “Die Katastrophe”, ad essersi aggiudicato il XXV "Premio Pieve".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 settembre 2009 21:10
Per ''Die Katastrophe'' il XXV ''Premio Pieve''

La giuria nazionale, che si è riunita ieri a Pieve per esaminare gli otto testi finalisti pervenuti, ha verificato che quest'anno sono presenti diari, epistolari e memorie che riguardano la storia del nostro Paese prima e dopo l'Unità, che hanno affrontato di volta in volta vicende individuali e collettive, l'ultima guerra mondiale, la storia del fascismo come quella dell'Italia repubblicana, i sentimenti e i rapporti tra donne e uomini, le malattie mentali come le esperienze dei manicomi dopo la riforma Basaglia del 1980. Dopo un'ampia e animata discussione, la giuria nazionale ha concentrato la propria attenzione sul diario di Sabina Perla, intitolato “Die Katastrophe”, che attraversa il mondo manicomiale con una forte tensione e lo descrive in maniera critica e assai vivace. Leggiamo finalmente uno sguardo dal di dentro sui manicomi italiani e sulla burocrazia statale della devianza e del disagio dopo la legge Basaglia. La storia di questa donna che vive con grande sofferenza la sua vita, senza sapere perché, trascinata di crisi in crisi senza che nessuno sappia intercettare il suo dolore, ha un valore esemplare per il nostro paese. Sono tremende e straordinarie le pagine dei suicidi mancati.

Sabrina ha uno sguardo lucido sugli altri e su se stessa, una amarezza forse inguaribile,una rabbia che merita di essere letta e ascoltata. La giuria sente, nello stesso tempo, l'esigenza di segnalare il diario di Antonio Sbirziola “Povero, onesto e gentiluomo”, già premiato alcuni anni fa per un altro brano della sua lunga autobiografia. Sbirziola è un narratore nato e sta costruendo a poco a poco una formidabile epopea italiana picaresca e sgangherata, acuta e terribilmente autentica. Anche il linguaggio che Sbirziola usa è inventivo, d'autore e si legge con grande interesse. La giuria vuole ancora aggiungere, alla fine,che altri diari finalisti meriterebbero altre menzioni perché raccontano storie interessanti e meritevoli, a suo avviso di essere pubblicate da editori che vogliano raccontare soprattutto l'Italia reale di questi ultimi decenni.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza