WiFi libero? In Italia non ancora

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 dicembre 2008 10:10
WiFi libero? In Italia non ancora

Le misure antiterrorismo che furono previste dal controverso Decreto Pisanu, prevedevano anche misure che obbligavano chi offrisse in un "pubblico esercizio" o "circolo privato" delle postazioni o servizi connessi ad Internet, a registrarsi presso la Questura. Allo scadere dell'anno solare, come ogni anno il governo prorogherà, con un decreto, diverse scadenze ed impegni legislativi stabiliti in precedenza ed in particolare poniamo l'attenzione sul rinvio di quello relativo ai pubblici esercizi che offrono connettività Internet. Questa limitazione, simile a quella da anni in vigore in Cina per gli internet café, è nata per la lotta all'abuso di Internet da parte sopratutto dei terroristi o criminali: registrare chi offre connettività, e chi la offre è anche obbligato a registrare i dati dei propri clienti o soci, dovrebbe facilitare l'azione delle forze dell'ordine o, comunque, ostacolare chi via Internet si organizza per attività illecite.

Non scendendo nel merito dell'effettiva utilità di questo decreto, il Consiglio dei Ministri dovrebbe prorogare questa misura fino al 31 dicembre 2009. Tra le conseguenze di una decisione di questo tipo c'è anche l'ulteriore prolungamento della sospensiva contro il WiFi libero. Ecco quindi che nessun privato per esempio potrà aprire la propria connessione WiFi con la propria ADSL in casa impunemente: farlo senza una regolare registrazione in Questura, farlo senza catturare preventivamente i dati di chi si colleghi, espone chi lo fa all'essere considerato responsabile di azioni illegali punibili secondo il decreto PisanuFabio Bernardini

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