La giunta regionale ha approvato nell'ultima seduta lo schema di comunicazione che ogni soggetto (persona fisica, persona giuridica, impresa) che concede in locazione immobili o porzioni di essi per finalità turistiche dovrà trasmettere al Comune ove l'alloggio è situato. La delibera dà in tal modo attuazione all'articolo 70 del nuovo Testo Unico regionale in materia di turismo. Dal primo gennaio 2019 scatterà l'obbligo per i locatori di trasmettere le informazioni riguardanti gli immobili destinati a locazione turistica su tutto il territorio toscano; per coloro che per la prima volta concedono in locazione turistica alloggi di proprietà la comunicazione dovrà essere inviata entro trenta giorni dalla stipula del primo contratto di locazione.
Gli stessi locatori saranno anche tenuti a comunicare le presenze turistiche ai fini ISTAT, come già fanno tutte le altre strutture ricettive extra-alberghiere (quali gli affittacamere, i bed and breakfast e le case vacanze). La delibera prevede che la comunicazione sarà effettuata su una piattaforma online messa a disposizione da parte dei Comuni capoluoghi di provincia e della Città metropolitana di Firenze, con il coordinamento della Regione: il Comune dove si trova l'alloggio potrà così acquisire i dati in esso contenuti ed i Comuni capoluoghi o la Città metropolitana potranno utilizzare i dati, per quanto di competenza, relativamente alle finalità di tipo statistico.
"Stiamo lavorando alacremente – spiega l'assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo – per dare trasparenza e tracciabilità a fenomeni che devono emergere nella loro interezza. Non solo per rispondere a casi denunciati in questi mesi di abusivismo o elusione fiscale ma anche per la conoscibilità del fenomeno: ci servono dati certi, l'utilizzo statistico di presenze e arrivi aiuta gli amministratori pubblici a pianificare le politiche ad esempio su mobilità, raccolta rifiuti, promozione e accoglienza". Ciuoffo aggiunge poi che "così come accade con i dati raccolti da tutte le strutture ricettive, dopo la richiesta al momento andata a vuoto di unificare i data base del ministero degli interni, abbiamo deciso di passare ai fatti con gli strumenti a nostra disposizione: andiamo verso la creazione di una piattaforma informatica dove potremo raccogliere i dati sulla provenienza dei turisti e sulla loro permanenza in Toscana.
Questo consentirà di sviluppare politiche pubbliche in modo più mirato, dalla promozione turistica su determinati mercati alla decongestione di alcune mete sovraffollate. La creazione della piattaforma web sistematizza l'invio al Comune e lo solleva dalla trasmissione della comunicazione al Comune capoluogo o alla Città metropolitana. In questo modo – conclude Ciuoffo - si semplificano gli adempimenti a carico del cittadino, che su un'unica piattaforma potrà sia caricare la comunicazione diretta al Comune ove l'alloggio è situato che inviare i dati dei flussi turistici".
I turisti che da ora in poi alloggeranno a Bagno a Ripoli con Aibnb presso le strutture extra-alberghiere potranno pagare direttamente sul portale web la tassa di soggiorno al momento della prenotazione. Lo prevede l'accordo che il Comune sta per sottoscrivere con Airbnb Ireland, e che dal 1 gennaio 2019 rende di fatto automatica la riscossione dell’imposta di soggiorno sulla piattaforma online: con questa nuova procedura, spetterà poi al portale riversare gli introiti nelle casse comunali.
“Un modo per semplificare il pagamento e la riscossione dell'imposta, rendendo così la vita più facile tanto ai visitatori quanto agli hosts – dice il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini –. Ma anche uno strumento di equità, utile ed efficace per contrastare l'evasione fiscale e per responsabilizzare coloro che affittano”. Con il protocollo di intesa, siglato nell'ambito di un più ampio accordo quadro tra Airbnb e Anci Toscana, il Comune ripolese è tra i primi dieci nell'intera regione a dotarsi di un simile metodo di riscossione della tassa di soggiorno. “Ogni anno – aggiunge il sindaco Casini – riscuotiamo tra 100 e 120 mila euro di tassa di soggiorno dalle strutture ricettive.
Per il momento le strutture extra-alberghiere dichiarate che versano abitualmente la tassa di soggiorno sul nostro territorio sono una novantina ma è ipotizzabile che siano molti di più. Le risorse che incasseremo saranno destinate a migliorare la qualità delle nostre strade e a incrementare il calendario delle nostre iniziative di promozione e marketing del territorio”.