La violenza giovanile ha scosso la serata chiantigiana del 29 ottobre alle 20:30 circa, quando 7 ragazzi, 2 grevigiani e 5 minori ospiti del Centro d’Accoglienza sito in località Il Ferrone, hanno dato vita ad una accesa rissa, scaturita per futili motivi, all’interno di un mezzo Busitalia, con un vicendevole scambio di schiaffi e pugni. L’autista del mezzo pubblico, compresa la gravità di quanto stesse accadendo, ha chiamato il 112, ha poi fermato la corsa in località La Martellina, cosicché una volta aperte le porte del pullman i giovani stranieri si sono immediatamente dileguati.I Carabinieri raccontano che "I due italiani hanno raccontato l’episodio ai propri familiari e questi, alcuni dei quali armati di bastoni di legno, si sono presentati al Centro d’Accoglienza per aspettare i rientranti minori. La segnalazione dell’autista al 112 ha evitato il peggio e l’intervento degli equipaggi dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Figline Valdarno e della Stazione Carabinieri di Strada in Chianti ha consentito ai 5 ragazzi di rientrare senza ulteriori conseguenze nella struttura ricettiva".Oltre alla ferma condanna verso il gesto incivile e ingiustificabile, c’è la richiesta chiara e irremovibile di azioni concrete per la tutela dei cittadini, residenti nella frazione del Ferrone.
Sono parole di dissenso, contrarietà e forte biasimo quelle espresse dall’amministrazione comunale di Greve in Chianti all’indomani dell’increscioso episodio che ha visto protagonisti alcuni giovani di nazionalità italiana e straniera, ospiti questi ultimi del centro di accoglienza nell’ambito del progetto Sprint, esplosi in una rissa a bordo di una linea di Busitalia, di ritorno da Firenze.
“Non possiamo accettare che accadano fatti del genere – dice il sindaco Paolo Sottani - un gesto grave che condanniamo senza alcuna riserva; la lite, di cui sono in corso le indagini per l’individuazione dei responsabili, ha determinato alcuni rischi per la salute dei ragazzi mettendo in subbuglio un intero paese anche per le conseguenze che ne sono derivate e i forti risentimenti che hanno, comprensibilmente, provocato nei familiari dei ragazzi. I giovani hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere, considerata l’emergenza dell’episodio. Adesso stanno bene e questo è ciò che più importa ma non intendiamo attendere un giorno di più sull’intervento immediato che abbiamo richiesto alla presidenza del Cenacolo, la cooperativa che gestisce l’accoglienza nella nostra frazione”.
Il sindaco Paolo Sottani, insieme al vicesindaco Stefano Romiti, intervenuto tempestivamente ieri sul posto, e l’assessore alle Politiche per l’Integrazione Maria Grazia Esposito hanno chiesto alla cooperativa di allontanare immediatamente i cinque ragazzi dalla frazione. “Siamo in contatto diretto con la cooperativa che ci ha assicurato – aggiunge il sindaco – il percorso di trasferimento dei ragazzi già nelle prossime ore”. La giunta Sottani ha inoltro espresso la necessità di avere una copertura h24 attraverso la presenza di operatori qualificati che svolgano attività di controllo e presidio dei gruppi dei minori in modalità no stop.
“Non riteniamo opportuno che i giovani – prosegue il sindaco - circolino da soli nella nostra zona e nell’area fiorentina, in special modo quando sono previsti spostamenti e distanze lunghe. I ragazzi devono essere sempre accompagnati, per questa ragione abbiamo richiesto la presenza di ulteriori operatori finalizzati ad un supporto di questo tipo”.
La giunta Sottani riconosce il valore e le azioni positive messe in atto dal progetto e sottolinea la presenza di una parte dei giovani ospiti del centro, i cui atteggiamenti sono corretti, rispettosi e sensibili al piano di accoglienza, di conoscenza reciproca e socializzazione che li vede inseriti attivamente in un percorso di integrazione, reso possibile anche grazie all’impegno della cittadinanza e delle associazioni locali.“Un fatto gravissimo, siamo molto dispiaciuti per quanto accaduto, un brutto episodio che rischia di vanificare tutto il lavoro fatto in questi mesi.
Il progetto e' nato per creare i presupposti di una vera integrazione e ha permesso di aiutare tanti ragazzi in difficoltà. Il nostro codice di condotta e' chiaro e rigido e non abbiamo mezze misure per chi viola i valori dell'accoglienza. Abbiamo già attivato tutte le procedure interne per il trasferimento dei ragazzi coinvolti in un'altra struttura e cercheremo di ricostruire la dinamica di un episodio sicuramente da condannare. Abbiamo poi incrementato da subito, come assicurato al Comune, il sistema di controllo e presidio per i ragazzi rimasti ospiti della struttura perché episodi del genere non si verifichino più. Restiamo comunque convinti della bontà di un progetto che in questi mesi non ha mai fatto registrate problematiche di questa gravità.
Ai ragazzi rimasti feriti il nostro più sincero augurio di pronta guarigione” così la cooperativa sociale Il Cenacolo, promotore del progetto 'SPRINT'.