Clamorosa ricerca sugli studenti medi fiorentini svela gli abusi delle multinazionali del tabacco

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 maggio 2003 19:46
Clamorosa ricerca sugli studenti medi fiorentini svela gli abusi delle multinazionali del tabacco

Firenze – Ora è provato. Le multinazionali del tabacco farciscono i film di pubblicità subliminale, la più insidiosa e aggressiva perché colpisce senza farsi riconoscere. Lo testimonia una ricerca che la Lega per la Lotta contro i Tumori (LILT) e l’Ambulatorio per il Tabagismo della A.S.L. di Firenze hanno condotto tra gli studenti medi fiorentini in vista della Giornata senza Tabacco del 31 maggio che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dedicato quest’anno agli Smoke free movies, il cinema senza fumo.
L’indagine, mirata sul rapporto film/fumo, è stata realizzata in questi giorni all’Istituto Alberghiero Saffi su un campione di circa 200 studenti tra i 14 e i 20 anni, l’età più sensibile ai modelli proposti dal cinema.

I risultati, per molti aspetti clamorosi, sono stati presentati oggi in Palazzo Vecchio dall’assessore alla Sanità Graziano Cioni, dal vice presidente della LILT Alexander Peirano con la responsabile della Prevenzione ed Educazione alla Salute Rosangela Terrone e la psicologa Tina Nannucci, e per l’Ambulatorio del Tabagismo (Quartieri 1 e 2) da Claudio Porciatti e Beatrice Palmerani.
In base a un recente studio dell’Università della California, già era noto che nei film americani degli anni 70/80 le sigarette apparivano in media ogni 15-20 minuti, mentre in quelli dell’ultimo decennio si fuma ogni 3-5 minuti.

Messe alle corde su molti fronti, negli ultimi anni le multinazionali del tabacco hanno evidentemente moltiplicato gli investimenti nel cinema, anche per la sua capacità di in filtrarsi in tutte le case attraverso la TV.
L’indagine sull’istituto Saffi ha ora accertato che, benché la frequenza di scene in cui si fuma sia ormai fittissima, gli spettatori non ne hanno percezione cosciente. Al punto che, non scattando alcun allarme, si ritengono perfettamente al sicuro da rischi di plagio.

Senza distinzioni tra fumatori e non, quasi tutti gli intervistati percepiscono infatti una frequenza di simili episodi assai ridotta: ogni 15 minuti per il 32% del campione, ogni mezz’ora per il 21% e ogni ora per il 15%. Addirittura il 19% non ricorda alcun film in cui si faccia uso di sigarette.
Destinati a rilanciare la polemica contro l’industria del tabacco, questi dati sono emersi da un questionario di 18 domande al quale hanno risposto 177 studenti (età media 16,8 anni) estratti a sorte tra i 450 del Saffi.

Molti i fumatori dichiarati (il 42,5%), 6 su 10 ragazze. Sostanziali le differenze in base all’età: nella fascia 14 - 16 anni le fumatrici sono ancora più numerose (72%); in quella 17 - 20 anni c’è invece più equilibrio (femmine 52%, maschi 48%). Con l’avanzare dell’età si fuma anche di più: 5 - 10 sigarette al giorno per le ragazze, meno di 5 per i maschi. Da notare che rispetto ai non fumatori, chi fuma considera meno dannosa non solo la nicotina, ma anche la cocaina.
Fumatori e non vanno comunque quasi tutti al cinema (86%) e 4 su 10 sono forti consumatori di film (da 5 a 10 al mese).

Pochi si rendono conto dell’insidia. Secondo il 43% dei fumatori e il 53% dei non fumatori vedere un attore con la sigaretta in bocca non influenza affatto il comportamento degli spettatori. Ma la controprova viene dal 63% dei fumatori i quali confessano che simili scene, anche la semplice vista di un pacchetto di sigarette, bastano e avanzano a stimolare la voglia di fumare. “La realtà”, commentano gli autori della ricerca, “è che gli spettatori sottostimano clamorosamente il fenomeno rivelando peraltro riflessi difensivi che si traducono in sopravvalutazione di sé e delle proprie risorse.

I messaggi pubblicitari arrivano senza che i destinatari se ne rendano conto. E considerando che quelli che non raggiungono la sfera della consapevolezza sono i più efficaci, possiamo chiederci non solo quante sigarette vengono accese senza sapere che il desiderio è stato evocato da un film, ma, ciò che è più grave, anche quanti abbiano cominciato a fumare per imitare inconsciamente l’attore del cuore”.

Collegamenti
In evidenza