Il sindaco Dario Nardella nelle scorse ore ha detto che il Comune di Firenze sta studiando la questione dei tavolini all'aperto e fatto capire che qualcosa cambierà a partire dal 2022. Presto, probabilmente entro due settimane, ci sarà un incontro tra le categorie economiche e i rappresentanti di Palazzo Vecchio per definire o almeno mettere alcuni punti fermi nella questione.
La reazione delle categorie economiche è improntata ad uno spirito di collaborazione: "Accanto alle tante conseguenze negative che ha portato la pandemia, ce ne sono probabilmente alcune altre che ci possono insegnare qualcosa. Per esempio, la riscoperta delle nostre città e di un nuovo modo di viverle”, sottolinea il presidente della Confcommercio Toscana e fiorentina Aldo Cursano. “La possibilità - prosegue - concessa a tutti i pubblici esercizi di allestire uno spazio esterno per servire i clienti – e recuperare un po’ di quanto perduto a causa delle chiusure forzate - ha regalato un colpo d’occhio spesso vivace e accogliente alle nostre piazze, ben diverso da quel vuoto desolante e silenzioso che avevamo sperimentato nei mesi più duri della segregazione anti-pandemica.
Certo, qualcuno se ne è approfittato – forse preso dalla necessità di lavorare in qualche modo - e ha dilagato mettendo tavolini in ogni dove, su strade e marciapiedi, di fronte alle vetrine dei negozi e ai piedi dei monumenti. È chiaro che da questi eccessi si deve tornare indietro, ma per farlo basta ristabilire le regole. Tornare tout court alla “normalità” pre-pandemica, invece, spazzando d’un colpo quanto di buono è venuto fuori in questi mesi sul fronte dell’ospitalità, sarebbe un errore imperdonabile.
L’importante è, in ogni caso, non perdere come riferimento irrinunciabile per le nostre azioni i valori dell’estetica, del decoro e della sicurezza, dai quali noi non intendiamo prescindere. Partiamo da questi valori per eliminare le storture. Ma andiamo avanti con questo nuovo modello di ospitalità “on the road”, che apre i locali alla città e nel segno dell’incontro toglie i confini tra spazi chiusi e spazi aperti”.
"Il piano straordinario di occupazioni tavolini - sottolinea invece Santino Cannamela, Presidente Confesercenti città di Firenze - agevolato dalla misura governativa di azzeramento del canone suolo pubblico, ha svolto, negli ultimi 15 mesi, un ruolo di grande importanza, da un punto di vista economico, ma anche sanitario.
Economico perché ha consentito alle oltre 1000 attività che ne hanno usufruito, in area Unesco come nei quartieri della città, “di restare in piedi” soprattutto nella fase del lockdown e delle severe restrizioni all’attività imprenditoriale.
Sanitario perché, come intuibile, è stato uno strumento importante nell’evitare aggregazioni ed assembramenti all’interno della attività, con tutto quello che ne consegue in termini di propagazione del virus.
Chiusa pero la fase più difficile di contrasto al Coronavirus, con la nostra Regione che, (per fortuna) tocca quota 80% di vaccinati prima dose, si può legittimamente cominciare a pensare, come fa il Sindaco Nardella, a gestire la nuova fase di “convivenza intelligente” con il virus.
Anche sul fronte tavolini, pertanto, occorre fare una riflessione, anche la più ampia possibile, uscendo dalla logica emergenziale e provando a progettare una nuova sintesi tra interessi privati e gestione del suolo pubblico.
Accogliamo pertanto l’invito del Sindaco Nardella a rimodulare quanto fatto finora, non solo: potrebbe anche essere l’occasione per mettere mano, dopo alcuni anni, all’intero tema “somministrazione ed occupazione suolo pubblico”.
Piano straordinario tavolini, occupazioni preesistenti alla pandemia (temporanea e dehors), nuove soluzioni tecnologiche e ed estetiche: se Palazzo Vecchio vuole potremo aprire un confronto a 360 gradi da iniziare e concludere nell’arco di pochi mesi.
L’obbiettivo dovrebbe essere quello di sancire una nuova convivenza tra la città e e attività di somministrazione, piegate dal virus, ma ancora in grado, se necessario di ripensare e rimodulare la propria attività di impresa.
Noi ci siamo, insomma, e restiamo a disposizione
dell’Amministrazione per eventuali incontri in merito", conclude Cannamela.
“Ci aspettiamo - evidenzia Raffaele Madeo portavoce di Tni Italia, il sindacato che tutela le imprese della ristorazione e ricettive nato nel capoluogo toscano nel marzo 2020 - una proroga della concessione gratuita dei tavolini all'aperto per i locali fiorentini, in scadenza il 31 dicembre. Riteniamo però che Palazzo Vecchio debba aiutare anche i locali che non hanno spazi all'esterno per mettere i tavolini. Come? Garantendo degli spazi all'esterno, anche più lontani dal locale, oppure con agevolazioni sulla Tari o su altre imposte comunali.
Altrimenti a pagare di più saranno queste attività che non hanno la possibilità di sfruttare la concessione gratuita del suolo pubblico”. E' quanto dichiara Raffaele Madeo, , a proposito del nuovo piano sui tavolini all'aperto al quale sta lavorando il Comune di Firenze. Lunedì 4 ottobre, alla tenuta Ruffino di Poggio Casciano, a Bagno a Ripoli, è in programma la nostra prima convention provinciale. Sarà l'occasione – sottolinea Madeo – per raccogliere le proposte di ristoratori fiorentini che presenteremo poi all'amministrazione comunale non appena ci convocherà per confrontarsi sul nuovo piano tavolini”.
Per Marco Stella, capogruppo di Forza Italia in Regione, "Il problema non sono i tavolini all'aperto dei ristoranti che pagano le tasse e creano posti di lavoro, ma gli oltre 8 mila posti a sedere concessi da Palazzo Vecchio agli spazi estivi, che camuffati da attività culturali sono invece vere e proprie attività di ristorazione, che incassano quasi 40 milioni di euro ogni anno. Soldi tolti ai ristoranti che pagano tasse tutto l'anno. È davvero difficile capire per quale motivo il sindaco Nardella voglia penalizzare i ristoranti e i locali tradizionali, riducendo gli spazi esterni di cui usufruiscono. I locali aperti a Firenze per la stagione estiva portano a un aumento medio di circa 8mila posti a sedere, di media 16mila pasti in più ogni giorno, per una spesa calcolata in circa 38 milioni di euro per i 4 mesi estivi in cui sono presenti.
Veniamo da un biennio drammatico, con i ristoratori che hanno perso mediamente metà fatturato rispetto al periodo pre-Covid; poi, con l’arrivo della ztl notturna estiva, se n'è andato un ulteriore 30% degli incassi, con perdite che sfiorano l’80%. Nelle ultime settimane c'è stata una ripresa incoraggiante, e proprio per questo motivo è irragionevole e senza senso l'annuncio di Nardella. I tavolini all'aperto sono uno strumento importante nell'aiutare i titolari di ristoranti e locali, ed è una misura che va mantenuta, non certo ridotta", conclude Stella.