Firenze– “Non si può perseguire una logica di passeggeri di serie A e di di serie B, penalizzando i pendolari dei treni regionali”. Così Tommaso Fattori, Sì Toscana a Sinistra, riguardo la mozione presentata e approvata all’unanimità dall’aula una volta accolte le osservazioni della consigliera Titta Meucci (Pd), tradotte da Fattori in auto emendamenti al testo. La questione al centro dell’atto è quella della cosiddetta ‘pratica dell’inchino’ (prassi dei treni regionali a sostare e ritardare per dare la precedenza ai treni eusperveloci per l’ingresso alla linea Alta Velocità).
Prassi denunciata da tempo dai comitati di pendolari, ricorda la mozione, che rischia di diventare “pratica ufficialmente sancita e obbligata” se fossero confermate le notizie di stampa secondo cui una circolare interna di RFI imporrebbe l’abbattimento della soglia massima di ritardo dei “treni a mercato” (Alta Velocità sia Frecce che Italo), da 15 a 5 minuti. Tradotto, “i treni AV assumono priorità massima e non dovranno subire alcun ritardo nei conflitti di circolazione con altri prodotti”. La mozione ricorda l’intesa firmata nel 2015 tra Regione Toscana e RFI, dove quest’ultima si era impegnata, tra l’altro, a “dare priorità ai treni che rispettino la traccia oraria e mantenere il percorso programmato in tutti i conflitti fra servizi regionali e interregionali e la lunga percorrenza”.
Fattori ha sottolineato come i treni “utilizzati dai pendolari debbano avere pari dignità rispetto a quelli ad alta velocità”. La consigliera Meucci ha ricordato come lo stesso assessore regionale Vincenzo Ceccarelli, anch’egli “allarmato” da notizie di stampa, voglia “chiarire e sapere se la circolare interna esiste e che cosa significa”, posto che al momento non può dirsi che l’Intesa non sia più rispettata. Muecci ha reso noto che l’assessore ha chiesto un incontro con il presidente dei Comitati dei viaggiatori, e ha quindi ribadito, per conto del suo gruppo, l’assunto di fondo che vuole il rispetto degli accordi sottoscritti. Il testo della mozione così come emendato prende atto “della disponibilità dell’assessore ad incontrare i comitati dei pendolari”.
Il Consiglio impegna la Giunta alla “conferma” del rispetto dell’Intesa e a “bloccare, se in atto” l’operazione avviata per favorire, in caso di ritardo, la puntualità dei treni “a mercato” rispetto a quelli regionali.
Si è espresso “convintamente a favore, perché la mozione rispecchia i disagi di tanti pendolari” Marco Casucci, della Lega nord. Serena Spinelli (Art.1 -Mdp), è “convinta dell’assoluta attenzione che dimostra Ceccarelli e del lavoro che farà” e ha votato la mozione.
Un impegno concreto per bloccare la circolare "antipendolari" di Ferrovie, che ufficializza gli "inchini" all'Alta Velocità sulla linea Direttissima, e nuove iniziative a tutela dei pendolari. da chiedere all'assessore ai trasporti Ceccarelli alla riunione con i comitati della linea aretina, convocata in Regione per giovedì 2 novembre. E' quanto emerso dall'incontro di mercoledì sera a Figline, dove erano presenti numerosi pendolari del Valdarno e i consiglieri comunali di Figline, Lombardi, Naimi, Trambusti, e di San Giovanni Valdarno, Pierazzi."Dopo la notizia della circolare interna di Ferrovie - ha affermato il portavoce dei Comitato pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re, durante l'incontro - le condizioni di viaggio dei pendolari del Valdarno sono destinate a peggiorare sempre di più e i ritardi ad aumentare, visto che sono stati ufficializzati e regolamentati gli "inchini" e le precedenze delle Frecce sulla linea Direttissima, a scapito dei treni regionali".
Adesso i pendolari sollecitano l'impegno della Regione e delle istituzioni locali nei confronti di Rfi. "Importantissima è l'approvazione all'unanimità della mozione di sostegno ai pendolari nel Consiglio Regionale di ieri - sottolinea con soddisfazione Maurizio Da Re - con la quale si chiede il blocco della circolare di RFI. Sono anche necessari nuovi interventi concreti a tutela dei pendolari, modificando il contratto di servizio fra Trenitalia e Regione". Fra le richieste che il comitato del Valdarno presenterà nel dettaglio giovedì prossimo all'assessore Ceccarelli, c'è la verifica della puntualità dei treni regionali, da monitorare nel Valdarno, la riduzione del limite orario dei ritardi e dei tempi di percorrenza, l'aumento delle penali a Trenitalia, e infine treni nuovi, più capienti e più veloci sulla linea Direttissima e passanti per il Valdarno.
A Firenze, secondo le dichiarazioni dell’Assessore Stefano Giorgetti, i viaggiatori dei treni AV ai Macelli sarebbero, secondo lui, fra i 5.000 e i 6.000. Ma le FS hanno detto chiaramente che alla stazione sotterranea ci andranno i treni AV che oggi fermano a Campo di Marte, questi portano molto meno anche dei 2.000 viaggiatori che si sono sparati un anno fa. Giorgetti giustifica poi la realizzazione dell’opera con l’arrivo nell’infrastruttura dei 20.000 viaggiatori al giorno dai bus.
Le dichiarazioni dei presidenti delle commissioni lasciano perplessi gli attivisti del Comitato No Tunnel TAV. E il Comitato ribadisce ancora una volta la domanda che non ha mai ricevuto risposta da nessuno: che razza di “hub di interscambio” tra ferro e gomma può essere quello dove non ci saranno che pochi treni? Che cosa si collega, il nulla con i bus? Alcuni consiglieri di opposizione hanno confermato invece che al momento non esiste nemmeno un progetto di fattibilità della nuova stazione dei bus