Con un volo locale dell’Aero Club di Firenze è ripresa ufficialmente l’attività di volo dell’aeroporto “Vespucci”, dopo due mesi di lavori sulla pista, con chiusura iniziata il 1° febbraio. Il volo Ego Airways proveniente da Catania, atterrato alle 8.04, ha ridato il via all’attività di linea, seguito nella giornata dalla ripresa di altri undici collegamenti con otto destinazioni e da alcuni voli aerotaxi e di aviazione generale.
La pista 05/23 è stata rinnovata nella pavimentazione, area di sicurezza (strip), drenaggi, impianti e luci e confermata nella conformazione e dimensione: lunghezza di 1.560 metri su un nastro pavimentato di circa 1.860 metri ricompreso tra l’autostrada A11 e il Canale di cinta orientale, che comprende la pista utilizzabile e, sulle due testate, le clearway e le RESA, parzialmente usabili per l’inizio delle corse di decollo.
Invariate anche le distanze operative per atterraggi e decolli: 1.455 metri sulla direttrice di atterraggio (LDA) principale, che è praticamente l’unica usabile (i 977 metri sulla direttrice opposta sono sostanzialmente impraticabili oltre i velivoli di aviazione leggera); 1.674 metri per la corsa di decollo (TORA) sulla direttrice principale (quella prevalentemente usata) e 1.605 metri per la corsa di decollo sulla direttrice secondaria (limitata nella possibilità di utilizzo).
Nella foto, dal sistema di strisce e segnaletica è evidente la riduzione delle distanze operative rispetto al nastro pavimentato che caratterizza la pista per il quadro di ostacoli esistente, con le frecce che indicano lo spostamento delle soglie pista (punto oltre il quale gli aerei possono posare le ruote), e i punti di inizio delle corse di decollo.
È variata, sul nastro pavimentato rimasto largo 60 metri (com’é sempre stato), la larghezza usabile come pista vera e propria, passata da 30 a 45 metri, allineando per questo parametro l’aeroporto fiorentino a quasi tutti gli altri scali commerciali italiani (oltre a Firenze, ora adeguato, solo Aosta, Bolzano ed Elba avevano – e mantengono – larghezza di pista di circa 30 metri, mentre anche scali minori o di sola aviazione generale, come Albenga, Foggia o Salerno, hanno larghezza di 45 metri).
La ripavimentazione della pista con materiale speciale di nuova generazione, con particolari caratteristiche fisiche e prestazioni drenanti, che favorisce l’azione frenante nella corsa di arresto, e la maggiore larghezza di pista usabile, porterà a qualche miglioramento operativo per atterraggi e decolli. Sempre in attesa del riassetto dello scalo con la realizzazione della nuova pista 12/30, unica soluzione adeguata per risolvere le principali criticità operative e ambientali.
Fonte: Associazione "V. Giannotti" per lo sviluppo dell'aeroporto di Firenze.