Sblocco delle merci: nuovo accordo Ue
Il presidente di Confartigianato Moda interviene anche sulla questione dei fondi d’emergenza: “L’atteggiamento dell’Ue non è imparziale”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 settembre 2005 13:50
Sblocco delle merci: nuovo accordo Ue<BR>Il presidente di Confartigianato Moda interviene anche sulla questione dei fondi d’emergenza: “L’atteggiamento dell’Ue non è imparziale”

PRATO – Più che un regalo alla Cina, un atto di generosità gratuita nei confronti dei giganti europei della grande distribuzione. Sono loro, secondo Stefano Acerbi, presidente di Confartigianato Imprese Prato e della Federazione Moda nazionale di Confartigianato, i beneficiari del nuovo accordo sulle quote alle importazioni cinesi firmato ieri a Pechino.
Una revisione dei patti stipulati lo scorso mese di giugno che fa scattare così il semaforo verde per 87 milioni di merci cinesi bloccate alle dogane europee.

“Almeno adesso – ironizza Acerbi - sono state scoperte tutte le carte del gioco: è chiaro che da parte dell’Unione europea esiste tutta la volontà di favorire i colossi della grande distribuzione a tutto vantaggio di un settore ben specifico, che è quello del commercio dei capi d’abbigliamento. E pensare che fino a qualche settimana queste grandi aziende si spacciavano per ‘paladini’ dei consumatori europei dietro la minaccia di un inverno al freddo perché con il blocco della merce veniva compromesso l’arrivo dei maglioni di lana della Cina…”
Un paradosso che, francamente fa un po’ sorridere Acerbi che fa poi osservare: “Con i prezzi con cui questi articoli sono immessi sul mercato, il valore aggiunto si determina per la grande distribuzione e per gli importatori europei di prodotti cinesi”.


Che sia dunque un problema di scelte politiche da concordare a tavolino? Il presidente di Confartigianato Moda non ha dubbi: “A questo punto si tratta di rivedere e discutere gli indirizzi di strategia politica industriale, consapevoli del fatto che a Bruxelles circolano interessi contrapposti rispetto alle priorità da assegnare al settore tessile e manifatturiero”.
Settori che, secondo Acerbi, dovrebbero poter usufruire di fondi speciali, visto e considerato il prolungato stato di crisi in cui essi versano a livello italiano e europeo.

“In Olanda la comunità europea ha deciso di stanziare finanziamenti straordinari in soccorso degli agricoltori danneggiati dalla grandine. Se veramente l’Ue fosse imparziale, allora si accorgerebbe che sui distretti tessili grandina ormai da anni e magari adotterebbe provvedimenti più seri…”.
Non solo: Il presidente di Confartigianato Moda, inoltre, insiste sulla necessità di istituire marchi per la riconoscibilità e la tutela della qualità dei prodotti italiani. Acerbi segnala in particolare l'importanza di procedere rapidamente alla definitiva approvazione da parte del Senato del provvedimento che istituisce il marchio per identificare i prodotti interamente realizzati in Italia, compresi i semilavorati grezzi e per rendere obbligatoria l'etichettatura di provenienza dei prodotti extra Ue.

“Si dovrebbe approfittare di questa posizione di forza relativa per mettere a punto un ulteriore strumento di tutela e salvaguardia delle nostre produzioni”, fa notare Acerbi.
E nel frattempo gli occhi sono puntati sull’appuntamento fissato a Bruxelles per il prossimo 19 settembre: una tavola rotonda con Mandelson e Barroso – solo per citarne alcuni dei rappresentanti dell’Ue - alla quale anche Confartigianato è stata invitata a partecipare per discutere problematiche come l’accesso e l’internazionalizzazione dei mercati.

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