Firenze, 28 giugno 2019 – Le pievi e le chiese romaniche, di cui la Toscana è ricchissima, costellano le nostre colline come perle, impreziosiscono i borghi medievali e rappresentano spesso una tappa obbligata di viaggi e gite. Questi edifici sacri, concepiti come luoghi di incontro tra terra e cielo e costruiti secondo precise regole architettoniche, custodiscono un vasto patrimonio di simboli antichi, molti dei quali collegati al cosmo e alla luce solare. Ce lo mostra Simone Bartolini in un’affascinante guida illustrata a colori, intitolata Pievi romaniche toscane (pp.
144, euro 20), in uscita il 1° luglio per l’editrice Sarnus.Cartografo dell’Istituto Geografico Militare ed esperto di astronomia, l’autore ha firmato diverse pubblicazioni, tra cui il saggio Le porte del cielo uscito nel 2017 e ristampato l’anno successivo. Nel suo nuovo libro ci propone 12 diversi itinerari distribuiti su tutto il territorio regionale. Ognuno di questi percorsi, composto da 2-4 chiese romaniche, ci permetterà di scoprire non solo le peculiarità scolpite sui capitelli e sui portali che da secoli ammoniscono o incoraggiano i fedeli, ma anche di ritrovare qualcosa di speciale da troppo tempo caduto nell’oblio, ovvero il simbolismo più profondo che era anticamente attribuito alla luce, in particolare a quella dei giorni di Pasqua o anche all’alba e al tramonto dell’equinozio di primavera e dei solstizi.
La visita a queste piccole “cattedrali del cielo”, spesso distanti dai luoghi turistici più noti, sarà inoltre il filo conduttore per un percorso di conoscenza del territorio toscano ricco di bellissimi borghi e paesaggi, lungo le antiche strade percorse dai pellegrini – come la via Francigena e le sue diramazioni –, sulle tracce di personaggi leggendari o realmente esistiti, verso mète che non mancheranno di sorprenderci ogni volta, qualunque sia lo spirito con cui affronteremo il viaggio.
“Io stesso, che sono toscano”, spiega l’autore, “mi sono meravigliato di quanta bellezza sia presente nella nostre campagne, ed è proprio per valorizzare questo territorio che nella guida sono state escluse le chiese, pur bellissime, presenti nelle città”.