“Provo sconcerto e dolore per la tragedia alle Cascine. Ma anche rabbia. Perché mi chiedo se sia stato fatto il possibile da parte del Comune per evitare drammi del genere, tragedie che lasciano un segno indelebile, ferite che non si curano”.
E’ il commento di Tommaso Grassi, capogruppo in Comune di Firenze riparte a Sinistra con Sinistra Ecologia Libertà, Firenze a sinistra e Rifondazione comunista, insieme alla consigliera Donella Verdi e al consigliere Giacomo Trombi, davanti al dramma avvenuto l’altra sera alle Cascine: una tragedia in cui è rimasta uccisa una donna e una bambina di appena due anni è finita al Meyer in gravissime condizioni.“La responsabilità di quanto avvenuto – esordiscono Grassi, Verdi e Trombi - non può essere attribuita al solo fato.
Non ancora. E il Comune deve fare chiarezza e attivarsi in ogni modo affinché fatti del genere non accadano mai più”. “Sono sconvolto dalla notizia – ammette il consigliere - e davanti a tragedie del genere non posso far finta di niente e non pensare a quanto avrebbe potuto fare l’amministrazione comunale, e a cosa ha fatto. Dobbiamo interrogarci tutti sull’accaduto. Ed è difficile non chiedersi se le recenti potature alle alberature alle Cascine siano state effettuate in modo adeguato”.
Ma soprattutto, incalza Grassi, “mi domando se i ribassi d'asta per la manutenzione del verde, alberi compresi, sempre sopra almeno il 20% e che arrivano fino all’80%, il prezzo mai oltre i 7 euro per ogni valutazione tecnica dello stato della singola alberatura, e l’eventuale conseguente peggioramento qualitativo nell'esecuzione dei lavori, a sua volta, abbiano fatto sì che non venisse individuato il ramo marcio, a rischio caduta”.“Anche perché – sottolinea il capogruppo – venerdì sera non c’erano raffiche di vento o eventi atmosferici di una portata tale da motivare la caduta del ramo.
Non possiamo esimerci, visto il nostro ruolo, dal chiederci se questa tragedia poteva essere evitata con un’accurata e attenta manutenzione del verde alle Cascine”. Questo il motivo per cui Grassi rilancia la richiesta, avanzata da anni, di “stanziare fondi straordinari in Bilancio per la manutenzione e il reimpianto delle alberature in città, oltre a un piano quinquennale per garantire un attento monitoraggio esteso dello stato di salute delle piante”. La proposta di Grassi, da tempo lanciata e non accolta dall’Amministrazione, riguarda proprio la Cascine.
“Si ripensi – conclude - anche alle funzioni di un luogo con la compatibilità ad accogliere grandi eventi che attraggono migliaia di persone e mezzi a motore. Si valuti bene, con maggior attenzione, l'installazione di strutture impattanti e le funzioni delle stesse, oltre alle destinazioni dei luoghi che attraggono traffico e che alterano gli equilibri ambientali. In questo, la politica non c’entra: c’entra il buonsenso, c’entra la responsabilità di un’amministrazione che, sul piano della sicurezza per tutti i fiorentini e le fiorentine, non può e non deve arretrare di un millimetro”.