Piano Strutturale: all'esame le osservazioni e i documenti del Forum di partecipazione
Probabile il riavvio della procedura di approvazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 febbraio 2006 19:26
Piano Strutturale: all'esame le osservazioni e i documenti del Forum di partecipazione<BR>Probabile il riavvio della procedura di approvazione

Un piano altamente innovativo, che recepisce le novità contenute nella recente legge regionale 1 del 2005 e che proprio per questo sarà uno strumento di governo complessivo delle trasformazioni della città, non soltanto di quelle che riguardano il territorio. E' come l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi ha definito il Piano Strutturale nel corso dell'audizione di ieri mattina in commissione consiliare urbanistica. "Fin dalla scorsa legislatura, il Piano Strutturale è stato considerato un atto di competenza del consiglio comunale - ha esordito l'assessore Biagi -.

La giunta si è quindi mossa in questa ottica, predisponendo il piano, facendo una proposta e aprendo una discussione con il consiglio. Adesso, dopo l'entrata in vigore della legge regionale 1 del 2005 il ruolo del consiglio si è ulteriormente rafforzato, visto che il Piano Strutturale è diventato lo strumento per definire le politiche complessive di trasformazione del territorio e non solo quelle urbanistiche. Ad esempio conterrà elementi di indicazioni strategiche per la riorganizzazione della mobilità, del piano energetico comunale, comprese le indicazioni contenute nel Piano Strategico".

Ma le novità introdotte dalle legge regionale 1 non si fermano qui. Oltre a fornire una strategia complessiva di organizzazione della città nelle sue multiformi funzioni, il Piano strutturale conterrà una valutazione ambientale strategica delle proprie scelte, come prevede una direttiva dell'Unione Europea recepita dalla legge regionale 1. "Per tutte queste ragioni sarà un piano sempre più innovativo nei contenuti e nel metodo, sarà realizzato in pieno accordo con la Regione e la Provincia che hanno condiviso questo percorso.

Inoltre parlerà alla città metropolitana e anche alla città dell'Arno, ovvero quella che si estende tra Firenze e Livorno". L'assessore Biagi è andato oltre, riconoscendo al Piano Strutturale un ruolo altamente strategico. "Questo strumento fa parte di un progetto più ampio di iniziative che riguardano la città e che testimoniano una forte capacità di governo. E' un tassello di un disegno complessivo che comprende, per esempio, alla Fondazione della Cultura, agli accordi che hanno dato vita a un'azienda toscana per la gestione del gas, alle scelte per lo sviluppo dell'area di Castello.

Un disegno complessivo che prefigura una nuova città metropolitana che si estende nell'area definita come Toscana urbana". Tornando al procedimento tuttora in corso e che si concluderà con l'approvazione definitiva del Piano da parte del consiglio comunale, l'assessore Biagi ha fatto il punto delle attività finora svolte: "Abbiamo iniziato la valutazione dei documenti del Forum e, anche rispondendo da alcune osservazioni, incrementato il quadro conoscitivo. Inoltre ha preso il via l'esame delle osservazioni presentate dai cittadini e insieme alla commissione definiremo le prossime tappe del percorso che, comunque, vede come protagonista il consiglio comunale".

L'obiettivo è avviare la discussione e arrivare all'approvazione nel giro di qualche mese. "Oggi è iniziato un percorso - ha concluso l'assessore Biagi - in cui il consiglio comunale svolgerà un ruolo fondamentale. Un percorso che potrebbe anche rendere necessaria anche una nuova pubblicazione del Piano Strutturale. In questo modo anche le differenti proposte che in questo anno sono emerse dalle osservazioni dei cittadini, del Forum di partecipazione, dalla discussione politica potrebbero trovare una congrua attuazione nel piano".



"La terza commissione si è assunta l'impegno di esaminare le osservazioni al Piano già presentato e i documenti prodotti al termine del Forum, organizzando questi materiali per temi". E' quanto ha dichiarato ieri il presidente della commissione consiliare urbanistica Antongiulio Barbaro al termine dell'audizione dell'assessore Gianni Biagi. In specifico, i temi da analizzare saranno concordati nella seduta del 22 febbraio insieme alla possibile riorganizzazione del piano alla luce delle integrazioni al quadro conoscitivo e alla modifiche imposte dalla legge regionale 1 del 2005.

"Il lavoro che ci attende è complesso - ha aggiunto il presidente Barbaro -, cercheremo quindi di affrontarlo con la massima trasparenza e collegialità, nella consapevolezza delle aspettative della città e delle innovazioni, anche profonde, che dovremmo introdurre".

«Il Piano Strutturale verrà riscritto, come ha annunciato l’assessore Gianni Biagi. La modernità sviluppista che la giunta Domenici ha perseguito fino ad oggi si è bloccata nel vicolo cieco delle obiezioni della Regione Toscana e dei bisogni concreti dei cittadini e delle cittadine che hanno testardamente creduto e partecipato al percorso di Firenze Insieme.

Questo esito è un successo per Unaltracittà/Unaltromondo. Con quasi un anno di ritardo la giunta Domenici ci dà ragione, ma oggi la cosa importante è che si apre una nuova fase nel disegnare la città del futuro, una fase che auspichiamo recepisca e consolidi le volontà e le aspettative di chi ha a cuore una città che metta al centro la persona e i suoi bisogni, soprattutto dei più deboli; che sia capace di rispettare l’ecosistema; che non deturpi inutilmente quanto di bello esiste a livello paesaggistico».

Lo ha detto Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo, commentando la probabile ripubblicazione e quindi il riavvio della procedura di approvazione del Piano Strutturale.
«La giunta ha finalmente tenuto conto delle critiche e delle osservazioni tecniche prodotte da noi e da associazioni, comitati, cittadini, dal forum di partecipazione, e da enti come la Regione e la Provincia che avevano dato un parere tecnico negativo - ha affermato De Zordo - il piano era complessivamente inadeguato e ora va profondamente rivisto».
«Adesso si deve cogliere l'occasione per riaprire la discussione sulla città - ha concluso De Zordo - il nuovo piano deve esprimere un progetto ecosostenibile del futuro assetto della città e non un inventario delle occasioni di trasformazione per gli operatori privati».

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