Sbloccato il cantiere preliminare per la realizzazione del teatro stabile nel carcere di Volterra. La direttrice dell’istituto ha infatti firmato l’affidamento dei lavori alla ditta che dovrà realizzare i saggi nell’attuale area passeggi a ridosso del Mastio, l’unico spazio giudicato al momento idoneo. Soddisfatta l’assessore alla cultura della Toscana, Monica Barni, e con lei il collega assessore del comune di Volterra Dario Danti.
“Abbiamo iniziato ad occuparci del teatro lo scorso agosto, un progetto e un’opera che era ferma da diversi e troppi anni, e in tempi ragionevolmente brevi vediamo adesso l’avvio del cantiere” commenta Barni.
Il teatro in carcere a Volterra è un progetto, unico in Italia, che ha festeggiato nel 2019 trent’anni di attività, con molti reclusi (tra i circa 160 ospiti in media del carcere) che non sono spettatori degli eventi ma anche attori e protagonisti dietro e davanti le quinte. A stanziare i fondi per la realizzazione di un teatro da duecento posti era stato il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria: un milione e 200 mila euro. Vincoli architettonici e il fatto che il carcere sorga all’interno di un’antica Fortezza non ha aiutato nello sveltire pratiche e lavori.
“L’errore in cui in questi casi non si deve cadere è però quello della ripicca dell’uno contro l’altro. Qualcuno l’ha fatto ed è il peggior modo per perdere ulteriore tempo” commenta ancora l’assessore Barni, riferendosi alle polemiche anche delle ultime settimane -. Noi ci siamo concentrati invece sul raggiungimento del risultato, che si ottiene alla fine solo se si lavora tutti in squadra. Meno clamore insomma, meno annunci ma nel silenzio un gran lavorio. E’ quello che abbiamo fatto: con il Comune, con la Sovrintendenza di Pisa e Livorno, con il Provveditorato alle opere pubbliche e con i referenti per la Toscana del dipartimento di amministrazione penitenziaria”.
Il teatro servirà a consolidare le attività teatrali, la cui metodologia, apprezzata a livello internazionale, ha modificato la vita all'interno del carcere: non solo per i detenuti, ma anche per tutti gli operatori.
“Siamo soddisfatti e contenti per la bella notizia – ripete l’assessore alla cultura di Volterra, Dario Danti – Il lavoro fianco a fianco premia ed è così che dovrebbero sempre lavorare le istituzioni: in sinergia e in rapporto costante, rifuggendo dalla politica del clamore e degli annunci”. “Dagli esiti dei saggi archeologici che saranno realizzati – aggiunge – dipenderà il via libera definitivo alla costruzione del teatro”. Soddisfazione viene espressa dalla Sovrintendenza all'archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno.
DAL 17 APRILE AL 7 AGOSTO 2020 tornano le CENE GALEOTTE, progetto ideato dalla direzione della Casa di Reclusione di Volterra (PI) e realizzato in collaborazione con Unicoop Firenze e la Fondazione Il Cuore Si Scioglie Onlus che dal 2006 fa della struttura toscana non solo un luogo unico di integrazione e solidarietà, ma anche un punto di riferimento per tanti altri istituti italiani che propongono oggi analoghi percorsi rieducativi. Un successo crescente raccontato dai numeri, con oltre 1.000 partecipanti la scorsa edizione e più di 16.000 visitatori dall'esordio di un'iniziativa che propone ai detenuti un percorso formativo attraverso cene mensili aperte al pubblico e realizzate con il supporto – a titolo gratuito - di chef professionisti. Le Cene Galeotte confermano inoltre la loro natura solidale: il ricavato di ogni serata – 45 euro il costo, 35 per soci Unicoop Firenze: circa 100 i posti disponibili - è interamente devoluto dalla FONDAZIONE IL CUORE SI SCIOGLIE ONLUS a progetti di beneficenza di respiro nazionale ed internazionale realizzati in collaborazione con il mondo del volontariato laico e cattolico. Si rinnova dunque la possibilità di un'esperienza irripetibile per i visitatori, ma anche un momento vissuto con grande coinvolgimento da parte dei detenuti, che grazie al lavoro di sala e cucina acquisiscono un vero e proprio bagaglio professionale.
In oltre trenta casi questa esperienza si è infatti tradotta in impiego presso ristoranti e strutture esterne, a pena terminata o secondo l'art. 21 che regolamenta il lavoro al di fuori del carcere. Le Cene Galeotte sono possibili grazie al sostegno economico di UNICOOP FIRENZE, al fianco della struttura carceraria di Volterra fin dalla nascita del progetto, che oltre a fornire gratuitamente le materie prime necessarie alla preparazione dei menu assume regolarmente i detenuti per le giornate in cui sono impegnati nella realizzazione dell’evento. Fra le novità di questa edizione la partnership con il MOVIMENTO TURISMO DEL VINO TOSCANA, associazione vinicola di riferimento nel panorama regionale le cui aziende – coinvolte nel progetto dalla FISAR Delegazione Storica di Volterra – prenderanno parte alle serate mettendo a disposizione gratuitamente i proprio vini, ed un PROGETTO FOTOGRAFICO che vedrà ogni sera raccontata dagli scatti di fotografi professionisti, presenti sempre in maniera gratuita, le cui opere saranno raccolte a fine edizione in una mostra. L'iniziativa è realizzata dalla Casa di Reclusione di Volterra con la supervisione artistica del giornalista Leonardo Romanelli.
I cui vini sono abbinati e serviti ai tavoli con il supporto dei sommelier della Fisar-Delegazione Storica di Volterra, dal 2007 partner storico del progetto impegnato anche nella realizzazione di corsi di avvicinamento al vino tesi a favorire il reinserimento dei carcerati.