Via Mariti, un anno dopo

Domani Firenze ricorda le vittime e rilancia l’impegno per la sicurezza sul lavoro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 febbraio 2025 18:02
Via Mariti, un anno dopo

Domani, domenica 16 febbraio, a un anno dalla tragedia di via Mariti, la città si raccoglie per ricordare le cinque vittime di quel drammatico giorno: Luigi Coclite, Mohammed El Farhane, Taoufik Haidar, Bouzekri Rahimi e Mohamed Toukabri. In Via Mariti sarà apposta una targa commemorativa in marmo che riporterà i loro nomi, affinché il loro sacrificio non venga dimenticato.

"La tragedia di via Mariti ha lasciato un segno profondo nella nostra città" dichiara il consigliere comunale di Italia Viva, Francesco Casini "Le famiglie delle vittime meritano verità e giustizia, e siamo certi che la magistratura porterà avanti il proprio lavoro con il massimo rigore. Ma il nostro compito, come istituzioni, è anche quello di agire affinché simili drammi non si ripetano mai più. In quest’ottica, abbiamo presentato in Consiglio Comunale una mozione per rafforzare l’impegno di Firenze sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso un piano di formazione e sensibilizzazione ispirato alla Carta Fondamentale della Formazione sulla Sicurezza, Igiene e Salute sul Lavoro, firmata il 28 aprile 2024 dal Presidente Eugenio Giani e da 50 esperti del settore".

"Vogliamo che Firenze diventi un modello nella lotta contro le morti sul lavoro" conclude Casini "Solo con un’azione congiunta tra istituzioni, imprese e cittadini possiamo garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e impedire che tragedie come quella di via Mariti o di Calenzano si ripetano. Il modo migliore per onorare la memoria delle vittime è trasformare il dolore in azione concreta".

Approfondimenti

A un anno esatto dalla strage di Via Mariti, nel cantiere della Esselunga, riteniamo che la individuazione di alcuni indagati da parte della Procura della Repubblica di Firenze, ovvero chi ha progettato e realizzato la trave che ha schiacciato i lavoratori, sia solo un primo passo per la definizione di tutte le responsabilità: chiediamo che venga fatta al più presto piena luce e resa giustizia per le 5 vittime e i loro familiari, con il celere avvio del processo vero e proprio”, ha affermato Marco Caldiroli, Presidente di Medicina Democratica.

“Ribadiamo tutta la nostra vicinanza e sostegno ai familiari delle vittime - hanno confermato Gino Carpentiero, responsabile della sezione di Firenze di Medicina Democratica e Lalla Quinti della sezione Familiari delle Vittime da lavoro- e l'intenzione di costituirci parte civile. Per questo vogliamo ricordare i loro nomi, perchè di persone strappate alla vita si tratta e non di numeri”.

“Sicuramente le caratteristiche della trave sono state un fattore determinante la strage - ha inoltre sottolineato Marco Caldiroli - ma anche le modalità operative, in corso durante il suo posizionamento, e le altre attività contestuali hanno contribuito all’evento”.

“Ora - ha aggiunto - per completare il quadro, occorre approfondire la posizione dei responsabili delle attività del cantiere, dai datori di lavoro dei lavoratori, alle imprese affidatarie, al Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, nonché alla committenza dell’opera”.

“Medicina Democratica, in quanto parte civile, è impegnata a livello nazionale in decine di processi e sosteniamo inoltre – ha sottolineato Caldiroli – quanti, Comitati e Associazioni, si battono perché l’area, in cui era previsto l’ennesimo inutile Centro Commerciale, divenga un Parco Pubblico intitolato ai 5 lavoratori vittime del primato del profitto sulla dignità del lavoro”.

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