Mercoledi' 27 maggio l'ultimo appuntamento della settima stagione di "Leggere non dimenticare"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 maggio 2002 14:11
Mercoledi' 27 maggio l'ultimo appuntamento della settima stagione di

Con l'appuntamento di mercoledì 29 maggio al Saloncino del Teatro della Pergola, si conclude la settima stagione di "Leggere per non dimenticare", il ciclo di incontri con gli autori ideato e curato da Anna Benedetti e promosso dall'assessorato alla cultura di Palazzo Vecchio. In totale 32 incontri che si sono snodati lungo il filo conduttore del 'confine' tentando di descrivere un percorso attraverso quei luoghi ambigui o quanto meno ambivalenti che, sempre meno geografici, simboleggiano separatezze e commistioni, conflitti e scambi, costumi e comportamenti umani.

Confini esteriori e interiori, economici e sociali, culturali e politici, affrontati attraverso opere di narrativa, di poesia, di saggistica, in una molteplicità di discipline. E anche in questa stagione 'Leggere per non dimenticare' ha dimostrato di essere ormai un appuntamento fisso e importante della cultura fiorentina: dal 10 ottobre nella Biblioteca Centrale di via S. Egidio, e dal 20 febbraio al Saloncino del Teatro della Pergola, si è spesso registrato il tutto esaurito raggiungendo una media di 250 presenze ad incontro, con un pubblico attento e intelligente che interviene, domanda e si confronta in modo costruttivo con l'autore e la sua opera.

Senza dubbio uno dei motivi del successo sta nella scelta di un tema unificante che sottende il ciclo annuale, e nell'approccio interdisciplinare che permette una visione a tutto tondo del tema prescelto. Non solo letteratura in senso stretto, quindi, non solo narrativa e poesia, ma anche scienza, filosofia, urbanistica, ecologia, medicina, arti figurative, critica letteraria, psicologia. Altra novità di quest'anno è stata la presenza di un numero maggiore di autori a confronto nella stessa serata: dei confini della libertà hanno parlato Giorgio Boatti con il suo Preferireri di no.

Le storie dei dodici professori che si opposero a Mussolini e Mimmo Franzinelli Delatori; Danilo Sacchi Fossoli. Transito per Auschwitz e Maria Bacchi Cercando Luisa. Storie di bambini in guerra hanno indagato la storia della Seconda Guerra Mondiale da punto di vista dei bambini o meglio di ciò che di quei bambini è rimasto nella memoria di se stessi adulti. Guido Bolaffi I confini del patto. Il governo dell'immigrazione in Italia e Cristina Morini La serva serve. Le nuove forzate del lavoro domestico hanno parlato dell'immigrazione e dei suoi interrogativi non più eludibili.

Le frontiere dell'ambiente e dell'ecologia hanno visto accanto Edo Ronchi Uno sviluppo capace di futuro. Le nuove politiche ambientali e Antonio Canu Lettera a mia figlia sulla Terra; hanno poi attraversato confini della poesia civile due giovani poeti: Gianni D'Elia Sulla riva dell'epoca e Paolo Fabrizio Iacuzzi Jaquerie che hanno dichiarato il tema della vicenda collettiva nella verifica di una comunione di sorte impastata con il loro vissuto personale. Ancora due giovani scrittori a confronto Ugo Cornia Quasi amore e Giuseppe Culicchia A spasso con Anselm fino ai tre autori della serata conclusiva che tracciano i confini della società attraverso la storia del ballo: Anna Tonelli E ballando ballando.

La storia d'Italia a passi di danza 1815-1996, Beatrice Benelli Avanzi di balera, Giuseppe Caliceti Battito animale. Fra le altre novità i talk show realizzati in collaborazione con Controradio e Controradioclub che hanno costituito un'occasione per continuare a discutere con gli autori, a partire dalle tematiche dei loro libri, intorno a questioni di grande attualità: di particolare interesse si sono rilevati gli appuntamenti con Vannino Chiti Laici e cattolici. Oltre le frontiere fra ragione e fede presso il centro Sociale il Pozzo alle Piagge e quello sull'immigrazione alla Moschea di via Ghibellina.

Il sito Internet, anch'esso nato quest'anno, ha registrato molti frequentatori da tutt'Italia. ''Oltre a tutto questo credo sia giusto sottolineare - ha detto l'assessore alla cultura Simone Siliani - il rapporto stretto con le scuole, un rapporto che per l'anno prossimo intendiamo incrementare ancora'' 'Leggere per non dimenticare' va quindi in vacanza con la certezza di rappresentare bene quella cultura fiorentina che nel confronto e, e talvolta anche nello scontro, continua a guardare al futuro.

''Si tratta senza dubbio - ha proseguito l'assessore nel tracciare il bilancio della manifestazione - dell'iniziativa più rilevante nell'ambito della promozione della lettura che, ogni anno, si arricchisce di nuovi utenti e collaboratori. Sia la partecipazione al Salone del Libro di Parigi, o a altri eventi simili come Torino, sia importanti iniziative editoriali messe in campo da importanti quotidiani nazionali, dimostrano che in Italia c'è disponibilità alle lettura''. Secondo Siliani occorre promuovere la lettura ''con iniziative come 'Leggere per non dimenticare' che è in Italia una delle pochissime rassegne di discussione intorno ai libri che ogni settimana, per sette mesi consecutivi, porta centinaia di persone a parlare intorno a temi, talvolta complessi, ma decisivi per il nostro futuro''.

''Andiamo in vacanza, ma già pronti a ripartire con gli incontri della prossima stagione - ha spiegato Anna Benedetti -. Il filo conduttore sarà quello dell'Incertezza: il tempo accelerato e contratto dei grandi mutamenti sulla scena del secolo appena iniziato pone di fronte circostanze in cui si altera, in modo tanto significativo quanto inaspettato, la partizione familiare e stabile fra certezza e incertezza fino a far venire meno il codice consueto per interpretare il comportamento sociale delle persone.

Migrazioni, urbanizzazione, processi di mobilità sociale di diverso tipo, guerre, improvvisa scarsità di risorse cruciali, trasformazioni tecnologiche o altre trasformazioni culturali hanno in comune tendenze a generare situazioni in cui crolla quella certezza che normalmente era sufficiente a stabilire come ci si doveva comportare''. ''Proveremo quindi - conclude Benedetti - a fissare alcuni tratti che siano riconoscibili e di rintracciare, nell'incertezza, trame di senso sufficientemente stabili da poter essere riconosciute con altri e ad altri comunicate.

L'alone d'incertezza intorno a noi richiede uno sforzo maggiore nel mettere a fuoco con altri le ragioni della condivisione, nel metterci con altri alla prova, ci spingerà a trascendere i nostri limiti, a esplorare e viaggiare in mondi più ricchi di fatti e di valori, nello spazio e nel tempo tra la paura di perdersi e l'appagamento del ritrovarsi, del riconoscersi in nuovi modi''.

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