(DIRE) Bologna, 28 apr. - Sempre presidiato da Polizia e Carabinieri in assetto antisommossa, si e'' trasferito e poi via via sciolto in via Stalingrado 45, di fronte alla sede di UnipolSai assicurazioni e Unipol Banca, il mega corteo dei lavoratori del gruppo Unipol oggi in sciopero di otto ore, per il mancato contratto integrativo aziendale di gruppo. Si tratta del primo sciopero nazionale di tutto il gruppo Unipol, dopo mesi di trattative per l''unificazione dei contratti Unipol ed ex Fonsai, con 10.000 lavoratori complessivamente interessati a livello nazionale.
All''inizio della manifestazione, stamane, c''e'' stato qualche attimo di tensione con gli agenti che presidiavano la sede del gruppo, ma alla fine i lavoratori, megafono alla mano, hanno anche ringraziato le Forze dell''ordine per il presidio complessivo delle agitazioni. Dipendenti e sindacati delle varie sedi italiane esultano per la riuscita della mobilitazione, con picchi attorno al "90% di adesione", ma anche per la ritrovata unita'' sindacale in vista dei prossimi decisivi incontri con i vertici aziendali sulla vertenza.
Prima di approdare all''esterno di UnipolSai e Unipol Banca, i rappresentanti dei cinque sindacati nazionali presenti erano riusciti ad entrare nel palazzo di vetro del gruppo, dove oggi si e'' tenuta l''assemblea degli azionisti, e qualcuno e'' anche intervenuto per poi parlare col (neo) presidente del colosso assicurativo Carlo Cimbri, gia'' ad e dg. Prossimamente il negoziato verra'' riaperto, se non ci saranno "risposte soddisfacenti" sindacati e lavoratori si dicono pronti a manifestare di nuovo.
Conducono l''agitazione i vari responsabili dei sindacati nazionali di riferimento, da Marino D''Angelo della sigla Snfia a Renato Pellegrini della Uilca, che tuona: "Siamo in tanti, il risultato dello sciopero e'' superiore a qualsiasi aspettativa. Pensavamo di poter venire qui democraticamente a manifestare, ma- accusa Pellegrini- abbiamo trovato uno schieramento di Polizia in tenuta antisommossa che ci ha lasciato veramente sorpresi. Siamo un sindacato che chiede il contratto, non siamo dei sovversivi. Evidentemente, dentro quell''auditorium c''e'' chi ha paura delle giuste lotte dei lavoratori".
Rincara la dose Roberto Garibotti, segretario nazionale First Cisl: "I dati sono ancora parziali ma le adesioni risultano ampiamente superiori all''80-85%, con punte di oltre il 90% nelle sedi di Milano, Torino, Firenze e altre. La nostra protesta, al di la'' dei contenuti del contratto, e contro gli atti di arroganza dell''azienda: nel corso di una trattativa che andava avanti e poteva concludersi, bene e presto, Unipol ha deciso in modo autoritario di interrompere tutto e applicare il contratto meno oneroso per l''azienda, penalizzando cosi'' 10.000 lavoratori".
C''e'' anche Luca Esposito, segretario nazionale Fisac Cgil, sindacato che ha aderito alla protesta ufficialmente solo ieri sera ma che si dice in prima linea nelle rivendicazioni contrattuali: "Quella di oggi e'' una grande giornata di mobilitazione, il presidio sotto la sede Unipol e'' nutrito e ci giungono notizie dalle principali sedi di una grandissima adesione. I lavoratori contestano la scelta unilaterale dell''altra sera, quando l''azienda ha comunicato a 10.000 persone l''applicazione unilaterale del contratto ex Unipol, mettendo di fatto fuori dal tavolo il nuovo contratto aziendale di gruppo di armonizzazione".
Continua il segretario Fisac: "La giornata di lotta proseguira'' qui almeno un paio d''ore. Da domani partira'' poi una grande campagna informativa tra tutti i lavoratori, finalizzata a indire un referendum con cui far recedere l''azienda dalla scelta che ha fatto. Fino a quando l''obiettivo non sara'' raggiunto- promette Esposito- tutto il sindacato sara'' coi lavoratori. L''unita'' sindacale? C''e'' sempre stata, abbiamo avuto solo un equivoco di comunicazione: noi non siamo mai stati fuori dal quadro unitario, anzi...".
Su Villa Ragionieri, il centro oncologico fiorentino che UnipolSai ha deciso di mettere in liquidazione, "in questi anni abbiamo ascoltato tutto e il contrario di tutto. Ergo: non possiamo piu'' credere a nulla. In questo senso, anche le dichiarazioni dell''assessore alla sanita'' Stefania Saccardi sulla continuita'' nei protocolli terapeutici dei pazienti non rassicurano. In piu'', si impone e resta aperta la questione dei lavoratori". Attacca Stefano Mugnai, capogruppo Fi in Consiglio regionale e vice presidente della commissione sanita'': "Siamo stufi- continua- delle dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano.
Abbiamo assistito negli anni su Villa Ragionieri a continui stop and go su decisioni prese, revocate, mai avallate in atti, o sinergie promesse, annunciate, disattese... E'' la testimonianza di un''assenza di strategia politica e gestionale complessiva che si riverbera in primis su pazienti e operatori costretti ormai, allo stato attuale, a non poter piu'' fidarsi di niente. E'' il caos assoluto". Le affermazioni dell''assessore regionale alla sanita'', Stefania Saccardi, conclude Mugnai, "che promette continuita'' di cura lasciano il tempo che trovano.
Sui lavoratori la partita e'' del tutto aperta. Noi chiediamo idee chiare e punti fermi". (Dig/ Dire)