Andrei Tarkovskij, il più importante regista russo degli ultimi anni aveva eletto Firenze sua patria d’elezione e avrebbe realizzato nella città toscana importanti progetti se una morte prematura non glielo avesse impedito. Il regista che era anche scrittore, pittore, musicista, è stato forse uno degli ultimi illustri russi che hanno abitato a Firenze. Nella tradizione dei Demidoff, di Dostoevskij e di Alexander Blok, anche Tarkovskij era rimasto affascinato dalla bellezza di Firenze e della Toscana e aveva messo casa In San Niccolò. Adesso Firenze rende omaggio al grande regista ospitando presso la Fondazione Zeffirelli dal 28 maggio al 31 luglio 2018 la mostra “Un nuovo volo su Solaris”.
La mostra promossa dal Museo Anatolij Zverev di Mosca (Museo AZ) e dalla Fondazione Franco Zeffirelli è ispirata a “Solaris” diretto daAndrej Tarkovskij nel 1972. A livello associativo, il progetto rappresenta un connubio tra il capolavoro del grande regista russo e alcune opere pittoriche, grafiche e scultoree degli artisti anticonformisti russi provenienti dalla collezione del Museo AZ e dalla collezione privata di Natalia Opaleva, direttore generale del museo moscovita nonché produttrice della mostra.
“Un nuovo volo su Solaris”, ideato e curato da Polina Lobačevskaja, costituisce il finale della trilogia di esposizioni le cui prime due parti, ispirate rispettivamente ai film di Tarkovskij Stalker e Andrej Rublev, sono state presentate nel Museo AZ di Mosca nel 2016 e nel 2017.
Nel film “Solaris” erano stati messi insieme una serie di modelli esemplari dell’arte mondiale, di oggetti creati sulla Terra e selezionati dal regista per rivivere su un altro pianeta. Per il progetto espositivo “Un nuovo volo su Solaris”, il Museo AZ propone una sua nuova selezione di opere d’arte afferenti a un patrimonio congeniale ad Andrej Tarkovskij: si tratta, infatti, di lavori dei suoi contemporanei, i maestri dell’underground sovietico attivi tra gli anni ’60 e gli anni ’80 del Novecento.
La curatrice del progetto ha scelto di collocare nelle sale del complesso barocco di Palazzo San Firenze un’installazione futuristica che ricorda una stazione spaziale, dotata di ventidue schermi per la proiezione di video che saranno composti di materiali fotografici e cinematografici unici legati all’opera di Andrej Tarkovskij. Nella stessa sede sono collocati anche i migliori lavori degli artisti russi della seconda metà del Novecento: Anatolij Zverev, Francisco Infante, Dmitrij Plavinskij, Dmitrij Krasnopevcev, Vladimir Jankilevskij, Vladimir Jakovlev, Lidija Masterkova, Petr Belenok, Ulo Sooster, Vladimir Nemuchin, Ernst Neizvestnyj, per un totale di trentadue quadri e due sculture.
Una mostra suggestiva che ci permette di conoscere alcuni significativi artisti russi e ci induce a riflettere su Tarkovskij e sulla grande qualità della sua cinematografia.