Contro le difficoltà dei primi anni di studio, scende in campo a Firenze un piccolo esercito di tutor. L’Ateneo fiorentino ha varato un progetto speciale per l’orientamento in itinere che è stato finanziato dal Ministero dell’Università (MIUR). E ha appena reclutato studenti dei corsi di laurea magistrale o dei corsi di dottorato dell’Ateneo con lo scopo di sostenere gli iscritti, favorire un percorso di studi regolare e combattere la dispersione studentesca.
Sono 270 i tutor che stanno per entrare in servizio e che affiancheranno i docenti, distribuiti nei vari corsi di studio. Il progetto è partito ufficialmente oggi con il saluto del rettore Alberto Tesi ai tutor che cominciano l’attività.
La selezione è stata realizzata con un bando pubblicato nel dicembre scorso. L’impegno annuo dei tutor va da 400 a 600 ore per una media di almeno 10 ore a settimana.
In dettaglio i tutor si impegneranno, coordinandosi con il presidente del corso, ad agevolare la progettazione di percorsi di sostegno per il recupero di lacune di base e per criticità emerse anche in relazione a specifici esami. Potranno offrire supporto agli studenti anche nelle attività di e-learning e per reperire informazioni o fare pratiche di tipo amministrativo.
“L’Ateneo fiorentino già utilizza la figura dei tutor junior in base ad una legge del 2003 – spiega Anna Nozzoli prorettore alla didattica – ma l’obiettivo di questo progetto è specifico: aiutare gli studenti a portare a compimento il proprio percorso universitario. La dispersione e la difficoltà ad acquisire i crediti previsti sono fenomeni che si verificano soprattutto nei primi anni di studio, magari di fronte alla difficoltà di elaborare un proprio metodo per affrontare esami e didattica universitaria. L’impegno dell’Ateneo è significativo anche in termini di investimento per questa iniziativa: 2.400.000 euro in due anni”.