L'altro ieri in Mugello l’inaugurazione della Variante di Valico. I lavori di questa imponente infrastruttura sono stati completati in 9 anni, ma ne sono stati necessari 24 per passare dalla prima idea progettuale all’ultima autorizzazione del 2006, con un costo complessivo, a carico di Autostrade, che è passato dai 2,5 miliardi di euro previsti nel 1997 ai 4,1 miliardi di euro a consuntivo per effetto di aumento dei costi delle materie prime, modifiche normative, iter e prescrizioni autorizzative, affinamenti progettuali. Ora gli automobilisti possono viaggiare su 59 km di rete potenziati, scegliendo se utilizzare il tracciato già esistente o attraversare l’Appennino percorrendo i 32 nuovi km realizzati in variante.
Tutte le opere collaterali, in programma e non ancora terminate, devono essere completate, nonostante l'inaugurazione della Variante. I lavori sono ‘scalettati’ e programmati, ma devono essere approvati dalla Conferenza dei servizi. Le opere accessorie previste sul territorio dagli accordi della Variante di Valico, da interventi sulla viabilità locale, di diversa competenza, alla sistemazione di aree interessate dai lavori come Poggiolino-Passo della Futa, si discuterà in un incontro al Ministero delle Infrastrutture già fissato per gennaio col viceministro Nencini e Autostrade”. Mentre a breve, partiranno i lavori per la bretella di Firenzuola, con un tracciato di superficie. A Barberino ci saranno due caselli. Quello del versante toscano, quello di Poggiolino, verrà inaugurato a giugno.
Il completamento dell’opera ed è fondamentale nello sviluppo e nella competitività del paese e del territorio del Mugello, direttamente interessato. La mobilità porta nuove opportunità anche per il Mugello, che è territorio di confine tra la Città Metropolitana di Firenze e quella di Bologna, di cerniera tra queste due aree metropolitane importanti, e deve saper giocare un suo ruolo.
La piattaforma economica si inserisce nel quadro dello sviluppo delle infrastrutture del centro-italia, insieme al completamento di opere come la Fano-Grosseto, la "Quadrilatero" e l'autostrada Tirrenica. Ma oltre che affrettare i tempi, è sopratutto necessario garantire la qualità delle opere da completare.
Nei giorni scorsi in Prefettura a Firenze società Autostrade e sindacati (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl) hanno siglato un accordo quadro sulla gestione del lavoro sulla Variante di Valico. L'accordo prevede, anche nella stazione di Badia altamente automatizzata, il presidio h24 con presenza fisica. Le parti concordemente hanno preso atto e si sono date reciproca garanzia su un monitoraggio complessivo delle attività, ai fini dei fabbisogni organici, dei percorsi di internalizzazione degli impianti consegnati.Capitolo organico: si è convenuto su circa 37 nuove posizioni, da sommare alle 10 già effettuate a novembre.
Un indubbio passo avanti rispetto alle sole 17 posizioni di cui si era parlato e contro le quali si era dichiarato lo stato di agitazione ed avviate le procedure di raffreddamento. “Nel complesso ci siamo trovati d'accordo su una forbice di 42/50 nuove assunzioni, a seconda dell'esito delle selezioni interne. Poiché l'apertura della variante di valico avviene in cantieri aperti, questi numeri non possono che essere una base iniziale”, commenta la Filt Cgil Toscana. Che spiega: “Per le quantità iniziali di occupazione, buona e nuova, per l' assistenza all'utenza garantita dal presidio con presenza fisica h24, abbiamo firmato questo accordo che come tutti dovrà essere governato.
Siamo arrivati alla firma partendo da posizioni molto distanti, le parti si sono viste più volte in Prefettura, abbiamo trovato l'intesa alla vigilia dell'inaugurazione di un'opera molto importante, a cantieri aperti, che richiede grande attenzione, consapevoli che il tutto necessiterà di un monitoraggio continuo".