Prodotto dal Teatro Metastasio di Prato in collaborazione con TAN - Teatro Area Nord, da martedì 21 a domenica 26 febbraio al Teatro Metastasio debutta in PRIMA ASSOLUTA EX - ESPLODANO GLI ATTORI di Gabriel Calderón - uno fra i maggiori artisti di teatro in Uruguay -, diretto da Emanuele Valenti che ne è anche interprete insieme a Monica Demuru, Christian Giroso, Lisa Imperatore, Marcello Manzella, Daniela Piperno, Lello Serao (feriali 20.45, sabato 19.30, domenica 16.30).
Già autore di oltre 25 spettacoli che hanno calcato i palcoscenici di tutto il mondo, Gabriel Calderón ha scritto EX - ESPLODANO GLI ATTORI commissionato da Le Théâtre des Quartiers d’Ivry-Paris-Francia all’interno della serie di testi delle Opere Fantastiche. Il testo, pubblicato in Italia in Teatro-Gabriel Calderón a cura di Teresa Vila, Luca Sossella editore, fa parte anche dell’antologia Tal vez la vida sea ridicula, Premio Nazionale della Letteratura Uruguaiana del 2016.
Nella sua introduzione al testo l’autore racconta che l’idea del racconto è nata interrogandosi sulle risposte che l’ex presidente uruguaiano Pepe Mujica dava quando gli si chiedeva come sarebbe stato possibile superare lo scontro sociale conseguente alla dittatura. Mujica rispondeva che forse l’unica soluzione era che tutti gli attori della storia morissero, anzi più precisamente, esplodessero.
La storia è quella di una macchina del tempo mai sperimentata prima che riporta in vita dal passato i membri di una famiglia che, attraverso una successione di letterali esplosioni, si ritrova riunita nella propria casa, la notte di Natale. La riunione è organizzata da un giovane che vuole esaudire il desiderio della fidanzata: capire una volta per tutte cosa ha portato i propri familiari a odiarsi e non parlarsi più per anni. Come se fosse un regalo di Natale, quindi, il giovane fidanzato fa arrivare a tavola tutti, i vivi e i morti, costringendoli a confrontarsi e a raccontare cosa è accaduto o, almeno, a provarci.
Attore di teatro e cinema e tv – è Donato Sarratore nella serie tv L’amica geniale -, fondatore della Compagnia Punta Corsara e anima preziosa di importanti esperienze di formazione per adolescenti come Arrevuoto a Napoli, Emanuele Valenti si confronta per la prima volta con un autore contemporaneo per raccontare il legame profondo tra gli eventi storici del passato e il nostro presente, tra storia pubblica e privata, e gli effetti di questa relazione sulle nostre vite: un passaggio dal prima al dopo che si fa scrittura e soluzione scenica e che è in sé già azione teatrale.
“È una commedia fantastica o, forse, fantascientifica – afferma Valenti -, e in realtà, non solo una commedia, perché il detonatore dell’esplosione testuale è proprio un continuo passaggio stilistico che segue il passato e il presente della narrazione: il passato è tragico, il presente è tragicomico e si intromette a volte un futuro quasi lirico”.
“Elemento determinante del lavoro è l’impatto dirompente della parola nel teatro di Calderon – prosegue Valenti -, una parola spesso quotidiana ma fortemente ritmica, incalzante, pressante, non letteraria, completamente teatrale che sembra voler prendere tutto lo spazio scenico e forse addirittura i corpi degli attori. Una parola che incombe sullo spettatore, non dà vie d’uscita, che mette spalle al muro”.
“Mano mano che si va avanti nel racconto – conclude Valenti -, si delinea la storia di una famiglia (e quindi di un’intera società) che deve fare i conti con le conseguenze del passato politico del proprio paese. Potrebbe trattarsi dell’Uruguay, di un altro paese del Sud-america o di una qualsiasi nazione del mondo segnata dalla violenza di una dittatura e da tutto quello che ne deriva, una volta ristabilito l’ordine democratico. Anche se in chiave farsesca, il testo si interroga, quindi, sulla possibilità di superare e risolvere i conflitti sociali legati a una storia violenta e drammatica come quella di una dittatura. C’è questa possibilità? Si può chiedere ai protagonisti di una storia così complessa di ritrovarsi allo stesso tavolo e chiarirsi? Si può pretendere che cenino assieme la sera di Natale? È giusto metterli l’uno di fronte all’altro? E, infine, è proprio necessario per noi, figli di tali conflitti, capire?”.
Le scene dello spettacolo sono di Giuseppe Stellato, i costumi di Daniela Salernitano, le luci di Massimo Galardini. Intorno allo spettacolo, dopo la replica di Martedì 21 febbraio, il critico e ricercatore Lorenzo Donati dialoga con la compagnia nell'ambito del laboratorio di scrittura critica PUNTI FOCALI da lui curato per School of Met.