(DIRE) Firenze, 30 gen. - L'ipotesi di una lista legata al suo nome, come fatto dal riconfermato Stefano Bonaccini in Emilia-Romagna o, per stare nel locale, dal sindaco Dario Nardella nelle amministrative di Firenze dello scorso maggio, ancora non convince Eugenio Giani. Meglio "sei, sette" liste da costruire sulle 18 forze che sostengono la sua candidatura a governatore della Toscana, in un processo di 'semplificazione' che il presidente del consiglio regionale spera sia "naturale" (come ha spiegato in mattinata a 'Controradio'). La lista Giani, quindi, come ultimo atto se alla fine non si dovesse trovare la quadra.
Nella segreteria del Pd toscano, tuttavia, c'è chi 'tifa' per la mossa alla Bonaccini. Come lo zingarettiano Valerio Fabiani, che sottolinea alla 'Dire': "Giani è un candidato la cui forza affonda le radici anche in un civismo diffuso in Toscana. Non solo gode dell'apprezzamento di tanti amministratori eletti in vere e proprie liste civiche locali, ma anche di vaste porzioni del mondo del volontariato e dell'associazionismo. Si tratta di mondi che sono spesso difficilmente comprimibili in una lista di partito, per questo credo che se si rendesse necessaria la nascita di una lista in grado di dare voce a questa Toscana, sarebbe da salutare con favore".
Per Fabiani, infatti, "tutto ciò che aggiunge alla coalizione di centrosinistra che abbiamo messo in piedi, rappresenta un valore aggiunto e non un rischio per i partiti dell'alleanza, ciascuno dei quali è giusto che faccia la propria corsa. Una lista civica collegata al candidato presidente che sarebbe "a servizio", come ha ben detto lo stesso Giani, della battaglia comune che ci attende".
(Dig/ Dire)