Sullo sfondo c'è Ponte Vecchio, il cratere e la spalletta divelta rappresentano nell'immaginario collettivo il dramma del momento, la città d'arte ferita. In altri episodi toscani della storia recente, come il crollo delle mura di Volterra, abbiamo visto la corsa alla richiesta di donazioni per un ripristino immediato del danno al patrimonio, in altri casi, come il naufragio della Costa Concordia, le immagini del relitto sono diventate persino lo sfondo di un turismo detto "macabro" con i selfie e le foto formato famiglia davanti alla carcassa della "balena spiaggiata".Mentre la Procura indaga senza aver inserito nominativi nel fascicolo aperto per "crollo colposo", Firenze ha ravvisato in poche ore non solo l'errore umano, ma persino il soggetto che pagherà i danni.Il sindaco Dario Nardella che non ha mai perso di vista il Lungarno fin dalle 8 del mattino a poche ore dal crollo avvisa i concittadini: "In meno di 24 ore abbiamo iniziato i lavori per impermeabilizzare e stabilizzare la zona interessata dal cedimento in Lungarno Torrigiani e per rimuovere la terra e il bitume.
Da stasera sarà aperto il passaggio pedonale. Il costo dei lavori sarà di circa 5 milioni di euro: spesa che sarà interamente a carico di Publiacqua. Mi sono impegnato affinché nemmeno 1 euro di questi 5 milioni vada a pesare sulle nostre bollette. L'obiettivo è quello di fare i lavori di urgenza entro settembre e restituire alla città il Lungarno Torrigiani nuovo e più bello di prima a novembre.
I lavori sono complessi, ma ci stiamo impegnando al massimo e abbiamo messo in campo i migliori ingegneri e geologi per tornare presto alla normalità".Sul profilo Facebook del primo cittadino si alternano complimenti e polemiche. Soprattutto l'attenzione si focalizza sui costi dell'acqua e sulle notizie di questi giorni che in un primo momento hanno esposto Firenze alla pubblica gogna per le condizioni precarie dell'intera rete idrica nonostante le bollette salate, e successivamente ne hanno fatto un fiore all'occhiello d'Italia, poiché "Alti costi del servizio significano anche alti investimenti" come ribadito da Presidente e vertici di Publiacqua.Secondo molti commentatori dei Social quei 5 milioni nella disponibilità di Publiacqua sono già soldi dei cittadini, avendoli incassati con la bolletta, l'uso poi dipende dalla strategia aziendale, quella sulla quale hanno puntato il dito le opposizioni politiche e non solo parlando di un 60% di incassi distribuiti ai soci come utili di gestione. L'altro aspetto che viene evidenziato nell'agorà mediatica è quella necessità di completare i lavori entro novembre. Novembre è il mese delle grandi Alluvioni fiorentine; il 4 novembre 2016 si celebrano o commemorano i 50 anni dal terribile 1966.
Possibile dunque che a 50 anni dall'esondazione dell'Arno, dopo aver vissuto progetti di bacini artificiali di contenimento, scolmatori, paratie fisse e gonfiabili, investimenti nella straordinaria manutenzione idrogeologica, la preoccupazione della città sia ancora quella di arrivare preparati alla prossima piena?