Si è tenuto oggi pomeriggio al Museo del Tessuto "Lo stato dell'arte del turismo congressuale in Toscana", un incontro indirizzato a tutti gli operatori del settore per fare il punto su questo specifico segmento dell'economia regionale. Durante l'incontro è stato fatto il punto sullo stato dell'arte del turismo congressuale, uno specifico segmento turistico caratterizzato da un'alta capacità di spesa giornaliera, tra i 153 e i 211 euro pro capite, e che in Toscana genera annualmente un valore aggiunto di oltre 300 milioni di euro, oltre ad attivare migliaia di posti di lavoro.
In Toscana ci sono molte eccellenze e tante offerte di qualità che necessitano di essere sfruttate. In questo senso Prato ha un flusso turistico orientato al lavoro, ma sono presenti numerose strutture, come il Museo del Tessuto, dove si è svolto il convegno di oggi, la Camera di Commercio, e il rinnovato Museo Pecci, che aprirà a breve, che si stanno aprendo sempre di più al settore congressuale.
All'incontro, organizzato da Toscana Promozione e Firenze Convention and Visitors Bureau, ha partecipato anche l'assessore al Turismo della Regione Toscana Stefano Ciuoffo. Presenti inoltre Alberto Peruzzini, dirigente del settore turismo Toscana Promozione; Stefano Romagnoli, responsabile del settore promozione economica e turistica della Regione Toscana; Gabriella Gentile di Federcongressi&eventi; Giacomo Billi e Carlotta Ferrari di Firenze Convention & Visitors Bureau; Laura Balbarini del Pisa Convention Bureau e Federico Barracco per Toscana Aeroporti. Ad aprire il convegno l'assessore alla Semplificazione e alle Politiche economiche e per il lavoro Daniela Toccafondi.
Trecento milioni di euro. A tanto ammonta oggi il valore aggiunto generato annualmente dal MICE toscano, (Meetings, Incentives, Conferences, and Events), in altre parole il settore congressuale che nei piani della Regione Toscana e dell'agenzia Toscana Promozione sarà uno degli asset strategici della promozione turistica 2016 su cui sarà investito un budget pari 315.000 euro. È questo il messaggio più forte lanciato dal Museo del Tessuto di Prato. "Questo appuntamento - ha commentato l'assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo - è l'occasione per misurare le opportunità che il settore congressuale può offrire alla Toscana.
Siamo consapevoli che ci sono stati anni di discontinuità nella promozione di questo segmento turistico, ma adesso stiamo rinsaldando gli operatori toscani attorno ad un progetto condiviso e attraverso l'individuazione degli strumenti più efficaci per stare in questa competizione". "L'occasione di Prato - ha proseguito Ciuoffo - ci permette anche di affermare che tutta la Toscana può avere occasioni e spazi da dedicare a questo settore che, certamente, trova grande attrattività in Firenze e nelle città d'arte, ma che, nelle sue dimensioni più ridotte, può essere felicemente accolto in tante altre realtà.
Prato è una di queste. Il Museo del Tessuto può essere uno dei luoghi in cui possono trovare spazio eventi di questo genere come lo può essere il rinnovato Museo Pecci, che sarà presto inaugurato, o la Camera di Commercio, con la sua sede congressuale appena realizzata. Ma Prato è solo uno dei luoghi che posso citare. Montecatini ha sicuramente tutto quello che può servire per sviluppare questo tipo di turismo". "Vediamo oggi - ha concluso l'assessore - come la Toscana, Firenze, pur con minori attrezzature e pur con la difficoltà degli accessi alla regione, abbia un grado di attrattivi smaccatamente superiore a quello di altre destinazioni congressuali.
Paradossalmente Milano, che compete con noi, verso la domanda internazionale ha un'attrattività minore della nostra. Questo qualcosa vorrà dire, su questo dobbiamo scommettere".
E proprio sull'importanza di questa scommessa e sulla capacità di vincerla si concentrato l'intervento di Alberto Peruzzini, direttore di Toscana Promozione, che ha sottolineato come, già da quest'anno l'impegno dell'agenzia nella promozione del congressuale aumenterà notevolmente. "Quello del congressuale - ha dichiarato Peruzzini - è un settore strategico della nostra offerta turistica, in grado di generare una ricaduta sul territorio molto significativa.
Basti pensare che, mediamente, il turista congressuale ha una capacità di spesa doppia rispetto al turista leisure. Per questo nel 2016 Toscana Promozione, che da quest'anno si occuperà solo di turismo, incrementerà le sua attività a supporto della destinazione congressuale Toscana per un investimento complessivo di 315.000 euro. Da un lato creando un sist ema di monitoraggio sull'andamento di questo segmento d'offerta, dall'altro creando materiale promozionale, organizzando press trip e coordinando la presenza toscana nelle principali fiere di settore.
E tra gli obiettivi dell'agenzia c'è anche la creazione di un evento b2b che favorisca l'incontro tra gli operatori regionali e il trade internazionale".
Proprio l'internazionalizzazione, infatti, è l'elemento chiave per far crescere il turismo congressuale che oggi, in Italia, ha un mercato di riferimento quasi prettamente locale, come è emerso dal primo rapporto dell'Osservatorio nazionale OICE, realizzato da Federcongressi&eventi e presentato a Prato da Gabriella Gentile. "Negli ultimi 10 anni sono cambiate molte cose nella meeting industry - ha illustrato Gentile - Cambiamenti dovuti in parte ad una contingenza recessiva, ma anche dalle nuove opportunità offerte dall'eco-sistema digitale e da una diversa sensibilità degli attori.
In questo contesto, dal 2008 ad oggi, il congressuale nel mondo è cresciuto, ma l'Italia ha perso in competitività e oggi siamo al sesto posto tra le principali destinazioni congressuali internazionali. Potremmo aspirare ad un posizionamento migliore. Per rilanciare il nostro paese come destinazione congressuale è fondamentale, però, sviluppare nuove competenze, offrire servizi ad alto valore aggiunto, ma soprattutto ampliare il numero dei clienti e le dimensioni degli eventi che si tengono sul nostro territorio e che, oggi, sono medio-piccoli.
Solo così il congressuale può generare vantaggi come la creazione di nuovi posti di lavoro, la crescita dell'indotto, la promozione delle destinazioni anche verso altre tipologie di turismo".
"Siamo orgogliosi di poter ospitare al Museo del Tessuto, un fiore all'occhiello per quanto riguarda l'identità del nostro territorio, questo incontro per fare il punto sul turismo congressuale, un'occasione fondamentale per capire e far conoscere le potenzialità pratesi in questo ambito - ha spiegato l'assessore comunale Toccafondi -. Ringrazio Toscana Promozione e il Firenze Convention & Visitor Bureau per aver scelto Prato come sede per un convegno così importante. Il turismo congressuale in città e nell'intera provincia pratese sta crescendo sempre di più, abbiamo una tradizione e un'identità di made in Italy che ci è riconosciuta in tutto il mondo.
Prato è una città a vocazione manifatturiera, ma che vuole cercare nel turismo congressuale una nuova opportunità di sviluppo". In tutto il territorio provinciale sono presenti 10 sedi congressuali alberghiere, 15 centri congressi, altre 5 strutture ricettive e circa 50 sale conferenze. Strutture e spazi sia pubblici che privati. "Ipotizziamo molte altre nuove possibilità di location da sfruttare per il turismo congressuale, abbiamo infatti delineato un censimento delle aree e dei luoghi per andare incontro alle più svariate esigenze - ha proseguito Toccafondi -.
Fondamentale in questo senso è la collaborazione sempre più stretta con il Firenze Convention & Visitors Bureau. Firenze si propone come il luogo ideale per convegni ed eventi legati al mondo del wedding planner e dei matrimoni. Prato, come già successo con il matrimonio indiano avvenuto qualche mese fa, metterà a disposizione i suoi operatori e le professionalità più eccellenti". L'assessore Toccafondi si è soffermata quindi sulle potenzialità della nostra città e più in generale della provincia pratese: "Prato è un centro molto appetibile per convegni nazionali ed internazionali.
Siamo disponibili, con la collaborazione degli altri comuni, a promuovere delle azioni mirate volte a fornire dei servizi specifici a gruppi che hanno interessi ben definiti - ha aggiunto Toccafondi -. Nel 2016 proprio in città si terranno una serie di eventi e convegni importanti a livello nazionale e internazionale, contiamo di poter proseguire su questa linea e di utilizzare al meglio le opportunità che il nostro territorio ci offre".
Congressuale, il valore della domanda internazionale
E per crescere è necessario riuscire ad intercettare, in primo luogo, la domanda internazionale, in particolare quella che proviene dalle realtà associative di settore che, in media, garantiscono una durata maggiore degli eventi e quindi una ricaduta sul territorio più incisiva. Basti pensare che l'impatto medio di un delegato che partecipa ad un congresso internazionale è stato stimato attorno ai 674.90 euro. Sempre in termini di ricaduta una sede congressuale ha, inoltre, un effetto moltiplicatore sulla destinazione: oltre il 70% del fatturato generato da un evento congressuale, infatti, è a beneficio di strutture ricettive, ristorative e trasporti.
"Perché si ottengano dei risultati apprezzabili - ha concluso Gabriella Gentile - servono strategie, governance e una stretta collaborazione tra pubblico e operatori privati&q uot;. E' questa è la direzione che ha preso la Toscana dove, oggi, si contano 284 strutture congressuali diffuse sull'intero territorio regionale con le concentrazioni più forti a Firenze e Pisa. Il tutto per un totale di 997 sale e oltre 120.000 posti. Per quanto riguarda lo stato di salute di questo particolare settore turistico, dal primo rapporto OICE emerge che nel 2014 oltre 25 milioni di persone si sono mosse sul territorio italiano per partecipare a più dei 308.000 tra eventi e congressi organizzati in circa 6.000 strutture di tutta Italia, più della metà nel nord del Paese.
Il 60% del totale degli eventi ospitati in Italia ha avuto partecipanti provenienti prevalentemente dalla stessa regione dove è ubicata la sede congressuale; il 31% ha avuto un orizzonte nazionale per quanto riguarda i partecipanti, mentre un 9% degli eventi è stato classificato come internazionale. Quanto alla tipologia di sede, l'analisi ill ustra come in Italia siano gli alberghi congressuali (il 70,9% di tutte le sedi analizzate) a concentrare nel loro insieme la maggior parte degli eventi, seguiti da dimore storiche (6,5%) e centri congressi e fieristico congressuali (5,9%).