Enrico Rossi è intervenuto per fare il punto sul caso Lucchini alla vigilia dell'appuntamento previsto a Roma. Il polo siderurgico lega il suo futuro alla destinazione del relitto che da mesi galleggia in acque toscane a pochi metri dall'Isola del Giglio. Dalla lontana notte del 13 gennaio 2012 la Toscana ha registrato i danni causati dal tragico incidente occorso alla nave di Costa Crociere, ed ha dovuto convivere con la balena di ferro che si arrugginita in attesa dello spostamento."Domani andiamo a Roma, mantengo una posizione lineare che non parteggia per nessuno.
L'accordo di Programma che dobbiamo finire di scrivere con il Ministero dell'Industria è la priorità: prevede la realizzazione dell'impianto sidurirgico elettrico, l'utilizzo di tutti gli impianti ed un saldo occupazionale positivo, attivo, senza arretramenti. L'investimento fatto sul Porto, a prescindere dall'arrivo di Costa Concordia, per renderlo competitivo sul Mediterraneo è l'elemento che inviterà anche altri a fare una offerta. Chiediamo che il Commissario faccia la sua parte e si avvii una trattativa tra il Governo ed il privato che si renderà disponibile.
Nel Piano operativo regionale di investimenti, appena discusso in Giunta, abbiamo previsto 40milioni di euro dal Fondo per lo Svliluppo europeo più altri 30 milioni dal Fper lo Sviluppo delle aree arretrate. Ce l'abbiamo messa tutta, tocca ora agli imprenditori ed al Governo. Non si tratta di un normale commissariamento dove c'è una procedura e qualcuno interviene e finisce lì con un intervento di ristrutturazione. Qui si parla di un importante polo siderurgico, il secondo in Italia, che se finisce bene con la riconversione ecologica che le istituzioni ed i lavoratori hanno sostenuto ci sarà una pagina nuova della siderurgia in un luogo storico per la siderurgia italiana.
Una siderurgia degli anni 2000 compatibile con l'ambiente e a servizio dello sviluppo manifatturiero del Paese. Se il Governo non riuscirà a portare a compimento il progetto noi ci batteremo con tutte le nostre forze".Costa Concordia. "Faremo presto una riunione.. ribadisco la mia posizione, per qualche mese non accadrà nulla di negativo, le ruspe fanno il loro dovere. Passato un periodo di tempo ragionevole, necessario per le ultime azioni di rimozione, saremo pronti ad ospitarla nel porto di Piombino entro l'inizio dell'estate credo".