FIRENZE – "Agosto è un mese cruciale per il turismo toscano, guardiamo con fiducia e ottimismo alle prossime settimane. Invito tutti gli operatori del settore a continuare a lavorare con la consueta professionalità offrendo il meglio ai loro ospiti. Insieme dovremo costruire soluzioni nuove per allungare la stagione e diversificare l'offerta turistica". l'assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo abbozza un primo bilancio e delinea gli impegni futuri "I conti – aggiunge Ciuoffo - si faranno alla fine, ma siamo consapevoli che replicare i successi degli ultimi anni, battendo ogni record di presenze e mantenendo gli stessi tassi di crescita, non sarà sempre possibile.
Il maltempo e la minor propensione di spesa delle famiglie a causa dell'economia stagnante hanno condizionato questi mesi. La Toscana rimane comunque una meta in cima alle preferenze turistiche e non dobbiamo quindi deludere le aspettative: c'è tanto da scoprire ancora e tanto da innovare. Per rendere meno vulnerabile il turismo balneare dobbiamo essere capaci di creare ulteriori opportunità investendo in eventi culturali e musicali, percorsi enogastronomici e naturalistici, luoghi che siano motivazioni di viaggio sempre nuove e attrattive: tradizione e innovazione". "Tante iniziative – prosegue l'assessore - sono state messe in atto, ma dobbiamo continuare a lavorare per allungare la stagione il più possibile raccontando l'unicità della Toscana in tutto l'arco dell'anno".
Da qui l'appello ad un lavoro congiunto con tutti i protagonisti del settore: "Per rinnovare la nostra offerta turistica occorre un lavoro di squadra: Regione e Comuni con il contributo di tutte le Associazioni di Categoria hanno rifondato la normativa, ferma da 15 anni noncurante dei mutamenti in atto. Disponiamo oggi di strumenti di promozione innovativi come il nuovo portale del turismo VisitTuscany.com o www.ToscanaOvunqueBella.it o il nuovo brand Costa di Toscana.
Determinante, per il coordinamento e l'efficacia dell'azione di promozione di tutti gli Ambiti della Regione, è il ruolo che sta svolgendo con efficacia l'agenzia Toscana Promozione Turistica". "C'è un mutamento dei costumi degli italiani nel fare vacanza – analizza poi Ciuoffo - più distribuita nell'arco dell'anno e per soggiorni brevi. Le destinazioni possibili si sono moltiplicate a dismisura e spesso offrono servizi ed ospitalità di ottimo livello. Il mondo cambia e noi dobbiamo rimanere al passo per competere.
Ci vogliono una narrazione e stimoli sempre nuovi per raccontare i luoghi che vogliamo far conoscere, perché ci confrontiamo in un mercato sempre più globale. Essere competitivi creando motivazioni di viaggio ma anche con un'attenzione nuova al rapporto qualità/prezzo. Stiamo tutti cercando di fare al meglio la nostra parte e dobbiamo lavorare con flessibilità, attenzione ed in modo coordinato nella gestione dell'offerta".
Al primo posto tra gli stranieri che scelgono la Toscana come meta per il proprio matrimonio ci sono: gli inglesi (31,4%), seguiti da americani (23), e tedeschi (6,4%). La scelta ricade sui borghi toscani perché sono teatri perfetti per promettersi amore eterno e mandare in scena ricevimenti ideali per coloro che vogliono sperimentare l’Italia in maniera più autentica, regalando agli ospiti più intimi echi di festa anche il giorno seguente e deliziandoli con i sapori locali. Un fenomeno trainato da decine di coppie vip come la stella del tennis Caroline Wozniacki che ha scelto Castiglion del Bosco; il miliardario Edward Tang ha prediletto la provincia di Siena; l’influencer Annabel Rosendahl ha detto sì a Saturnia; Kimi Raikkonen si è sposato a Monticiano; Kim Kardashian e Kanye West hanno celebrato le nozze a Firenze, mentre l’allenatore dell’Atlético Madrid, Diego Simeone ha scelto una location ancora segreta per il suo matrimonio il prossimo settembre.
Questi e molti altri ancora hanno fatto della regione italiana la meta leader in assoluto per il fatidico sì. Scontate le mete come Siena, Firenze, Pisa, ecc. perché ora, da una ricerca dell’Agenzia di comunicazione e strategia d’Impresa Klaus Davi&Co., presentata alla Versiliana lo scorso 6 agosto, è emerso, dai social, che a farsi largo sono i borghi della Toscana, quelli meno conosciuti ma non meno prestigiosi.
Meno costosi e meno esposti al mondo del glamour ma non per questo meno suggestivi per celebrare il giorno più importante, quello del ‘sì’ per sempre. Ecco i luoghi maggiormente citati secondo l’analisi di oltre 2000 post distribuiti tra Facebook e Instagram. Al primo posto con il 20,5% di preferenze, Anghiari, borgo nell’aretino famoso per esser stato luogo della celebre battaglia del 1440, protagonista del misterioso affresco murale che Leonardo dipinse a Firenze.
Di epoca bizantina la chiesa di Santo Stefano, immersa in un angolo di verde e pace. Al secondo posto, preferita dal 19%, l’incantevole Sorano, borgo medievale sospeso nel tempo e adagiato su una rocca, cittadina etrusca dove gli edifici sono scavati nel tufo tanto da essere stata ribattezzata “la Matera di Toscana”. Suggestiva la chiesa di San Nicola con all'interno una teca contenente la tunica di Papa Giovanni Paolo II.
Non da meno, con il 15,2%, Buonconvento, un angolo di Medioevo nell’incantevole Valle dell’Ombrone, fa parte del Circondario delle Crete Senesi. La chiesa dei Santi Pietro e Paolo risale al 1103 e ristrutturata nel 1705, è ricca di numerose opere d'arte oggi esposte nel vicino museo di arte sacra. A meritare il quarto posto in classifica è Santa Fiora, prediletta dal 14,4%, il borgo sull'Amiata che aveva ‘adottato’ lo scrittore Andrea Camilleri (divenuto poi cittadino onorario), paese di montagna che conserva una splendida Peschiera voluta dalla nobile famiglia Aldobrandeschi.
La chiesa della Madonna delle Nevi ha una particolarità che la rende unica e suggestiva: il pavimento in vetro situato sopra le sorgenti del fiume Fiora che alimentano il bacino del limitrofo parco. Il 13,5% delle preferenze va a Sovana, quinto posto. Chi la visita si innamora della necropoli e del suggestivo Duomo di Sovana - Cattedrale di San Pietro e Paolo per il suo portale decorato, il fonte battesimale, la reliquia di San Mamiliano ed il particolare orientamento astronomico.
Gemma nascosta per chi desidera un matrimonio speciale. Chiudono la classifica Montemerano, frazione di Manciano, con 7,4%, Castiglione di Garfagnana, col 3,4%, San Gusmè 5,5%, e ultimo ma non per importanza e fascino è Pereta, comune di Magliano, con l’1,1%.
Oltre 1.100 arrivi e 5.200 pernottamenti in più. Il 2019 fa volare il settore turistico a Bagno a Ripoli. Sale il numero dei visitatori e quello delle presenze, entrambi cresciuti del 20%. Un boom, provvisorio ma già di per sé molto positivo per il comune alle porte di Firenze, fotografato dai dati Irpet relativi ai primi quattro mesi dell’anno, divulgati dalla Città metropolitana nei giorni scorsi. Tra gennaio e aprile 2018, Bagno a Ripoli aveva registrato 5.481 arrivi, diventati 6.614 quest’anno.
Di questi, 3.432 sono turisti italiani, 3.182 stranieri. Gli arrivi, in percentuale, aumentano del 20,7%. E allo stesso tempo crescono del 20,1% le presenze, ovvero i pernottamenti. Nei primi quattro mesi del 2018 erano state 26.163, quest’anno sono salite a 31.428, a dimostrazione che i visitatori si trattengono più a lungo sul territorio. Si conferma rispetto allo scorso anno la predominanza dei pernottamenti dei visitatori stranieri, che registrano 16.599 presenze (+8,2% rispetto al 2018).
Ma degna di essere sottolineata è la crescita delle presenza dei turisti italiani, che passando dalle 10.819 del 2018 a 14.829 quest’anno, registrano un incremento del 37%. Tra i prossimi progetti allo studio dell’amministrazione per incentivare l’offerta turistica, l’inserimento dei luoghi d’arte come l’antico Spedale del Bigallo, la Fonte della Fata Morgana e l’Oratorio di Santa Caterina delle Ruote nel circuito della Firenze Card, la riqualificazione degli itinerari in collina per escursionisti e delle vie storico-religiose.
“Ci confermiamo un territorio di opportunità - commenta soddisfatto il sindaco Francesco Casini -, che paga sicuramente la vicinanza alla città di Firenze e il fatto di essere la porta del Chianti. Ma che riesce ad essere attrattivo grazie alle proprie ‘materie prime’ e a un’offerta sempre più diffusa e di qualità. I dati sono il frutto del lavoro svolto per valorizzare i nostri luoghi e le nostre eccellenze culturali, enogastronomiche e artigianali. Opportunità e occasioni che incentiveremo anche con nuovi strumenti urbanistici, a partire dalla realizzazione della tramvia delle colline e nuove regolamentazioni per gli affitti turistici, con adempimenti semplificati per le strutture turistiche professionali”.
I dati, secondo l’assessore al turismo Francesca Cellini, sono lo specchio “degli investimenti a lungo termine fatti nel settore della promozione turistica, del lavoro compiuto per far emergere gli affitti turistici e della collaborazione tra istituzioni e tra pubblico e privato che ha portato alla nascita di importanti strumenti di pianificazione turistica e valorizzazione del territorio. Penso ad esempio alla Consulta turistica dell’area fiorentina e, a livello comunale, alla Pro Loco”.
Dai dati diffusi dal Comune si nota come il centro di Firenze abbia perso circa 4.600 residenti dal 2000 al 2017 ma che ben 3.400 si siano trasferiti altrove dal 2000 al 2008, prima che le piattaforme di affitti brevi si affermassero in Italia, mentre dal 2008 al 2017 sono solo 1200 gli abitanti in meno. L'Associazione Property Managers Italia, principale realtà associativa nazionale dei professionisti dell'ospitalità residenziale, respinge con forza l'accusa avanzata nei confronti del settore extralberghiero da diversi media nazionali che imputano al comparto delle case vacanze e degli affitti brevi il progressivo svuotamento dei centri cittadini.
"Il fenomeno dello svuotamento dei centri città, noto anche come gentrification, può essere correlato al fenomeno degli affitti brevi in alcune città del mondo, ma in Italia nasce prima dell'avvento dell'extralberghiero come fenomeno di massa - spiega Danilo Beltrante, titolare di Family Apartments, una delle società fondatrici di Property Managers Italia- Se prendiamo l'esempio di Firenze, città in cui vivo e lavoro dal 2001, scopriamo che in 17 anni il numero dei residenti in città è diminuito del 9,2% ma che il decremento maggiore si è avuto fino al 2008, vale a dire prima della nascita di Airbnb.
Dietro alla scelta dei residenti, delle famiglie di lasciare il centro storico, ci sono ragioni ben più profonde: c'è la mancanza dei parcheggi, di servizi e la scomodità di vivere in alloggi che poco si prestano alle esigenze abitative di oggi. Inoltre, tolte le principali città, tra cui Venezia e Firenze dove il fenomeno della gentrification richiede una gestione a prescindere dalla presenza delle case vacanza, nel resto dei quasi 8000 comuni italiani l'extralberghiero contribuisce al recupero di immobili fino a ieri chiusi, abbandonati, riducendo il degrado urbano e offrendo opportunità di lavoro diretto e indiretto nei territori grazie alla nuova presenza di turisti."
"Oggi il fenomeno degli affitti brevi sta in realtà restituendo vita ai centri storici - aggiunge il presidente di Property Managers Italia, Stefano Bettanin - in un mondo del turismo in cui chi viaggia vuole essere un residente temporaneo non è possibile demonizzare chi sta contribuendo in maniera determinante all'indotto del settore turistico e prova a valorizzare gli oltre 3,5 milioni di case sfitte in Italia. Property Managers Italia rappresenta gli interessi di chi ha visto una possibilità di sviluppo professionale in un settore in crescita che sta facendo da volano all'economia.
E non ci sta a far passare i propri associati come colpevoli di una situazione che ha altre cause. Il gioco di dare addosso al settore extra alberghiero per frenare chi sta innovando il modo di fare ospitalità deve finire, ne abbiamo abbastanza dei baroni del turismo che per difendere la propria rendita di posizione da strutture alberghiere vetuste invocano misure draconiane contro chi si è semplicemente adeguato più in fretta alle nuove esigenze dei turisti: non a caso oggi l’extralberghiero rappresenta il 55% della ricettività turistica".