La sentenza del Consiglio di Stato ha confermato la Concessione del Servizio Gas del Comune di Prato a Toscana Energia, servizio precedentemente gestito da ex Consiag, oggi Gruppo Estra SpA. Se entro il 31 agosto Toscana Energia non cambierà orientamento, i 42 dipendenti ex gruppo Estra che gestivano il gas a Prato saranno licenziati per essere poi riassunti con il job act (con gli sgravi triennali contributivi previsti dai recenti provvedimenti governativi) nella nuova società. Verranno così a perdere condizioni contrattuali (la conservazione dell’art. 18 e Statuto dei Lavoratori Lg. 300/70) e la situazione previdenziale (da sistema Inpdap a Inps). I tempi stringono, sale la tensione tra i lavoratori, il sindaco di Prato Matteo Biffoni ha convocato aziende e sindacati oggi.
Alla vigilia del passaggio delle reti gas della città di Prato si è svolto nel pomeriggio in palazzo comunale il confronto tra i rappresentanti di Toscana Energia, di Centria e dei sindacati (Rsu e sindacati regionali) per trovare un punto di incontro tra i lavoratori e l'azienda sulle modalità di passaggio dei 42 dipendenti. A convocare aziende e sindacati è stato il sindaco Matteo Biffoni, che già a luglio scorso aveva chiesto un coinvolgimento delle parti sindacali nel delicato passaggio tra le due società, pur non essendo questo un obbligo di legge.
Il sindaco ha chiesto garanzie, non solo sul servizio che verrà offerto alla cittadinanza pratese, ma anche sui 42 dipendenti. "Abbiamo di fronte aziende solide e importanti economicamente, ma i lavoratori non possono perdere i propri diritti a causa di un passaggio di reti - ha sottolineato Biffoni -. Per questo, pur non avendo il Comune competenze specifiche a riguardo, ho ritenuto doveroso insistere fino alla fine per un confronto tra l'azienda e i sindacati dei lavoratori, perché parliamo non soltanto di posti di lavoro ma anche di tutele dei contratti e della continuità nei versamenti previdenziali". In sede di confronto sono state annunciate garanzie sulla sede di lavoro e il mantenimento delle mansioni: le posizioni delle parti saranno riferite dai rappresentanti sindacali domani durante l'assemblea con tutti i lavoratori. Per lunedì intanto è già stato convocato il tavolo tecnico per il passaggio delle reti del gas a Toscana Energia.
USB Toscana, oltre a metter a disposizione la propria struttura legale, pronta a solidarizzare e partecipare alle iniziative di mobilitazione che le RSU di Toscana Energia SpA e Estra SpA intenderanno mettere in campo, invitando i propri Aderenti e Simpatizzanti del Comparto Gas/Acqua a sostegno delle lotte. "Quello che si sta consumando a Prato è un precedente gravissimo per l'intera Categoria in vista imminenti gare nel Comparto -commenta Luciano D’Antonio Delegato RSU Publiacqua dell’Unione Sindacale di Base- E’ sorprendente che con Sindaci Soci di Toscana Energia espressione del PD e del Centro Sinistra si venga scavalcati da Multinazionali del Farmaco che ha rinunciato all’applicazione del Job Act e ha salvaguardato l’Articolo 18 per i nuovi assunti".
I Consiglieri comunali dei gruppi di Palazzo Vecchio e della Regione Toscana Firenze riparte a sinistra e Si-Toscana a Sinistra esprimendo la loro solidarietà e sostegno ai dipendenti in lotta in queste settimane: "Chiediamo che la vicenda non si chiuda la prossima settimana con un provvedimento definitivo, ma che i Comuni e i soci pubblici si attivino con decisione nei confronti di questa nuova dirigenza: una dirigenza che a nostro avviso si sta presentando alla cittadinanza con un pessimo biglietto da visita e che sicuramente, se proseguirà così, ci costringerà a rimpiangere i doppi incarichi dell'ex Presidente Becattini, che inoltre non ha mai particolarmente brillato.
È inaccettabile che siano le lavoratrici e i lavoratori a fare le spese di una battaglia politica tra Firenze e Prato, specchio di un conflitto di interessi economici legati al mondo degli affari. Quanto si sta verificando a danno delle maestranze è ancor più clamoroso soprattutto se si considera che la società Toscana Energia non ha alcun problema finanziario, che ogni anno incassa milioni e milioni di euro di utili (che distribuisce poi ai soci pubblici e privati), e che, paradossalmente, essendo le tariffe decise a livello nazionale, non può neppure decidere di ridurle.""Perchè quindi si vuol far macelleria sociale su 42 dipendenti che hanno gestito il servizio nella precedente gestione? Chi ci guadagna in questa operazione? Il nuovo gestore non porti avanti questa irricevibile proposta.
Le istituzioni, dalla Regione ai Comuni proprietari della maggioranza delle azioni non possono restare neutrali e facciano i passi necessari per contrastare questo ulteriore colpo ai servizi pubblici locali e per mantenere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, oltre che la qualità del servizio stesso. Qualunque sia la decisione, la prossima settimana non smetteremo di occuparci della vicenda e chiederemo alle commissioni consiliari che si occupano di lavoro e società partecipate di convocare la dirigenza di Toscana Energia e le rappresentanze sindacali del personale."