“Questa è l’ora della responsabilità. Siamo di fronte a un’emergenza che richiede una risposta unitaria e ferma, che a dire il vero ha stentato un po’ ad arrivare. Bisogna capire - dice Asmaa Gacem, titolare dell’Hotel Vespucci 50 di Firenze - che al Paese serve quello che in gergo automobilistico chiamano uno ‘stop and go’ che ci consenta di sconfiggere il virus più rapidamente possibile, evitando l’ulteriore diffusione della pandemia e la perdita di altre vite umane.
Poi una ripartenza veloce dell’economia che coinvolga tutti i settori. E’ difficile dire realmente quanto Firenze possa perdere in termini economici, ma è chiaro che molte delle nostre imprese oggi sanno che senza un aiuto immediato non riuscirebbero a tornare sul mercato. Il turismo è senz’altro uno dei settori che è stato più penalizzato, compreso tutto l’indotto, che è assai vasto. E purtroppo la ripresa del settore è condizionata dalla capacità di spesa, quindi senza una immissione di liquidità e senza una politica di incentivi è difficile pensare che il turismo possa rimettersi in movimento.
Si è parlato di defiscalizzazione dei soggiorni turistici, e sarebbe già un primo segnale. Intanto crediamo sia necessario attuare misure volte a allungare il rinvio dei pagamenti a carico delle aziende, guardando a termini più lunghi di soli pochi mesi. Pagare a giugno quello che doveva essere pagato a marzo, come il Comune di Firenze ha ad esempio deciso di fare per la Tari o la Cosap, non aiuta molto, perché è chiaro che per allora niente sarà cambiato per le disponibilità delle imprese.
Capiamo che anche le amministrazioni abbiano bisogno di risorse, ma non sono certo le imprese in questo momento a poter contribuire a tenere in piedi le casse pubbliche. Abbiamo già affitti a cui far fronte e spese che non si possono purtroppo bloccare. Serve una moratoria di almeno sei mesi, fino all’autunno. Perché difficilmente la ripresa si potrà concretizzare prima”.