Il Premier Conte aveva garantito i servizi essenziali come banche e poste. Ma Poste Italiane ha deciso di chiudere in molte zone periferiche un punto di riferimento come l'ufficio postale, creando disagi. La chiusura infatti danneggia soprattutto gli anziani e le fasce deboli della nostra società che necessitano di servizi di prossimità. Le sigle sindacali rispondono che gli utenti possono utilizzare i servizi on line o la app. Quanti anziani sanno usare correttamente queste opzioni telematiche, o hanno accesso a una connessione internet?
Esemplari i casi di Monterappoli (frazione a 13 Km. dal centro di Empoli) e Fontanella (altra frazione a 9 Km. dal capoluogo), dove da tempo non c'è nemmeno uno sportello bancario. Gli uffici postali di queste frazioni sono chiusi ed i residenti devono recarsi ad Empoli per trovare le poste aperte, alla faccia del 'Restiamo a casa'.
Il segretario territoriale della SLP Cisl Stefano Del Maso interviene nelle polemiche sugli uffici postali: “Stiamo assistendo con stupore – commenta Del Maso - alle aggressioni mediatiche di alcuni sindaci della Provincia di Siena nei confronti della rimodulazione oraria degli uffici postali. In merito, tengo a precisare che le chiusure e le razionalizzazione di alcuni uffici, sono dovute sia alla salvaguardia della salute dei lavoratori postali, che noi rappresentiamo, sosteniamo e difendiamo da sempre, sia a tutela di quelle fasce di popolazione più deboli e fragili in questo momento di crisi: i pensionati.
Le sterili polemiche su operatori postali, servizi e cittadini anziani, sollevate da alcuni sindaci, ci appaiono dettate da questioni meramente politiche che poco hanno a che fare con la salvaguardia della salute, sia degli operatori che degli utenti. In questo momento il messaggio che riceviamo dal Governo è chiaro: restiamo a casa! Come SLP Cisl ci appelliamo in maniera coscienziosa a tutte le Istituzioni affinché vengano rispettate le indicazioni governative a tutela della salute di tutti e siano garantite le condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro”. “Chiedo pertanto con forza alle istituzioni – continua Del Maso – che venga ridotto il servizio postale, attraverso la definizione dei servizi essenziali da dover erogare negli uffici postali e nel recapito.
Questo consentirebbe una diminuzione del personale in servizio ed una minor affluenza di clientela evitando in ogni modo di dare luogo ad assembramenti assolutamente vietati dal Governo. In ogni caso mi preme di precisare che sono le istituzioni che devono decidere quali sono i servizi essenziali irrinunciabili e non Poste Italiane come invece affermato nei giorni scorsi da altre organizzazioni sindacali”. “Nell’occasione ribadiamo che il presidio postale è garantito nonostante le rimodulazioni orarie - conclude Stefano del Maso –.
Auspicando che presto gli uffici postali possano nuovamente essere affollati, anche in maniera “conviviale”, dai nostri clienti più affezionati, come SLP-Cisl chiediamo ai sindaci di invitare la cittadinanza a restare a casa e recarsi ai nostri sportelli soltanto per espletare operazioni con carattere d’urgenza”
Intanto all'inizio del mese di aprile si dovranno pagare le pensioni.