Taglia agli Enti Locali: iniziative di Upi e Anci
Dimezzato il Fondo Nazionale per la Montagna: per l’Amiata 70mila euro in meno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 luglio 2004 18:42
Taglia agli Enti Locali: iniziative di Upi e Anci<BR>Dimezzato il Fondo Nazionale per la Montagna: per l’Amiata 70mila euro in meno

(16 luglio 2004) – “La manovra correttiva del Governo pesa in modo consistente sugli Enti Locali, rendendo impossibile qualunque tipo di programmazione: è un controsenso, tenendo conto che si taglia la possibilità di spesa proprio quando alle Province, anche quest’anno, sono state delegate nuove funzioni”: l’assessore al Bilancio della Provincia di Firenze Alessandro Lo Presti annuncia perciò che la Provincia sosterrà le iniziative messe in cantiere da Upi, Anci e Regione Toscana. Per la Provincia di Firenze il taglio da effettuare è del 4,5 per cento, pari a 2 milioni 113.126 euro, che vanno a incidere sull’acquisto di beni e servizi, “creando numerosi ostacoli a un corretto e ordinato svolgimento della Provincia: ci troviamo in corso d’opera ad avere più spese e a non avere più soldi”.

Nel 2004, infatti, è stata approvata una variazione di bilancio con un incremento di spesa pari a 3.817.586,02 euro, per nuove funzioni delegate, ma la manovra impone un taglio per oltre due milioni di euro.

Annunciati, anzi minacciati mesi fa dal Governo; detestati da sempre dagli enti locali, alla fine i tagli sono inesorabilmente arrivati. La recente manovra di assestamento dei conti pubblici, oltre a decurtare del 10% i trasferimenti dello Stato ai comuni, dimezza di ben il 50% il già fortemente ridimensionato Fondo Nazionale per la Montagna 2004 (che passa da 61,481 milioni di euro a 30,74), ovvero uno dei canali di finanziamento delle Comunità montane.

Peraltro il 90% del Fondo dello scorso anno non è stato ancora versato.
Un’altra mazzata, insomma, che si unisce al tentativo, ancora in corso, di penalizzare le unioni di comuni montani nella ripartizione degli incentivi per la gestione dei servizi in forma associata. Per la Comunità montana dell’Amiata si tratta di circa 70 milioni di vecchie lire in meno, utilizzati per progetti “liberi”, quali i PIA nel settore istruzione e altri sul sociale. 35mila euro, quindi, che sommati ai 300mila a rischio sulla partita dei servizi associati non fanno dormire sonni tranquilli al presidente Giovanni Alessandri e a tutto lo staff tecnico dell’ente.
“L’unione nazionale dei comuni e delle Comunità montane – informa Alessandri – giudica quest’ultima manovra correttiva un vero e proprio scippo istituzionale, che avrà ripercussioni sullo sviluppo delle aree periferiche del nostro paese.

Fra l’altro i tagli riguardano fondi già iscritti a bilancio sui quali sono già state effettuate programmazioni e in molti casi gli interventi”. A tal proposito, tra gli amministratori italiani c’è chi propone addirittura di non revocare tali impegni di spesa, fino all’estrema conseguenza di causare disavanzi di bilancio, sfidando così il Governo a sciogliere i consigli di tutti i Comuni e delle Comunità Montate d’Italia che andranno in “rosso”. Intanto si pensa, nell’immediato, di disertare le conferenze Stato-regioni.


“Non appare credibile – commenta il presidente dell’UNCEM Enrico Borghi – una politica che scarica dal centro alla periferia i problemi, lasciando soli gli amministratori locali nella gestione delle conseguenze e degli errori altrui”.

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