La connessione ad alta velocità consente di fruire di contenuti multimediali su smartphone, tablet e smart TV. Le imprese, grazie alla connessione in fibra ottica, possono accedere ad applicazioni come la telepresenza, la videosorveglianza, i servizi di cloud computing, mentre le pubbliche amministrazioni realizzano modelli di città intelligente, tra cui la sicurezza e il monitoraggio del territorio, l’info mobilità e le reti sensoriali per il telerilevamento ambientale. Nelle case private la fibra consente di accedere a contenuti video in HD, come Netflix, “Premium on line” di Mediaset e Sky.
Sulla banda larga molti territori italiani non hanno ricevuto la necessaria attenzione da parte degli operatori, comprese tante aree della Toscana. Una grande spinta all'accesso di tutti i territori nell'economia digitale è stata impressa dal nuovo modello studiato dal Governo insieme a Enel, contribuendo a colmare il ritardo digitale dell’Italia. Ma nell'aprile 2015 la Regione Toscana era già partita per conto proprio: un piano Telecom da 33,8 milioni cofinanziato per metà da risorse pubbliche –7,3 milioni del Ministero per lo sviluppo economico e 7,4 della Regione- e il resto da TIM che ha vinto il bando. Un mese fa poi è partito anche un altro piano di investimento partecipato da Reqione, Ministero dello Sviluppo Economico, Infratel spa, societá in house del Mise, e 11 comuni in aree commercialmente marginali.
In cosa consiste il protagonismo di Enel? Vediamo i dettagli. Il Consiglio di Amministrazione riunitosi nei giorni scorsi ha approvato il piano strategico di Enel OpEn Fiber S.p.A. la società costituita nel dicembre scorso per realizzare e gestire infrastrutture in fibra ottica a banda ultralarga su tutto il territorio nazionale. Enel OpEn Fiber agirà come operatore wholesale only, ossia come soggetto operante esclusivamente nel mercato all’ingrosso, che realizza l’infrastruttura per altri operatori autorizzati. Il piano di EOF, in linea con l’Agenda Digitale Europea e la Strategia Italiana per la banda ultralarga, prevede che EOF realizzi, attraverso varie fasi da rilasciare in sequenza, la rete di telecomunicazioni in fibra ottica in 224 città italiane situate nelle aree a successo di mercato (c.d.
cluster A e B). Tale rete sarà realizzata interamente in fibra ottica fino a casa del cliente, in modalità Fiber to the home. Nell’ambito dei primi anni del piano, è prevista la copertura ad altissima velocità di circa 7,5 milioni di case. Il piano nelle sue fasi prevede investimenti, da approvare gradatamente, per circa 2,5 miliardi di euro dedicati allo sviluppo della rete,aperta alla partecipazione di altri investitori.
Il Consiglio di Amministrazione di Enel ha inoltre condiviso la lettera d'intenti tra EOF, Vodafone e Wind, finalizzata, attraverso una serie di passi successivi, a definire una partnership strategica e commerciale.
Il lancio in Toscana dei servizi in fibra ottica TIM è invece il risultato degli importanti investimenti di Regione e Ministero delle Infrastrutture per la realizzazione della rete Next Generation Access Network. L’azienda, vincendo nel 2015 il bando pubblico ha ottenuto risorse per realizzare centrali più moderne e in grado di offrire servizi tecnologicamente evoluti. C'erano da stendere 1.000 Km. di fibra ottica, che si aggiungevano ai 2.000 Km. già portati, grazie sempre a finanziamenti pubblici, ma ancora non accesi: 200 chilometri di piccoli scavi, con solchi larghi 20 cm.
e profondi 40 ma che richiedevano permessi e nulla osta. 660 interventi in tutto, compresi armadietti e centraline da attrezzare, per garantire a tutte una connessione almeno a 20 Mbit (teorici) e nella metà dei casi già pronti per i 30 Mbits. Negli ultimi mesi località come Figline-Incisa, Castelfiorentino, Montemurlo e Campi Bisenzio sono state finalmente raggiunte da Telecom Italia con i servizi a banda ultralarga sulla rete in fibra ottica, che permette di utilizzare la connessione fino a 100 Megabit/secondo in download.
Il programma prevede di estendere entro il 2016 la copertura a circa il 95% dei territori toscani.
Per la prima in Italia, a Prato l’evoluzione del 4G Plus attraverso la “Three Carrier Aggregation”, ha portato nei mesi scorsi la velocità di connettività mobile fino a 300 Mbps, superando i 225 Mbps del “Dual Carrier Aggregation”. Il servizio è disponibile con smartphone e altri device in grado di supportare il 4G Plus fino a 300 Mbps. Grazie alla combinazione delle tre bande di frequenza utilizzate per LTE - 800, 1800 e 2600 MHz - la rete 4G Plus di TIM consente una velocità massima di trasmissione dati fino a 300 Mbps al secondo in download, offrendo così una navigazione in Internet particolarmente fluida e stabile. In questo modo i clienti TIM possono navigare in maniera sempre più veloce e con qualità elevata, fruendo di contenuti multimediali in mobilità sia in formato Full HD che in quello 4K.
Si chiama “fiber to the home” la rete in fibra ottica a banda ultra larga di Estracom che interesserà l’area industriale ed artigianale di Lastra a Signa. In totale: oltre 100 imprese per 3.000 metri di fibra posata che consentirà al distretto lo sviluppo dei servizi digitali. La rete FTTH, stabilisce infatti un unico collegamento diretto in fibra ottica tra la centrale e il singolo edificio. Grazie alla singola fibra viene garantita la massima affidabilità e velocità di navigazione per beneficiare di servizi sempre più avanzati e per un aumento della competitività nel mondo delle imprese. La rete posata da Estracom, la società di telecomunicazioni del gruppo Estra, ha permesso già a tante aziende (per citarne uno il distretto tessile pratese oggi tra i primi in Italia per il cablaggio in fibra ottica e la distribuzione dei relativi servizi innovativi) e pubbliche amministrazioni di sperimentare la connettività a banda ultra larga e tanti servizi a valore aggiunto. Il piano di espansione di Estracom a Lastra a Signa, che investe da oltre 15 anni nello sviluppo e posa della fibra ottica, è ora finalizzato a coprire oltre 7.300 nuove unità residenziali e oltre 5.800 unità business per 68.000 i metri lineari di fibra posati.
Nella convenzione sottoscritta nelle settimane scorse tra Regione e undici comuni, gli enti locali si assumono l'impegno di abbattere tempi e costi di realizzazione delle infrastrutture di Infratel spa. La prima tranche di interventi (29,2 milioni rispetto ai 253 previsti per l'intera operazione) si è resa possibile grazie all'anticipo di risorse da parte della Regione (25 milioni di risorse, Fesr per le aree produttive e Feasr per le aree rurali) e del Ministero per lo sviluppo economico (4,2).
Criterio di selezione di queste aree bianche è stato il rapporto tra il numero di imprese e la popolazione e tra il numero di aziende agricole e la popolazione. Sulla base di questi indicatori è stata elaborata una graduatoria che ha permesso a questi undici comuni di accedere all'intervento: Santa Croce sull'Arno, Pomarance e Bientina in provincia di Pisa, Roccastrada, Capalbio e Castel del Piano in provincia di Grosseto, Altopascio e Porcari in provincia di Lucca e ancora Cerreto Guidi (Firenze), Campo nell'Elba (Livorno), San Marcello Pistoiese (Pistoia).
Ai rappresentanti di questi undici comuni è stata subito sottoposta una convenzione da stipulare con Regione, Ministero e con Infratel per poter avviare l'iter che in tempi brevissimi condurrà alla realizzazione degli interventi. In questi anni un problema che ha rallentato e aumentato i costi dei lavori è stato rappresentato dai tempi biblici di rilascio dei permessi sul territorio, da comportamenti e decisioni non uniformi e spesso senza senso. Per abbreviare ulteriormente questo iter la Regione convocherà, facendo tesoro dell'esperienza fatta in occasione dell'ultimo bando per la banda larga, apposite conferenze dei servizi fra i comuni interessati e tutti gli altri enti che devono rilasciare i permessi (es.
Anas, Autostrade, Ferrovie, Sovrintendenze, etc)