Fiumi e legalità: dossier sulle illegalità compiute sui fiumi in Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 giugno 2007 18:23
Fiumi e legalità: dossier sulle illegalità compiute sui fiumi in Toscana

Firenze, 13 maggio 2007- Occhi puntati sui nostri corsi d’acqua in questi giorni per dare vita a una operazione di pulizia diffusa lungo decine di fiumi, torrenti e canali. E’ la conclusione di “Fiumi Informa”, la campagna nazionale di Legambiente e Corpo Forestale dello Stato contro le illegalità ambientali fluviali.
In Italia ogni giorno vengono commessi 4 reati a danno dei fiumi. Tra il 2003 e il 2006 sono ben 6.333 gli illeciti commessi lungo le sponde dei nostri corsi d’acqua di cui 1.352 penali e 4.981 amministrativi.

Sversamento di sostanze inquinanti, mancata depurazione, furto di ghiaia dagli alvei, pesca illegale e abusivismo edilizio lungo le sponde sono le principali illegalità accertate ma è il furto d’acqua la vera piaga dei fiumi che insieme alle scarse precipitazioni contribuisce in modo determinante ai sempre più lunghi periodi si secca. Nell’ultimo quadriennio ben 1.228 illeciti riguardano la captazione d’acqua (in pratica più di 25 casi al mese). Un’enormità considerato che si tratta solo dei casi accertati dal Corpo forestale dello Stato senza contare le regioni autonome e quelle a statuto speciale.

Tevere, Arno, Po e Volturno sono i grandi fiumi che subiscono più aggressioni. Lungo le loro sponde sono stati commessi lo scorso anno il 38% degli illeciti di tutta Italia. Questo in sintesi il quadro dell’illegalità a danno dei fiumi che emerge dal rapporto Fiumi e Legalità, l’indagine di Legambiente e Corpo forestale dello Stato.
“I fiumi sono una risorsa importantissima, contribuiscono a rendere unica l’Italia – dichiara Piero Baronti, Presidente di Legambiente Toscana - ma sono troppo spesso trascurati, dimenticati, abusati, aggrediti dall’abusivismo, dall’inquinamento, dalle escavazioni in alveo e dalla captazione delle acque.

Fiumi informa realizza una vera e propria fotografia dello stato di salute delle nostre perle d’acqua e un attento monitoraggio delle illegalità commesse a loro danno. È dunque un occasione per salvare la vita ai nostri corsi d’acqua che sono un patrimonio importantissimo per il nostro Bel paese: fonte di vita, legame fra comunità, ecosistema delicato e di grande valore funzionale”
La Toscana è una delle tre regioni, insieme al Lazio e all’Abruzzo che hanno subito più azioni illecite nel corso dei quatto anni considerati.

Si contano 622 illeciti nelle acque interne, di cui 563 amministrativi e 59 penali, un dato che dà l’idea della difficile situazione in cui gli ecosistemi fluviali in questa regione continuano a vivere. Captazioni e pesca illegale sono le azioni illecite più frequenti, con rispettivamente 235 e 242 casi accertati in tutto il quadriennio considerato.Subito dopo abbiamo l’inquinamento delle acque (107) e gli illeciti di Polizia fluviale, che comprendono il furto di ghiaia e inerti dagli alvei dei fiumi, le opere idrauliche non a norma, le problematiche legate all’accrescimento dei rischi idrogeologici, gli illeciti nelle aree demaniali sui fiumi e dei torrenti, come il dramma dell’abusivismo edilizio (38).

Nell’ultimo triennio sono stati effettuati in Toscana dalla Forestale oltre 11.000 controlli sul territorio, e 4.890 su persone. Grazie a questa attività sono stati effettuati dal C.f.S. in Toscana 13 sequestri amministrativi e penali e sono stati identificati e denunciati 46 “criminali fluviali”. Più di 122.000 euro sono stati notificati per illeciti amministrativi lungo i fiumi, con ben 563 multe effettuate dal Corpo forestale dello Stato dal 2003 al 2005. Dei 146 illeciti commessi in Toscana, la maggior parte rientra nel territorio di Arezzo (59), quasi tutti di tipo amministrativo e quasi tutti relativi alla pesca illegale (55).

Seguono Grosseto (34, tutti legati all’inquinamento), Livorno (12) e Pistoia (10), con illeciti quasi esclusivamente amministrativi. Presenta molti illeciti amministrativi, ma non solo la provincia di Firenze, che nel 2006 ha registrato anche 4 reati.La provincia nella quale sono stati più frequenti i reati di polizia fluviale è Livorno, mentre a Pistoia c’è il primato regionale delle captazioni (7 su 10).Arezzo, Pistoia e Grosseto le province nelle quali si sono contati il maggior numero di controlli sul territorio da parte del Corpo forestale dello stato nell’anno 2006.

Ma osservando il numero di persone controllate nello stesso anno, spiccano soprattutto Pistoia con 476 controlli e Arezzo, con 471. Mentre i sequestri nella regione sono del tutto trascurabili, non sono pochi i reati commessi da persone che sono state identificate, i quali, però sono molto ben distribuiti nel territorio toscano. Arezzo torna ad avere il primato delle sanzioni amministrative (57), mentre a Firenze sono stati notificati ben 39.852,6 euro.

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