(DIRE) Roma, 27 apr. - "Un''azienda non dovrebbe mai interrompere unilateralmente una trattativa nella quale tutti hanno garantito di voler arrivare a una conclusione positiva, a meno che questo non fosse l''obiettivo fin dall''inizio". Il segretario nazionale della First Cisl, Roberto Garibotti, intervistato dalla Dire, attacca UnipolSai che dopo 29 incontri con i sindacati ha interrotto la discussione per armonizzare i contratti integrativi tra Unipol Assicurazioni e Fonsai. "E'' una prova di forza per fare a meno del sindacato in una azienda che invece e'' molto sindacalizzata".
Il segretario della First definisce "sciagurato" il metodo portato avanti da Unipol che "dichiara di ispirarsi a valori etici e sociali" e invece ha cercato "lo scontro e diviso i lavoratori, mettendo di fatto il sindacato di fronte a una scelta, se umiliare i lavoratori accettando la proposta aziendale o scegliere la via della rottura". Domani e'' stato convocato uno "sciopero che sara'' unitario, ci sara'' anche la Cgil e faremo un presidio a Bologna nella sede dell''assemblea dei soci"
Come si e'' arrivati a questo muro contro muro? Tutto comincia con la fusione tra Fondiaria Sai e Unipol che "risale al 2013. Nell''accordo sulla gestione degli esuberi firmato a dicembre 2014 si diceva che si sarebbe aperta una trattativa per armonizzare i due contratti integrativi da chiudere entro la data indicativa del 31 marzo 2016", ricorda Garibotti. "In realta''- sottolinea- l''azienda ha spinto la trattativa in un vicolo cieco per mandarla all''aria". Ai 10 mila dipendenti, dunque, si vuole applicare il contratto Unipol che e'' "meno costoso ed economicamente meno vantaggioso per i lavoratori".
Nel contratto ex Fondiaria erano anche previste "molte tutele sul welfare come la malattia per i figli, le visite mediche o il trattamento dei festivi che ora vengono decisamente ridotte". L''obiettivo del sindacato, con lo sciopero, e'' quello di riaprire la trattativa e arrivare alla firma "con qualche aggiustamento". L''azienda ha "provato a tirare la corda- conclude- ora ci auguriamo che Unipol faccia un passo indietro".
La battaglia dell''opposizione contro l''inserimento nello statuto regionale della questione di fiducia continuera'' in aula: lo promette il consigliere regionale democratico Stefano Fracasso, vicepresidente della commissione Affari istituzionali che oggi ha approvato un emendamento della maggioranza al ddl sulla riorganizzazione della Regione, che inserisce nella legge la possibilita'' di richiedere la fiducia "sul bilancio, su questioni tributarie e su altre eventuali materie indicate nel Def".
Anche nel caso legge venisse approvata e venisse istituita la questione di fiducia, quindi, "la discussione sarebbe rimandata all''approvazione del Def" continua Fracasso, che prevede che la maggioranza potrebbe richiedere di inserire la sanita'' tra le materie per cui si puo'' chiedere la fiducia. "Una cosa ingiusta perche'' questa e'' materia che ha bisogno di discussione" continua Fracasso, ma "riforma delle Ulss e l''Azienda zero sono impantanate anche per disaccordi interni alla maggioranza" e "in un sistema maggioritario in cui l''opposizione ha tempi contingentati com''e'' il Consiglio regionale, la fiducia e'' un sistema per mettere la museruola alla propria maggioranza".
"Siamo sorpresi dall''attribuzione di Unipol alla Regione della responsabilita'' della messa in liquidazione del Centro oncologico fiorentino. La realta'' e'' che si tratta di una azienda in difficolta'' da anni, e questo non e'' certo attribuibile alla Regione Toscana". Cosi'', in una nota, l''assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi ribatte alle dichiarazioni fatte dall''amministratore delegato di UnipolSai, Carlo Cimbri, che all''assemblea dei soci oggi ha annunciato l''intenzione di chiedere alla prossima riunione del CdA la messa in liquidazione del Centro oncologico, in seguito a un lamentato tira e molla con la Regione per la cessione della struttura.
"Solo per senso di responsabilita''- continua Saccardi- e per salvaguardare i posti di lavoro e un patrimonio immobiliare e tecnologico di valore per la collettivita'', la Regione insieme all''Azienda sanitaria Toscana centro si e'' attivata per portare il Centro oncologico nel patrimonio delle strutture sanitarie pubbliche, evitando anche la perdita di un solo posto di lavoro. Naturalmente tutto questo per un soggetto pubblico, che non puo'' essere disinvolto come un soggetto privato, richiede percorsi e procedure da svolgersi nella massima trasparenza e correttezza".
L''assessore Saccardi annuncia poi che "verra'' data risposta domani stesso alla lettera pervenuta all''Azienda sanitaria da Unipol, confermando l''interesse all''acquisto dell''immobile, comprensivo delle attrezzature tecnologiche ivi contenute, dando seguito alla procedura ad evidenza pubblica a suo tempo attivata. Peraltro, il 6 maggio prossimo incontreremo le organizzazioni sindacali per definire le procedure di salvaguardia dei posti di lavoro, con il mantenimento del medesimo contratto attualmente in essere".
Cimbri, in particolare modo, ha dichiarato che la struttura perdeva 12 milioni di euro all''anno, non essendo convenzionata con il servizio sanitario pubblico. "Ogni volta che un''attivita'' produttiva si dichiara in perdita economica- aggiunge, a tal proposito, l''assessore al Diritto alla Salute- siamo ovviamente dispiaciuti. Il compito della Regione Toscana e della Asl e'' primariamente quello della salvaguardia dei posti di lavoro e della tutela della salute dei cittadini attraverso le migliori strutture e tecnologie possibili".
Una rassicurazione l''assessore la rivolge ai pazienti in cura presso Villa Ragionieri, cui e'' stato garantito il mantenimento del percorso terapeutico in atto presso le strutture pubbliche. (Cap/ Dire)