Un calo del 30 per cento, con una perdita di circa 100 milioni di euro. Un’annata difficile per la vendemmia toscana, un colpo per il sistema economico locale che si regge sul vino. A tracciare questo quadro è Confagricoltura Toscana. Le cause sono da ricercarsi in una concomitanza sfortunata di fattori: le gelate di fine aprile e le alte temperature, anche di notte, di questa estate. Colpa anche degli attacchi più frequenti da parte degli ungulati, che non trovando acqua per via della siccità si dissetano mangiando più frutta.
In termini assoluti si parla di una produzione che non raggiunge i 2 milioni di ettolitri di vino, contro i 2,7 della scorsa annata. “Le perdite vanno ponderate zona per zona, ma possiamo dire che 100 milioni di euro è una stima per difetto - commenta Francesco Colpizzi, presidente sezione vitivinicola di Confagricoltura Toscana - le nostre aziende segnalano maggiori difficoltà nelle zone della Maremma, su tutto il litorale e a Montepulciano. Le piogge degli ultimi giorni potrebbero farci recuperare qualcosa, ma sarà un’annata alquanto difficile per il vino in Toscana”.
Un 2017 non facile anche per la qualità. “Sarà buona, ma non straordinaria. La mancanza di acqua - continua Colpizzi - genera stress idrici all’interno della pianta, provoca una maggiore concentrazione di zuccheri, ma anche una maggiore acidità. La componente aromatica sarà comunque soddisfacente. Saranno vini che richiederanno più attenzione in cantina”.
“La Regione - conclude Colpizzi - ha già chiesto lo stato di calamità, ma come accade sempre in campagna, fino alla fine potranno esserci delle sorprese”