Materiali ecosostenibili e riciclati: la Regione recepisca il Green Public Procurement negli appalti

Redazione Nove da Firenze
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26 dicembre 2006 22:11
Materiali ecosostenibili e riciclati: la Regione recepisca il Green Public Procurement negli appalti

Firenze, 26 Dicembre 2006- «Le istituzioni devono impegnarsi per prime nell’utilizzo di materiali ecosostenibili e riciclati. Per tale motivo, la Regione recepisca il Green Public Procurement negli appalti della pubblica amministrazione al fine di selezionare le imprese private più attente all’ambiente». E’ quanto chiede alla giunta regionale tramite interrogazione il Consigliere regionale di Alleanza Nazionale Andrea Agresti, membro della VI Commissione Territorio e Ambiente, in merito all’applicazione dei criteri di Green Public Procurement nei bandi di gara regionali.

La richiesta intende orientare le scelte della giunta verso la riduzione della produzione di rifiuti organici ed inorganici di settori particolarmente impattanti, come la ristorazione, la fornitura di manufatti in legno e di materiali in plastica, negli uffici pubblici e nelle società a prevalente capitale pubblico.

«Lo sviluppo sostenibile di ogni filiera produttiva e di consumo – commenta Agresti – deve entrare a pieno titolo nella valutazione della qualità del servizio delle imprese che lavorano con gli enti pubblici».


La normativa nazionale e le direttive europee espongono criteri essenzialmente economici in materia di appalti pubblici, ma la pubblica amministrazione può comunque fare riferimento a contenuti normativi dettati da principi di ecosostenibilità durante la predisposizione dei progetti iniziali.

«L’art. 16 della legge 443 del 2001 – spiega l’esponente di An - introduce il criterio che pone l’obbligo in capo alle regioni di emanare norme affinché gli uffici pubblici coprano il fabbisogno annuale di manufatti in plastica con una quota di manufatti in plastica riciclata pari almeno al 40% del fabbisogno stesso».

La normativa di riferimento risiede anche nel D.M. 8 Maggio 2003, n. 203, che introduce nel nostro ordinamento una specifica normativa “affinché gli uffici pubblici e le società a prevalente capitale pubblico coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale riciclato nella misura non inferiore al 30% del fabbisogno medesimo”, nelle modalità specificatamente ascritte nell’art. 3 (comma 1, 2, 3, 4 e 5) e nell’art. 4. Ad essi si sommano la circolare 3 dicembre 2004, riportante indicazioni per l'operatività nel settore legno e arredo e la circolare 4 agosto 2004, riportante invece indicazioni per l'operatività nel settore plastico.



«Queste azioni – continua Agresti – possono portare a una serie di risultati rilevanti viste le risorse impiegate. Infatti le amministrazioni pubbliche e gli altri soggetti a cui si applicano le direttive europee sugli appalti pubblici costituiscono un’importante categoria di consumatori la cui domanda totale ammonta ad oltre 1000 miliardi di euro, pari al 14% del Pil dell’Unione, cifre che possono contribuire in modo sostanziale a orientare la spesa pubblica verso uno sviluppo sostenibile».


Il Consigliere di An interroga quindi la giunta per sapere se «intenda provvedere a realizzare e a promuovere capitolati di gara che prevedono quanto contemplato nella normativa a disposizione, introducendo negli approvvigionamenti e nelle forniture della Regione Toscana un criterio di Green Public Procurement».

«La Regione – chiede Agresti nell’interrogazione – deve anche farsi promotrice dell’applicazione di tali linee guida da parte delle Province e dei Comuni toscani, in modo da garantire la più ampia diffusione di queste modalità di gestione negli acquisti nella pubblica amministrazione, in considerazione degli effetti positive dell’ambiente».


Per quanto riguarda la qualità dei prodotti oggetto delle forniture, Agresti chiede che siano garantiti dalla certificazione FSC (Forest Stewardschip Council Chain of Custody Certification) oppure dall’iscrizione nel registro dei materiali ottenuti da riciclo istituito dal Ministero dell’Ambiente presso l’Osservatorio Nazionale dei Rifiuti.

Inoltre, il Consigliere chiede la garanzia che i capitolati di gara riguardino tutti i settori degli approvvigionamenti strutturali degli apparati e degli uffici regionali, in modo particolare rispetto alla fornitura di materiali in plastica (panchine, tavoli e panche, cestini, fioriere, bacheche, recinzioni, staccionate, portabici e isole ecologiche); alla fornitura di materiali plastici per spazi pubblici e parchi gioco (nello specifico introducendo certificazioni ancora più stringenti rispondenti alle norme Uni EN 1176/1177 per riconvertire le strutture in legno ad oggi ancora esistenti con strutture realizzate con materiali riciclati); alla fornitura di mobili e arredamenti in ogni tipologia di materiale realizzati con materiali riciclati (legno, plastica e vetro); infine, rispetto alla promozione di una ristorazione ecosostenibile, assicurando che all’interno delle mense e delle strutture gestite dalla Regione siano introdotti criteri specifici in merito alle bevande (attraverso distribuzione libera self-service), a piatti, posate e bicchieri (l’utilizzo di piatti pluriuso in ceramica o in altro materiale, posate pluriuso in metallo e bicchieri pluriuso in vetro o altro materiale) e alle derrate alimentari (il recupero, con la collaborazione di associazioni di volontariato che operano nel sociale, delle derrate alimentari non consumate e del cibo cucinato e non consumato normalmente destinati allo smaltimento).

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