FIRENZE- Sono tavoli operatori, incubatrici, defibrillatori, elettrocardiografi, trapani ortopedici, ecografi, sistemi laser, elettrocardiografi. Centinaia di apparecchiature che servono per far funzionare la sanità toscana, garantendo il livello di qualità dei servizi. Tecnologie biomediche usate in tutti gli ospedali, laboratori, ambulatori delle aziende sanitarie toscane, per un valore complessivo di quasi 250 milioni di euro. Per la prima volta, la Regione ha varato il "Piano Regionale delle Tecnologie Biomediche" (PRTB): una pianificazione regionale per programmare gli investimenti delle aziende sanitarie, rispettando i criteri di efficacia e appropriatezza clinica; per evitare doppioni, sprechi e garantire una presenza omogenea degli apparecchi su tutto il territorio. Il Piano Regionale delle Tecnologie Biomediche è stato approvato con una delibera nell'ultima seduta di giunta.
Una precedente delibera, del marzo scorso, aveva avviato questo processo, stabilendo che ogni azienda sanitaria o ente del Servizio Sanitario Toscano elaborasse il proprio piano delle tecnologie sanitarie per il triennio 2017-2019. Si tratta di un atto di grande rilievo per la qualità dei servizi erogati dal sistema pubblico regionale, poiché si forniscono criteri omogenei per la rilevazione dei fabbisogni e si adotta un metodo unico per la loro valutazione. Le aziende hanno inviato i propri piani ai direttori della programmazione di Area vasta competenti per territorio, che a loro volta li hanno inviati alla Commissione regionale di valutazione delle tecnologie e degli investimenti sanitari, che nel frattempo ha costituito il gruppo TB, Tecnologie Biomediche, composto da tecnici di diverse professionalità, ingegneri, clinici, medici e amministrativi, dirigenti regionali. Il gruppo TB ha avviato un'analisi del parco delle tecnologie esistenti in tutta la regione, per poter contestualizzare le proposte di investimento o acquisizione (si parla sia di acquisto che di noleggio) contenute nei singoli piani aziendali.
Metodiche innovative per la prevenzione, diagnostica integrata, terapie tra le più avanzate, stretta collaborazione tra i professionisti, prenotazioni più veloci e dedicate. Sono i punti di forza della nuova Unità Integrata di area vasta centro denominata Melanoma & Skin Cancer Unit; comprende le professionalità specialistiche e le strutture dell’Azienda USL Toscana centro e quelle dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi, in raccordo con l’Ispo – l’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica. Metodiche innovative per la prevenzione, diagnostica integrata, terapie tra le più avanzate, stretta collaborazione tra i professionisti, prenotazioni più veloci e dedicate.
Sono i punti di forza della nuova Unità Integrata di area vasta centro denominata Melanoma & Skin Cancer Unit; comprende le professionalità specialistiche e le strutture dell’Azienda USL Toscana centro e quelle dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi, in raccordo con l’Ispo – l’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica. Il paziente con tumore cutaneo in questa nuova riorganizzazione sarà veramente al centro del sistema di cura: il Gruppo Oncologico Multidisciplinare sarà unico a livello di area vasta centro e i casi saranno discussi settimanalmente in sessioni che coinvolgeranno i medici di tutte le specialità per decidere le opzioni terapeutiche più adeguate: dal trattamento chirurgico a quello radioterapico e medico, oppure integrato; è già operativo il collegamento funzionale tra il Centro di Riferimento Regionale dell’OSMA e Careggi; sono stati istituiti ambulatori dedicati alle visite di controllo (follow-up) prenotabili tramite l’AIUTO POINT, attivato sempre all’OSMA, per garantire appuntamenti più rapidi. Nella nuova organizzazione resta fondamentale il contributo degli ambulatori dermatologici territoriali dell’Azienda Sanitaria dotati degli strumenti necessari, e delle competenze professionali, per individuare le lesioni nella fase pre-neoplastica o nella fase iniziale del tumore, così da rendere più efficaci le cure.
Viene ulteriormente rafforzata l’integrazione tra percorsi territoriali e ospedalieri. E’ inoltre complessivamente elevato il team multiprofesionale integrato tra la AUSL Toscana centro e l’AOU-Careggi che è composto oltre che dai dermatologi, principalmente da patologi, oncologi, chirurghi plastici, radioterapisti, genetisti, ematologi, otorini, psicologi e riabilitatori.
All’interno del Melanoma & Skin Cancer Unit sono comprese, oltre a quella fiorentina, anche le Dermatologie di Empoli, Pistoia e Prato dove continueranno ad essere trattate le forme tumorali iniziali e non particolarmente invasive: in queste strutture vengono svolti trattamenti che vanno dalla dermochirurgia alle linfoadenectomie, e garantite le specifiche terapie (ad esempio radioterapiche e chemioterapiche ); solo nei casi più avanzati e complessi il paziente sarà inviato al Centro di Riferimento dell’Ospedale SMA. Individuate le principali modalità organizzative per il corretto funzionamento della nuova Unità Melanoma & Skin Cancer il percorso è in continua evoluzione non solo per verificare i percorsi già in atto ma soprattutto sarà effettuato un monitoraggio ed un aggiornamento continuo dei percorsi di presa in carico e flow-up dei pazienti.
Inaugurato due settimane fa dal presidente Enrico Rossi e dall'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena il centro diagnostico per indagini PET/TC, con la nuova strumentazione PET – Tomografia ad Emissione di Positroni. Si tratta di una delle tecniche diagnostiche di medicina nucleare più importanti in oncologia, perché fornisce precocemente informazioni funzionali grazie all'impiego di radiofarmaci simili ad alcuni costituenti dell'organismo. Le tecniche radiologiche, come l'ecografia, la TC, la RM, invece, forniscono informazioni anatomiche, basate su criteri dimensionali, morfologici e strutturali. Il campo principale della PET-TC è l'oncologia, ma viene utilizzata anche in neurologia, cardiologia e infettivologia. La PET-TC è poi molto utile anche in neurologia per la valutazione delle demenze.
“Mezzi e personale per la gestione delle emergenze dirottati su altri servizi”. La denuncia arriva da Giampaolo Giannoni, coordinatore regionale Nursind, sindacato autonomo degli infermieri, che ha inviato venerdì una lettera all’Assessorato regionale al Diritto alla Salute. “La procedura per i trasferimenti interospedalieri su mezzi su gomma emanata dal Dipartimento Emergenza dell’Asl Toscana Centro lo scorso 14 luglio – spiega Giannoni - contravviene alle indicazioni della Regione e mette a rischio la salute dei cittadini, distogliendo risorse destinate alle emergenze per espletare altri servizi”. Nel documento, a firma del Direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza Simone Magazzini, si prevede l’utilizzo di mezzi e personale dedicati all’emergenza territoriale per i trasferimenti da ospedale a ospedale.
“In evidente contraddizione – dichiara Giannoni - con quanto previsto dal protocollo regionale, secondo il quale ‘ogni Centrale Operativa 118 individui, di conseguenza, le risorse necessarie al Trasporto Inter ospedaliero da aggiungere alla dotazione prevista per l'emergenza territoriale, così da garantire tale attività senza distogliere le risorse presenti e utilizzate per l’emergenza/urgenza territoriale’(parere n. 35/2008).
Questo concetto – prosegue il coordinatore Nursind Toscana – è ribadito anche dal DGRT n. 23/2009 nel quale si enuncia che i mezzi di soccorso ed il personale sanitario per i trasferimenti inter ospedalieri debbano essere dedicati”. “Non solo – aggiunge Giannoni – nella procedura operativa si fa riferimento all’utilizzo di personale sanitario della struttura ospedaliera nel caso in cui la Centrale 118 non riesca a reperire un mezzo con sanitari a bordo”. “Non ci capacitiamo di come sia stato possibile prendere una decisione così irrazionale e pericolosa senza il coinvolgimento dei Dipartimenti specialistici ospedalieri e del Dipartimento infermieristico e Ostetrico, in un contesto come quello che stiamo vivendo, nel quale le risorse umane sono altamente limitate”. “Chiediamo il ritiro immediato della procedura e l’elaborazione di un modello operativo condiviso per tutta l’Azienda sanitaria Toscana Centro – conclude Giannoni – che preveda la quantificazione delle risorse necessarie dedicate a tale attività e le relative assunzioni”.